La Bundesliga di questa stagione è una delle più equilibrate e imprevedibili che ci si ricordi negli ultimi anni. Certo il Bayern Monaco di Carlo Ancelotti rimane la favorita principale per la vittoria finale, ma a questo punto della stagione i bavaresi non sono da soli in testa alla classifica come magari qualuno poteva pensare qualche mese fa. In loro compagnia, però, non c'è magari il Borussia Dortmund, ma il neopromosso Lipsia. Per farci raccontare i segreti di questa squadra abbiamo contattato, in ESCLUSIVA per Vavel Italia, Niccolò Omini, giornalista di Fox Sports e grande esperto di calcio tedesco. Passato, presente e futuro del Lipsia in una piacevole chiacchierata.

Partiamo dall'inizio, quale è la storia del Lipsia che di fatto nasce solo nel 2009?

"Nasce nel 2009 perché il proprietario della Red Bull vuole investire nel calcio in Germania, perchè in Austria stava esaurendo il suo business con il Salisburgo. Compra quindi il titolo sportivo da una squadra di Quinta Divisione a Lipsia e cambia il nome in RB Lipsia. Non può usare Red Bull perché a parte alcune eccezioni, come nel caso del Bayer Leverkusen e del Wolfsburg, in Germania non si può usare il nome di uno sponsor per la propria squadra. RB Lipsia sta per “Rasen ball”, letteralmente “palla erba” in italiano, Lipsia, ma il richiamo alla Red Bull è evidente. In Germania questo escamotage non piace perché si capisce subito che è una presa in giro, per di più fatta da uno straniero, un austriaco. Comunque la squadra parte dalla Quinta Divisione. Dovunque abbia giocato ci sono state contestazioni e critiche nei confronti del Lipsia. Soprattutto dalla Terza divisione in avanti. Arrivati in Seconda cominciano i problemi veri: per esempio a Dresda i tifosi di casa, conosciuti per essere fra i più “caldi” di Germania”, hanno tirato una testa di toro vera contro il portiere del Lipsia, per non parlare di striscioni e proteste visti un po' dappertutto. Saliti in Bundesliga Rumenigge ha detto che non rispettano il regolamento legato alle proprietà dei club in Germania. Decidono loro chi è socio del club e i soci al momento sono tutti dipendenti della Red Bull. Ora però Rumenigge ha dichiarato che il Lipsia sta portando prestigio alla Bundesliga."

Il Lipsia ringrazia i tifosi alla fine di una partita, theguardian.com

Arriviamo appunto ai giorni nostri e al primato in Bundesliga a questo punto della stagione...

"Hanno vinto subito contro il Dortmund, ma sembrava la classica sorpresa di inizio stagione e invece si sono confermati. Ora devono gestire una situazione che forse è arrivata troppo presto per loro. Il rischio di montarsi la testa, però, esiste. A parte le dichiarazioni del giovane attaccante scozzese Burke (“puntiamo a vincere la Bundesliga), hanno già pensato ad una maglia celebrativa per il titolo come svelato dalla stampa tedesca e il sindaco dice “occhio ci serve un balcone più grande per festeggiare” come da tradizione in Germania. Dal Lipsia si difendono e dicono che non vogliono vendere lattine, ma portare avanti un progetto sportivo. Non compriamo nessun giocatore over 24, nessuno guadagna oltre i 3 milioni all’anno, i giocatori vengono ad allenarsi solo con l’auto aziendale, vogliono provare a tenere un profilo basso. Ora ovviamente mantenere un profilo basso è complicato. Il paragone con il Leicester non ci sta perché qui si lavora su questa squadra da 7 anni, con le giovanili, un direttore sportivo e tutto il resto. E’ più una favola a livello di giocatori che non di club. Una somiglianza con la squadra di Ranieri è l’aspetto tattico, sono chiusi e ripartono veloci, corrono molto, sono compatti e sono un gruppo senza prima donne."

La gioia di Keita dopo la rete al Dortmund, t-online.de

Un gruppo guidato da un allenatore giovane e che sembra fare parte di una nuova generazione di tecnici in Bundesliga...

"Ralph Hasenhüttl è austriaco, ha fatto l’attaccante in carriera, ma mai a livelli troppo alti, in Bundes e Zweite Liga. Ora si trova a giocarsi il primato con il Bayern dove ha chiuso la carriera a 34 anni nella squadra riserve dove si affacciavano Lahm e Schweinsteiger. Si è fatto conoscere all’Ingolstadt portandolo a metà classifica in tre anni, oggi il club è ultimo in classifica e questo indica l’impronta che aveva saputo dare alla squadra. Ha un modo di allenare che si riconduce a un certo tipo di allenatori che in questo momento va molto in Bundesliga, con tante idee, al contrario di uno come Ancelotti ad esempio, ex grande giocatore. Questi nuovi profili come Hasenhüttl, invece, si formano nelle piccole squadre, sono laureati, seguono tanti corsi. Il Lipsia ha pagato 1,5 milioni più bonus all’Ingolstadt per averlo, prima una situazione del genere era successa solo con Schmidt, oggi al Bayer, arrivato in Bundesliga, curiosa coincidenza, dal Red Bull Salisburgo. Altro indizio che il Lipsia non si ferma e quando vogliono prendono. Il calcio che propone Hasenhüttl non è contorto come quello di Schmidt, è lineare e deve saper valorizzare i giovani come da politica della società."

Ralph Hasenhüttl, allenatore del Lipsia, kicker.de

Giovani che, come hai detto, compongono la maggior parte della rosa. Chi sono i più interessanti o comunque gli uomini chiave di questo Lipsia?

"A centrocampo c’è Keita, classe ’95, poi penso a Poulsen, attaccante già nella Nazionale della Danimarca e soprattutto a Werner, del ’96, che a breve finirà nel giro della Nazionale. Lo hanno preso dallo Stoccarda per 10 milioni di euro, l’Under 20 forse migliore di Germania, a testimonianza di come si scelga con grande attenzione su quali giovani profili investire. Dico anche Burke, in Gran Bretagna si dice sia un talento fantastico, per ora ha giocato pochi minuti per problemi fisici. Stiamo parlando comunque di una realtà particolare, fuori dal cancello del campo di allenamento hanno la scritta “attenzione tori liberi in corsa”. E guardano già avanti: c’è l’idea di ampliare lo stadio fino a 70mila posti, ma il Lipsia oggi è già uno degli argomenti principali del calcio europeo. Non penso vinceranno la Bundesliga, però c’è riuscito il Leicester a trionfare in un campionato più tosto come la Premier. Difficile dire dove possono arrivare, il dubbio è legato anche al fatto che ci sono tante sorprese in questa stagione e se si sveglia anche il Dortmund che succede? Se però vanno avanti così arrivano fra le prime 4 che è il loro obiettivo e secondo me ce la possono fare."

Timo Werner, bundesliga.com