Il Manchester United vince la sua quinta coppa di lega inglese in una partita bellissima a Wembley; il Southampton tiene benissimo il campo per tutti i novanta minuti, rimonta le reti di Ibra e Lingard con una doppietta di Gabbiadini a cavallo dell'intervallo, ma crolla nel finale per il colpo di testa dello svedese. Trentesimo titolo personale per lui, assoluto migliore in campo, delusione fortissima per un Soton che probabilmente oggi non meritava la sconfitta. Andiamo a rivivere insieme tutti i momenti chiave del match.
In un Wembley Stadium gremito all'inverosimile si affrontano Manchester United e Southampton, in palio c'è la English Football League Cup, uno dei due trofei nazionali inglesi. José Mourinho sceglie di tornare al 4-2-3-1 con Pogba in mediana accanto ad Herrera, mentre Martial e Lingard occupano le fasce accanto a Mata ed Ibrahimovic. Dall'altra parte, invece, Gabbiadini è l'unico terminale del 4-4-1-1 con Redmond e Ward-Prowse sugli esterni.
La primissima fase è a favore del Manchester United, ma dopo poco è il Southampton, oggi in tenuta bianca, a prendere fiducia uscendo spesso in rapidità sulle fasce. Al decimo arriva la prima occasione del match: Soares, entrando in area, lascia partire l'esterno verso il centro su cui arriva Gabbiadini, che tocca in rete. Festa grande per i Saints, ma il gol è annullato da Marriner. Il replay però evidenzia l'errore dell'assistente: il fuorigioco non è di Gabbiadini, ma di Redmond, che tuttavia non interviene attivamente nell'azione. Ergo, il vantaggio sarebbe stato valido. Pochi minuti dopo, dall'altra parte, arriva la prima svolta: Herrera controlla un gran pallone, va via in slalom e viene steso sulla trequarti da Romeu. La posizione della punizione è molto invitante, e Ibrahimovic non si fa pregare; traiettoria letale che scavalca appena la barriera e si infila nell'angolino più lontano da Forster, è 1-0 Manchester United. Nonostante il risultato, però, è il Soton a fare la partita, con lo United chiuso dietro e poco lucido nel cercare Martial e Mata, entrambi un po' fuori fase. Gli sforzi dei ragazzi di Puel portano alla gran botta di Davis col mancino, che trova però la mano di De Gea. Pogba fa pochissimo filtro in mediana, ed in quel buco continuano ad infilarsi avversari: poco dopo tocca a Tadic, ancora al tiro dal limite, ancora contrastato dal tuffo di De Gea.
Pur mantenendo con insistenza il possesso, passata la mezz'ora, il Southampton va sotto una seconda volta: da un'innocua rimessa laterale parte il fraseggio, tutto di prima, che permette a Rojo di servire Lingard, tutto solo al limite. Il talentino dell'academy dei Red Devils non fallisce e col destro fulmina Forster nell'angolino basso. 2-0 per un Manchester da minima spesa e massima resa. I Saints non mollano, continuano ad attaccare con rabbia (e non molta lucidità) ma il campo gli da ragione: Redmond pesca l'inserimento di Ward-Prowse sulla fascia destra, gran cross teso del britannico su cui Manolo Gabbiadini sbuca per primo, anticipando tutti e mettendo in rete da due passi il meritato gol che dimezza le distanze. Quarto gol in tre presenze per l'attaccante azzurro. Dopo uno scoppiettante primo tempo, si va negli spogliatoi sul 2-1.
Ad inizio secondo tempo la fascia da capitano dello United la porta al braccio Micheal Carrick, che subentra a Mata per permettere a Mourinho di disegnare un 4-3-3 utile per svincolare maggiormente Pogba dai compiti di copertura. Dopo pochi minuti dal fischio di Marriner, però, succede l'impensabile: prima Redmond si inventa un destro al volo su un campanile che costringe De Gea al miracolo; poi, dal corner, la palla viene allontanata e spinta ancora dentro di testa: Manolo Gabbiadini fa un capolavoro di tecnica e posizionamento riuscendo a girare in porta il mancino che lascia di stucco il portiere avversario e fa 2-2.
A questo punto, trascinato dagli scatti di Nathan Redmond, il Soton alza l'intensità e mette davvero sotto torchio lo United, letteralmente stordito dall'inizio scoppiettante degli avversari. Gli argini dei Red Devils non reggono e il fiume rischia di straripare: ancora su palla inattiva, da corner, è Romeu a volare altissimo su Pogba inchiodando il colpo di testa da pochi metri; solo il palo gli dice di no. I Saints ci credono, e la loro tifoseria li spinge con cori assordanti ed addirittura con una fiaccolata molto suggestiva che coinvolge mezzo stadio. Dopo venti minuti di apnea, però, il ManU riesce ad uscire con un paio di guizzi di Lingard, e la partita si accende: con le squadre lunghe, ogni azione sembra poter essere quella decisiva. Una di queste, molto frutta l'occasione più lucida per i ragazzi di Mou, col mancino di Lingard da pochi passi che vola oltre la traversa. Nel frattempo la girandola dei cambi porta dentro due pezzi pregiati della caratura di Rashford e Boufal, prima della standing ovation per Manolo Gabbiadini che lascia il posto a Shane Long. Chi continua a fare danni è però l'infaticabile Redmond, più e più volte motivo di apprensione per la difesa avversaria sia quando ha la palla tra i piedi che quando si muove nello spazio. Dall'altra parte è Rashford a farsi subito vedere: inserimento e mancino incrociato su assist di Ibra, Forster si salva col piede.
Il Soton continua ad accumulare occasioni clamorose, ma il finale thrilling lo regala sempre Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese prima salva di testa sulla zuccata di Stephens, poi lancia il contropiede che si sviluppa con due cambi di gioco: alla fine è Ander Herrera a disegnare il destro verso il centro, dove lo stesso Ibra può concludere con un colpo di testa da vero bomber: è 3-2 a Wembley, e non bastano neanche i quattro di recupero per il tentativo di rimonta avversario; il Manchester United vince la sua quinta coppa di lega inglese.