Oltre al danno, la beffa, si dice. Questa volta sarebbe meglio dire oltre alla beffa, il danno, perché quello che è accaduto al Liverpool ieri al Vitality Stadium contro il Bournemouth ha dell’incredibile. Dopo il doppio vantaggio del primo tempo, Milner in apertura di ripresa concede ingenuamente la possibilità ai padroni di casa di rientrare in partita con il rigore di Wilson; Manè e Can confezionano lo splendido 3-1 che fa presagire una chiusura definitiva del match in favore dei Reds, ma la sequenza dei gol dei Cherries, 3 in poco più di un quarto d’ora, ribalta beffardamente la situazione. Rimonta subita da una squadra che ha abituato i suoi tifosi a compierle imprese simili, in contesti certamente più importanti, come il quarto di finale di ritorno della scorsa stagione in Europa League contro il Borussia Dortmund ad Anfield, da 1-3 a 4-3 anche in quella circostanza, oppure i leggendari 3 goal in 6 minuti ad Istanbul contro il Milan nella finale di Champions League 2004-05, poi vinta ai rigori.

Siamo solamente alla 14esima giornata ed ovviamente i giudizi non possono essere definitivi, ma la partita di Bournemouth ha messo in evidenza alcuni limiti della squadra di Klopp. Innanzitutto il problema portiere: Karius è senz’altro un buon portiere, ma durante questo inizio di stagione non ha mai dato la sensazione di essere una saracinesca - la papera di ieri in occasione del 4-3 di Akè si è presa le prime pagine dei tabloid d’oltremanica. Mignolet, partito come titolare e poi superato dal tedesco, non rappresenta una valida alternativa dopo aver mostrato lacune importanti nei tre precedenti campionati giocati sulle rive del Mersey.

La prima pagina del Mirror Sport su Karius

Il punto debole finora si è dimostrata la difesa. Mancava Joel Matip, sostituito da Lucas Leiva. Il camerunense, dopo un inizio balbettante, ha trovato i ritmi giusti per giocare in Premier e la sua assenza si è sentita. Con lui in campo 8 vittorie e 3 pareggi in 11 partite; senza di lui, 2 sconfitte su 3 match. Il brasiliano è stato adattato nel ruolo di difensore centrale ed ha mostrato di trovarsi abbastanza spaesato nel ruolo, pur senza commettere gravi errori nelle azioni dei 4 goal subiti. La squadra di Klopp è quella che ha subito il maggior numero di reti tra le prime attuali otto in classifica, mantenendo la porta inviolata in sole 3 occasioni, peraltro trovando la vittoria solo contro il Sunderland e pareggiando le altre due partite contro Manchester United e Southampton.

Per quel che riguarda la fase offensiva, il Liverpool ha il miglior attacco del torneo con 35 realizzazioni, ma paradossalmente manca un centravanti di peso che i Reds hanno sempre avuto, tra i vari Dalglish, Rush, Owen, Torres e Suarez, tanto per citarne alcuni. Sturridge potrebbe ricoprire il ruolo di bomber, ma i continui infortuni che lo condizionano non gli permettono di trovare la continuità necessaria. Origi, titolare a Bournemouth, è ancora immaturo per essere il terminale offensivo di una squadra che vuole vincere. L’assenza di Coutinho, che ne avrà per molto, ha dirottato Firmino, utilizzato fino ad ora come punta centrale, largo a sinistra nel tridente. Il brasiliano, nell’Hoffenheim, era abituato a giostrare dietro la prima punta e aveva possibilità di mettere in mostra le sue qualità di rifinitore ma anche di incursore, arrivando in corsa alla conclusione e segnando diversi goal. In Inghilterra la via della rete Roberto Firmino la trova con più difficoltà, 17 volte in 64 presenze tra tutte le competizioni, numeri non certo da goleador di razza.

Il goal decisivo di Akè, www.sportingnews.com

Ci sono indubbiamente tante note positive nel Liverpool di questa stagione che una sola partita non può e non deve offuscare, ma i tifosi dei Reds aspettano il titolo in Premier League dal 1990 ed il solidissimo Chelsea di Conte, ora in testa, non ha alcuna intenzione di rallentare.