La ventiduesima giornata di Premier League regala un match pazzo, con un epilogo prevedibile, ma forse in maniera differente: l'Arsenal batte il Burnley 2-1 e sarebbe tutto normale, non fosse che negli ultimi sette minuti di recupero sia successo di tutto. Gray dal dischetto pareggia il gol di Mustafi, ma all'ultimo respiro un rigore di Sanchez, battuto con lo scavetto, faccia volare i Gunners da soli al secondo posto.
Squadra che vince (e convince) non si cambia: questa la filosofia del tecnico alsaziano, il quale ripropone il 4-2-3-1 con Iwobi sulla trequarti con Sanchez e Ozil, mentre Ramsey accompagna Xhaka in mezzo. A destra preferito ancora Gabriel a Bellerin, apparso poco lucido nelle ultime uscite. Risponde con la stessa moneta Dyche, che dopo il turnover di Coppa sceglie il suo undici ideale, con Sam Vokes che parte ancora dalla panchina.
L'approccio alla partita dell'Arsenal si mostra giusto e determinato: giropalla ordinato e buon posizionamento per evitare ripartenze di un Burnley che non ha intenzione di a guardare. Bisogna aspettare il quarto d'ora per ammirare qualche occasione, inaugura la serie Ozil da fuori con un mancino chirurgico messo in corner da Heaton in tuffo. Angolo dal quale scaturiscono una conclusione sporca di Iwobi e, sul nuovo corner, un colpo di testa di Koscielny abbastanza centrale. I Clarets rispondono con un buon destro dal limite di Barnes, parato da Cech.
Partita equilibrata e ben giocata da entrambe le sponde: i Gunners si impongono sfruttando i movimenti e le idee di un Ozil molto ispirato, ma che a volte si pesta un po' troppo i piedi con Ramsey, mentre Giroud e Alexis cercano di creare spazi. Il cileno ci prova anche dalla distanza, trovando i guantoni di Heaton. Tra gli uomini di Dyche il più attivo è Gray, le cui corse in avanti creano qualche leggerissimo grattacapo a Koscielny e Mustafi, i quali rimangono comunque in controllo. Nel finale di tempo si fa ancora vedere Sanchez con un destro a giro in area, dopo essersi girato in un fazzoletto: la palla sibila a fianco dell'incrocio di un nonnulla.
Neat rabona cross from Ramsey pic.twitter.com/Vx23Tpf3nm
— Terje (@ArsenalTerje) 22 gennaio 2017
Il canovaccio dell'incontro non si modifica particolarmente nella seconda parte di gara, aperta da un destro preciso ma lento di Monreal dal limite e da un pregevole tentativo di tacco al volo di Ramsey alto di poco. Si iscrive alla ripresa anche Alexis con un destro secco che sfiora la traversa, partendo da sinistra e convergendo sul suo piede forte. Burnley che si schiaccia tutto nella propria area, lasciando tutto il campo e lo spazio all'Arsenal per impostare ma proteggendo efficacemente la propria porta; gli sforzi Gunners trovano però il meritato premio all'ora di gioco su palla inattiva: Ozil pennella dalla bandierina, sul primo palo anticipa tutti Mustafi che la piazza all'angolo lungo, dove Heaton non può arrivare.
Quanto tutto sembra girare dalla parte degli uomini di Wenger, Xhaka decide di complicare la vita ai suoi: entrata durissima su Defour e rosso diretto al 65'. Deve così entrare Coquelin al posto di Iwobi per riequilibrare la squadra. I Clarets cercano di prendere fiducia, provando anche ad offendere sfruttando la freschezza di Barton in mezzo e Vokes davanti, mentre l'Arsenal non riesce più ad attaccare ed è costretto a soffrire.
Alla lunga anche il Burnley sembra spegnersi e prima dei sette minuti di recupero Coquelin e Welbeck sfiorano il gol della sicurezza, trovando il primo i guantoni di Heaton e il secondo l'intervento di Mee. Al 93' l'episodio: Barnes si conquista un rigore per fallo di Coquelin e Gray dal dischetto trafigge centralmente Cech, che può solo toccare. Finita? Nemmeno per sogno. All'ultimo respiro Mee alza troppo la gamba in faccia a Koscielny (in posizione di leggero offside) sul secondo palo, Moss indica di nuovo gli undici metri. Alexis Sanchez, glaciale, sceglie il cucchiaio: la rete si gonfia, l'Arsenal vince una partita incredibile.