Torna a respirare un'ottima aria il giovane Southampton: la squadra del borgo situato nel sud dell'Inghilterra, oggi in campo contro il Bournemouth, riscatta le critiche sorte dopo lo 0-0 dello scorso turno contro lo Stoke City vincendo per 1-3 in rimonta. Sì, la stessa rimonta che fu arma dei rossoneri oggi sconfitti nella loro gara migliore di quest'anno, quella vinta contro il Liverpool. Così i Saints volano a soltanto 6 lunghezze dalla zona-Europa, obiettivo stagionale, stazionando al settimo posto in attesa degli ultimi risultati. Le Cherries invece rimangono comunque tranquillissime riguardo al discorso salvezza, scivolando in decima posizione. Di seguito il racconto del match.

Howe punta sul suo solito 4-2-3-1. Boruc fra i pali. Francis e Daniels fanno i terzini, con Cook ed Aké centrali. Arter e Wilshere tengono le chiavi del centrocampo. L'unica punta è Wilson (preferito ad Afobe), con dietro gli esterni Smith e Pugh, trequartista King.

La risposta di Puel è con il 4-3-3. La novità è il tridente leggero in avanti, con Boufal, Jay Rodriguez e Redmond. Andando indietro, in mezzo al campo troviamo Reed, Clasie e Hojbjerg. In difesa non c'é Josè Fonte, ma troviamo Cedric, Yoshida, Van Dijk e Bertrand. In porta Forster.

Gara subito viva, sin dai primi minuti. I padroni di casa hanno costruito molti dei loro successi sulla base delle palle inattive e lo dimostrano al 6° giro d'orologio, quando sugli sviluppi di un corner il giocatore in prestito dall'Arsenal, Wilshere, dalla destra scodella in mezzo, trovando la testa di Aké in tuffo alle spalle di Van Dijk, con l'ex Chelsea che la piazza dritto-per-dritto nell'angolo. Ma anche nel gioco, i rossoneri, se la cavano: ci troviamo al 13esimo e King tira dalla lunetta con buona potenza ma scarsa angolazione, blocca così Forster.

Nathan Aké festeggia la rete del parziale 1-0. | Squawka News, Twitter

E si sa, la legge del calcio è crudele: gol sbagliato, gol subito. E allora sul ribaltamento di fronte il gioco viaggia con calma fin quando non arriva dalle parti di Bertrand che accende il turbo e via dalla corsia mancina: l'inglese entra in area con una finta e poi, nell'uno-contro-uno con Francis, si sposta il pallone sul sinistro e tira angolatissimo, dove Boruc non può arrivare. Ci arriva sì, invece, Forster quando il primo tempo volge al termine: cross dentro per la testa di Wilson che non angola tantissimo ma dà un'altezza perfetta al suo tiro che viene però parato con un volo plastico dal portiere avversario.

Entriamo nella seconda porzione di gara accolti dalla gran giocata di Redmond, che dentro l'area riesce a saltare degli avversari, creandosi lo spazio per il tiro e provando a concludere similmente a quanto aveva fatto Bertrand in occasione del gol, ma stavolta con un pronto Boruc a respingere centralmente per poi trovare la spazzata di uno dei suoi. Ma l'1-2 è nell'aria: Davis è in campo da meno di 3 minuti (e il suo ingresso è avvenuto all'intervallo) e si trova all'uno-contro-uno con il portiere avversario, dove usa tutta la freddezza che ha per scavalcare l'estremo difensore con un pallonetto che non funge da tiro, ma da assist, per il tap-in facile di Jay Rodriguez a pochi centimetri dal bersaglio. La reazione avversaria subito dopo arriva da Wilson che su una palla al limite si inventa un tiro improvviso che termina di poco largo. Ritorniamo alle azioni del marcatore del secondo gol degli ospiti al 63esimo, quando in contropiede si invola e resiste anche alle cariche dei difensori, però realizzando male l'occasione, concedendo la possibilità a Boruc di intervenire.

Ci avviamo al finale del match con le chances per Hojbjerg (murato a circa 3 metri dalla porta) e Redmond (tiro dal limite con poca fortuna, tiro ben calibrato ma leggermente alto rispetto alla traversa). Le Cherries escono dalla partita, i Saints lo certificano a poco più di 300 secondi dal termine dei tempi regolamentari: Redmond parte in percussione dalla fascia sinistra, ne salta uno ma rimpalla sul secondo e la palla arriva ai 20 metri, dove Jay Rodriguez, stavolta in girata su una sfera sporca, spolvera l'incrocio dei pali e chiude definitivamente l'incontro con un colpo da maestro. Infatti, non abbiamo altro da dire: vince così il Southampton.