Perla, gemma, diamante. Si può riassumere così - sotto questi tre aggettivi - la marcatura di Roberto Pereyra contro il Leicester al Vicarage Road. Il N°37 controlla palla sul lato corto dell'area di rigore, salta un avversario, arma il destro e disegna una traiettoria che muore sul palo lontano. Schmeichel trafitto e doppio vantaggio Hornets. Ma la riscrescita del Tucumano è totale; per lui tanto sacrificio, corsa e dedizione verso una maglia che lo sta consacrando ed un ambiente che già lo erge ad idolo. Un flashback per i Pozzo, che lo avevano portato in Italia nel 2011 sotto il cielo di Udine. La Gazzetta dello Sport ha raccolto le sue parole in esclusiva.
"Ovviamente ci sono rimasto male. Dalla società ma soprattutto da Massimiliano Allegri mi aspettavo un comportamento totalmente differente; mi hanno scaricato senza un motivo preciso. Molti tifosi ancora mi scrivono, dicono che manca un centrocmpista come me alla Juve. Io sono d'accordo con loro ma adesso sono contento al Watford: ho un allenatore come Mazzarri che crede in me. Sto bene fisicamente e mentalente."
"Nel momento più buio mi ha aiutato Alberto Ferrarini, il motivatore di Bonucci. L'ho conoscuito grazie a Sergio Furlan - il mio procuratore - che mi ha messo in contatto con lui. Mi segue da Agosto. All'inizio ero scettico, diffidente ma poi ho cambiato idea; non so cosa mia abbia fatto, sinceramente non so nemmeno che lavoro svolga. Qualque cosa sia - però - mi fa star bene. Ho ritrovato feeling con il campo, ho un'energia positiva che mi scorre nelle vene e mi sento determinato e convinto dei mezzi che ho. Venivo da un anno difficile, non ero mai al top. Una stagione negativa ci può stare, s'altronde alla Juve ho fatto vedere buone cose. Mi aspettavo un trattamento diverso. Sento ancora alcuni miei vecchi compagni, Bonucci? Un fenomeno, fantastico il gol in Champions"
"Sono riparitito da Watford perchè mi intrigava la Premier e poi per il fatto che c'è la proprietà italiana (Pozzo, n.d.r). Non conoscevo Mazzarri, mi ha parlato in estate e mi ha fatto sentire rilevante, influente. Con lui mi trovo splendidamente, i tecnici italini sono i migliori tatticamente. Siamo un'ottima squadra. Viviamo alla giornata ma potremmo fare la voce grossa in zona Europa League. Sarebbe bello conquistarla, ma il mio obiettivo principale rimane riconquistare la nazionale. L'ho persa l'anno scorso, causa anche gli infortuni. E' un momento delicato ma è impensabile che l'albiceleste non partecipi al mondiale. E sarebbe bello indossare di nuovo quella maglia, semplicemente un orgoglio da condividere in famiglia. Ho un bimbo piccolo che è tornato in Argentina. Lo rivedrò a capodanno, anche se qui non si riposa."
"Tornare in Italia? Adesso penso solo a far bene con il Watford ma sarebbe bello tornare in Italia da protagonista. Magari qualcuno potrebbe mangiarsi le mani per aver deciso di lasciarmi andare"