Nel Chelsea di Antonio Conte che sta andando a mille all’ora c’è chi è fermo ai box e non riesce a ripartire. Si tratta di Cesc Fabregas, catalano di Arenys de Mar.

Tifosissimo del Barcellona, cresce nella Cantera blaugrana dai 10 ai 16 anni dove si distingue per la sua capacità realizzativa nonostante la posizione ricoperta, quella di regista. Nel 2003 decide di cambiare totalmente vita, trasferendosi a Londra tra le fila dell’Arsenal. Le difficoltà iniziali non mancano per diversi motivi, come la lingua, il modo di intendere calcio ed ovviamente la giovane età. Grazie però alle indubbie qualità, Fabregas riesce comunque a farsi notare da Arsène Wenger e debutta in prima squadra il 28 ottobre 2003, contro il Rotherham nel terzo turno di Coppa di Lega, diventando il più giovane nella storia Gunner ad esordire tra i professionisti, a 16 anni e 177 giorni, 142 giorni in meno del precedente record appartenente a Jermaine Pennant. Poco più di un mese dopo, il 2 dicembre, segna il primo goal da professionista, sempre in League Cup contro il Wolverhampton, firmando il 5-1 finale e registrando un altro record: diventa il più giovane giocatore della storia dell’Arsenal a siglare una rete in prima squadra. Non riesce però a collezionare presenze in Premier League nell’anno dell’ultimo trionfo dei Gunners, quello degli Invincibles. Nella stagione successiva invece arriva il debutto nel campionato inglese ed alla terza partita consecutiva da titolare segna anche il primo goal in Premier, contro il Blackburn, conquistando il terzo record in brevissimo tempo, questa volta come più giovane marcatore in Premier League con la maglia dell’Arsenal. La stagione 2005-06 è quella della consacrazione: grazie alla partenza del capitano Patrick Vieira, Fabregas conquista la maglia da titolare e colleziona 50 presenze, raggiungendo anche la finale di Champions’ League, persa contro il “suo” Barcellona. Il 19 ottobre 2006, per blindare a tripla mandata il suo gioiello, Wenger fa firmare al ragazzo un contratto di 8 anni. Rimane all’Arsenal fino al 2011, vincendo in totale solamente una Community Shield ed una Coppa di Lega come trofei di squadra, ma conquistando diversi premi individuali, tra cui il Golden Foot nel 2006 e finendo nella formazione ideale della Premier League nel 2008 e nel 2010.

Fabregas all'Arsenal, www.arsenalworldwide.com
Fabregas all'Arsenal, www.arsenalworldwide.com

Nell’agosto 2011 il Barcellona ufficializza il trasferimento di Fabregas per 40 milioni di euro. Nei tre anni successivi colleziona 151 presenze totali, con 42 goal e 57 assist, ma non fornisce prestazioni di alto livello come a Londra, anche per via del modo di giocare di Guardiola. Essendo imprescindibili sia Iniesta che Xavi, Cesc si ritrova anche a giocare da falso nueve in diverse circostanze. Vince comunque un campionato, una Copa del Rey e 2 Supercoppe spagnole, oltre ad una Supercoppa Europea e ad un Mondiale per Club.

Passa poi al Chelsea di Mourinho per 33 milioni di euro e le prime prestazioni sono scintillanti, contribuendo al primo posto in campionato della squadra. A fine stagione può festeggiare per la prima volta la vittoria del titolo in Premier League. La seconda stagione è decisamente sottotono, per lui e per tutta la squadra che vede l’esonero di Mourinho e il decimo posto finale. Con l’avvento di Antonio Conte per Fabregas e per i Blues si prospetta una rinascita, ma si avvera solamente la metà delle previsioni, almeno fino ad ora. Lo spagnolo non trova spazio nell’undici, soprattutto per le caratteristiche attitudinali che non combaciano con i fondamenti della filosofia Contiana, dove l’aggressività e l’intensità sono basilari. L’occasione per farsi notare arriva il 20 settembre, in Coppa di Lega contro il Leicester: 120 minuti giocati, doppietta nei supplementari che ribalta il match. Gioca titolare anche 4 giorni più tardi, all’Emirates contro l’Arsenal, ma la disfatta del Chelsea estromette definitivamente Fabregas dalla squadra, complici anche il cambio di modulo, con il passaggio al 3-4-3 in cui Kantè e Matic rappresentano la perfetta diga difensiva, ed un infortunio alla coscia che lo mette K.O. da metà ottobre.

Le voci di mercato su un suo trasferimento a gennaio si fanno sempre più insistenti, con il Milan alla finestra dopo il corteggiamento estivo. Da non  escludere un possibile inserimento del West Ham, oltre alla sempre vigile Juventus.