Sotto l'albero di Natale, Jurgen Klopp spera di raccogliere di un pizzico di fortuna. Il tecnico tedesco può passare una festività più rilassante di tanti colleghi, essendo impegnato ad Anfield contro lo Stoke lunedì 27, trascorrendo dunque il boxing day tra divano e campo di allenamento, per preparare al meglio la sfida. Il Chelsea, primo concorrente per il titolo e attuale capolista, guarda tutti dall'alto verso il basso e vuole correre ancora. L'ex Dortmund non vuole però mollare il colpo, anche se riconosce la forza dell'avversario.

"Nel calcio non esiste il sistema perfetto, ma se dovesse continuare a mantenere questo passo, meriterà di essere campione. Sono la squadra più esperta tra quelle di vertice", dichiara il tecnico in un'intervista concessa a Jamie Redknapp per Sky Sports. Quest'anno il Liverpool di Klopp è davvero in corsa per la Premier League, dopo la fase di transizione dello scorso anno. "Sono sempre stato interessato alla Premier League - spiega l'allenatore - esserne parte è grandioso, anche intenso. Il fatto che sia al Liverpool fa di me una persona molto fortunata, è il club perfetto per me".

"Amo questa lega, è la più competitiva. Nessun altro ha sei squadre che possono essere campioni e qui i punti non si perdono con le dirette concorrenti, ma con tutte le altre squadre", aggiunge poi, sottolineando anche le differenze tattiche con la massima lega tedesca: "Tatticamente la Bundesliga è migliore, devono trovare più soluzioni. Ma la tattica quanto conta? Bisogna vincere le partite...".

E' anche tempo di bilanci per un anno dai due volti, con due finali perse (Capital One Cup ed Europa League) e tanti sorrisi, come quella vittoria per 4-3 contro il Borussia Dortmund nella semifinale europea che ha dato l'accesso alla finale: "La mezz'ora finale nella semifinale di ritorno è l'highlight più bello del mio 2016, ma anche il miglior momento della mia carriera nel calcio. Ciò che è successo dimostra cosa l'atmosfera giusta possa creare". La finale, però, riservò un amaro 3-1 rimediato dal Siviglia: "Nel primo tempo avremmo meritato di vincere la partita, anche con un pizzico di fortuna in più. Se fossimo andati sopra di due o tre gol, il Siviglia non ci avrebbe ripreso. Nel secondo tempo è successo l'opposto di quanto accaduto col Dortmund, abbiamo smesso di crederci e non avevamo più benzina nel serbatoio".