Che sia per il clima sportivo, che sia per la possibilità di vedere sempre grandi sfide, che sia per la formula simile ad un vero e proprio campionato, le qualificazioni mondiali sudamericane presentano sempre un fascino particolare. Difficile resistere alla tentazione di restare sveglio qualche ora in più per godersi un po' di calcio sudamericano, e magari esaltarsi per le gesta dei Neymar, dei Messi, dei Suarez.
Settima giornata che propone un menù ricchissimo e adatto a tutti i gusti: alle 22.30 ora italiana sarà la Colombia a dare il via alle danze contro il fanalino di coda Venezuela, la squadra di Rodriguez e Cuadrado (appena tornato ufficialmente alla Juventus) però non potrà permettersi cali di concentrazione, vista la classifica cortissima, dove i "cafeteros" si trovano in una quinta posizione che li porterebbe ai play-off. Nonostante i precedenti - soltanto 5 vittorie del Venezuela a fronte di oltre 30 partite disputate - e la classifica - i venezuelani all'ultimo posto con un solo punto conquistato contro il Perù - vedano nettamente favorita la squadra di Pekerman. Il CT dovrebbe schierare un 4-2-3-1 con Ospina in porta, Arias, Fabra, Murillo e Diaz in difesa; Perez e Torres dietro Cuadrado, Rodriguez e Cardona; Carlos Bacca unica punta. Il Venezuela dovrebbe probabilmente rispondere con un classico 4-4-2: Contreras; Rosales, Vizcarrondo, Velazquez, Villanueva; Anor, Rincon, Figuera, Otero; Rondón, Martinez. Alla stessa ora si sfideranno anche Perù e Bolivia, entrambe obbligate a vincere per non perdere definitivamente il treno qualificazione, trovandosi rispettivamente a 4 e 3 punti, con il Paraguay, settimo classificato, a 9, che potrebbe distanziare definitivamente le due compagini e ridurre a sette le pretendenti al mondiale russo.
Mezz'ora dopo sarà la volta del Brasile, chiamato a vincere per non affondare completamente nel calderone del girone sudamericano. L'Ecuador però si è rivelata una delle squadre più in forma, con tre vittorie, un pareggio e una sola sconfitta. Brasile che, nonostante la medaglia olimpica vinta meno di due settimane fa, rappresenta un movimento che sembra sempre più in difficoltà, incapace di trovare il bandolo della matassa in un organico potenzialmente fortissimo ma disunito e senza una guida tecnica precisa dopo l'esonero di Dunga. I verderoro affidano le loro speranze all'ex alleantore del Corinthians, Tite, con la speranza di ricominciare un nuovo corso. L'artefice del sesto successo nazionale del club brasiliano si affida ai neo-campioni olimpici, per cercare 3 punti importantissimi in casa dell'Ecuador, che punterà sui velocissimi Antonio Valencia e Montero sulle fasce, mentre in attacco spazio a Caicedo ed Enner Valencia. 4-1-4-1 invece per il Brasile, con Willian, Casmiro, Augusto e Coutinho alle spalle di Neymar, che non sarà più capitano, con la fascia che andrà probabilmente al neo-juventino Dani Alves. Di seguito le probabili formazioni complete:
Ecuador (4-4-2): Dominguez; Paredes, Achilier, Mina, Ayovi; A. Valencia, Noboa, Quinonez, Montero; Caicedo, E. Valencia.
Brasile (4-1-4-1): Alisson; Alves, Marcelo, Miranda, Luis; Lucas; Willian, Casemiro, Augusto, Coutinho; Neymar.
Si arriverà poi al momento clou della giornata, l'incontro tra Argentina e Uruguay, un incontro che da sempre rappresenta un pezzo di storia del calcio sudamericano e mondiale. Le due compagini sono da sempre rivali, e da sempre vivono questo incontro come fosse un derby. La storia li ha visti vivere di alti e bassi, con l'Uruguay dominatore fino agli anni '50 e poi precipitato in un profondo oblio da cui sembra essere davvero uscito soltanto negli ultimi anni, mentre l'Argentina è ormai da tempo ai piani alti delle gerarchie mondiali. Si arriva al clasico rioplatense con la celeste in testa al maxi-girone, una vittoria potrebbe distanziare ulteriormente gli avversari e creare una certa distanza di sicurezza sulla quinta classificata, ora a 3 punti. Nonostante la sconfitta ai rigori nella finale di Copa America, l'Argentina ha vinto nove delle ultime dieci partite, e appare come netta favorita dell'incontro. Bauza, senza Higuain, si affida al ritorno di Messi, schierato davanti insieme ad Aguero e Pastore, mentre Dybala si accomoda in panchina.
Argentina (4-3-3): Romero; Rojo, Musacchio, Demichelis, Zabaleta; Mascherano, Biglia, Di Maria; Messi, Aguero, Pastore.
Uruguay (4-4-2): Muslera; Fucile, Godin, Gimenez, Pereira; Arevalo Rios, Corujo, Sanchez, Rodriguez; Cavani, Suarez.
A chiudere la giornata ci sarà Paraguay-Cile, con i padroni di casa che vincendo supererebbero gli ospiti portandosi in zona qualificazione. I paraguayani, sotto la guida del nuovo CT Francisco Arce, si affidano all'esperienza di Justo Villar in porta, e a una formazione che in questo torneo ha concesso molto poco, prendendo soltanto 6 gol (meglio soltanto Uruguay e Argentina, con 4 reti) e subendo una sola sconfitta, a sorpresa, contro il Perù. Davanti al capitano ci saranno Da Silva, Gomez, Aguilar e Valdez; a centrocampo spazio a Romero, Ortigoza, Riveros, Ayala; davanti Lezcano e Benitez. Il Cile è invece ad alto rischio sorpasso da parte di Colombia e Brasile, per cui avrà bisogno di espugnare il difficile campo paraguayano di Asuncion, e schiererà un 4-3-3 con Pinto in porta, difesa a 4 con Isla, Medel, Mena e Albornoz; i tre di centrocampo saranno Beausejour, Vidal, Fernandez; in attacco Orellana, Pinilla e Sanchez.
Questa la classifica prima della settima giornata
1. Uruguay 13
2. Ecuador 13
3. Argentina 11
4. Cile 10
5. Colombia 10
6. Brasile 9
7. Paraguay 9
8. Perù 4
9. Bolivia 3
10. Venezuela 1