La stagione dopo un titolo come quello dello scorso campionato non poteva che nascondere qualche insidia per il Leicester e per Claudio Ranieri. La Champions League, le aspettative diverse, la conoscenza che gli avversari hanno di te che diventa sempre più approfondita, insomma tutta una serie di situazioni diverse rispetto a quello che comunque rimarrà un campionato unico.

Lo stesso Ranieri, però, ammette di aver immaginato una situazione del genere, come spiega a Radio Uno: "L'anno dopo è come me l'aspettavo, con delle difficoltà, perché è successo qualcosa di incredibile. Ora dobbiamo avere i piedi per terra: è come se l'anno scorso fossimo saliti ai tremila metri con la funivia e quest'anno siamo partiti dal campo base." 

Claudio Ranieri, itv.com

Arriva poi un'ammissione: "L'appagamento esiste quando raggiungi un risultato che va oltre ogni aspettativa, giocoforza qualcosa dentro cambia. Ora è come se si dovesse sempre dimostrare di essere campioni, l'anno scorso invece andavamo in campo per non prendere gol, sudando le sette camicie. Oggi pensiamo di dover giocare alla pari con Liverpool, Manchester, in un campionato dove non ti porti mai a casa niente, e questo non è normale. Sto cercando di riportarli a discorso normali... Insomma, stiamo cercando il piano B."

Il rapporto fra Ranieri e il club non è mutato in alcun modo comunque: "C'è una osmosi continua, io sono stato bravo a capire la realtà senza stravolgere il pensiero dei giocatori, poi da italiano ho inserito alcuni concetti o fissazioni, e c'è ancora questo continuo scambio tra me e la cultura dei giocatori che ci fa fare bene." Ultimo pensiero sulla Champions League, dove il Leicester è all'esordio assoluto: "Stiamo facendo esperienza, sarebbe veramente bello superare il girone e arrivare alle gare a eliminazione diretta. Non so dove possiamo arrivare, non siamo al livello delle altre, però non scenderemo in campo per perdere, ma per dare sempre il massimo. Poi si vedrà."