Termina in trionfo la trasferta al KCOM Stadium del Manchester United di José Mourinho. I Red Devils di un Ibrahimovic e di un Pogba palesemente giù di tono, arrancano sotto la pioggia battente e l'organizzazione di un Hull City perfetto finché lecito. A spezzare un equilibrio ormai incatenato alle lancette del tempo però, ci pensa Marcus Rashford, uomo della provvidenza per Mourinho, abile e fortunato nel gettare il gioiello classe 97 nella mischia per il concitato finale. Da vero bomber, Rashford raccoglie il lavoro di un Rooney inesauribile e fa volare in alto lo United: i Devils ritrovano la testa della classifica a punteggio pieno. 9 punti come il Chelsea di Conte e in attesa di conoscere l'esito del match dei cugini del City. Rashford decide, Mou gode.

Mata. Fonte foto: Squawka.com

Dopo l'impresa maturata con i campioni del Leicester nel giorno del ritorno in Premier, il sorprendente Hull di Mike Phelan torna a popolare il KC Stadium per la sfida allo United di Ibra e Mou. I Tigers sono in testa alla classifica, ma la filosofia del manager inglese resta sempre la stessa: 4-4-2 old style per occupare nel miglior modo possibile il campo amico del KC. Livermore viene riproposto nelle vesti di difensore centrale, mentre a centrocampo è ancora Huddlestone il cuore pulsante. Anche in avanti, Phelan conferma la sua coppia gol, con Diomande affiancato da Abel Hernandez.
Come il collega, anche José Mourinho ripropone lo schieramento che lo ha portato ai tre punti nelle prime due uscite stagionali: 4-2-3-1 in questo caso, con la solidità di Bailly al centro della difesa; la classe di Pogba a centrocampo, e la prepotenza di Ibrahimovic in attacco.

In un KCOM Stadium vestito a festa per l'arrivo dei Red Devils, ben presto la pressione tattica e psicologica degli ospiti inizia a farsi sentire. Dopo un avvio contraddistinto dall'equilibrio, baricentro e giri motore della fuoriserie devil rinchiudono i Tigers nell'angolo degli ultimi metri. Proprio dal cuore dell'area di rigore, Ibrahimovic cestina la prima chance del match quando sul cronometro è solo il 9': la classica giocata alla Martial porta il francese al cross scodellato nel mezzo dell'area Tigers, proprio dove Ibra cerca invano di tener basso un pallone che invece, sibila di poco oltre la traversa di Jakupovic.
Schivato senza alcun graffio il primo pericolo, le tigri provano ad agire in contrattacco. La velocità della coppia Diomande - Abel H. si rivela un arma, ma solo per uscire dall'asfissiante freseggio dei Mou Boys. I due infatti, sono costretti a giocare sulla linea di mezzeria, senza alcuna possibilità, almeno nei primi 45', di trasformare l'azione in offensiva.

Il recupero prodigioso di Shaw. Fonte foto: PremierLeague.com

Con lo scorrere dei minuti però, l'aumentare della pioggia stimola i padroni di casa improvvisamente pericolosi a cavallo della mezz'ora. La prima ripartenza degna di nota, frutta un calcio piazzato a Diomande oltre che un'ammonizione a Fellaini. Snodgrass prova a rifinire il tutto con un destro ad effetto, ma il pallone sul quale De Gea può solo soffiare, si spegne a centimetri dall'incrocio dei pali. 
Allo stesso modo, un minuto più tardi è lo stesso numero 10 a far correre un brivido sulla schiena dell'iberico: il pallone tagliato proveniente dalla sinistra è un piccolo gioiello per Snodgrass che proprio sul più bello si fa anticipare dal rientro di un Luke Shaw provvidenziale.
Lo United prova a reagire anch'esso con un calcio piazzato firmato da Juan Mata, qualche istante più tardi autore della giocata più bella dei primi 45': l'ex Chelsea fugge via a destra, entra in area, salta due uomini poi prova il tiro cross; il pallone resta lì, perfetto per il tap in di Rooney che sulla via della rete trova il tronco quanto mai provvidenziale di Davies. Nel finale di tempo anche Zlatan prova a mettere il timbro: aggancio impossibile e colpo di tacco da posizione difficilissima fanno sussultare il KC che però, tira un sospiro di sollievo quando la sfera si spegne sull'esterno della rete.

Rooney impegnato nella difesa del pallone. Fonte foto: Premierleague.com

Al pronti via secondo tempo, Snodgrass alza bandiera bianca a causa di un problema al ginocchio palesatosi nel corso della prima frazione. Nell'attesa del cambio, Rooney prova a sfruttare la superiorità numerica, ma allo stesso modo dimostra anche lo scarso feeling con il fondamentale del colpo di testa. 
La pioggia, sempre più fitta e battente, rallenta pensiero e pallone generando una prima fase di ripresa poco entusiasmante sotto il punto di vista delle occasioni da rete. Vista la scarsa verve dei suoi denti d'attacco, Mourinho inizia a muovere lo scalpitante Mkhitaryan, chiamato in causa per Martial allo scoccare dell'ora di gioco. Pochi minuti dopo l'ingresso in campo del trequartista armeno, i Devils costruiscono un'azione gioiello, bloccata solo dalla bandierina del primo assistnte di Moss: il pallone avovlgente di Pogba trova Ibra, magico nell'assistere Mata con il colpo dello scorpione. Mou si sbraccia ma l'offside blocca ogni velleità.

Ancora Pogba prova a prendersi la scena, ma il suo bolide dalla distanza non è efficace a dovere, e il pallone non scende come ci ha abituato a fare negli anni allo Stadium. Anche nelle due panchine, gli stati d'animo sembrano opposti: Phelan vive il match, Mourinho scruta attento ogni movimento alla ricerca dell'eureka. 
La soluzione Mkhitaryan sembra fruttare quando l'armeno salta tre uomini prima di esser steso da Huddlestone: Moss ammonisce il centrocampista, ma Ibrahimovic delude tutti con un piazzato potente ma centrale. 
Arriva anche il momento di Rashford, ma i minuti passano e il diavolo inizia a perdere la pazienza. Gli attacchi prolungati e spesso inconcludenti rischiano di generare anche un contropiede sanguinoso con la conclusione di Huddlestone che, deviata da Bailly rischia di insaccarsi in fondo al sacco.

I tre tenori discutono. Fonte foto: Squawka.com

Il finale bagnato viene scaldato dalla classe cristallina di Marcus Rashford, vicinissimo al gol con una giocata d'autore al minuto 78': l'under 21 inglese porta a spasso tutta la difesa, poi prova un piatto radente l'erba che passa tra le gambe di Livermore. La palla sembra destinata all'angolo, ma Jakupovic è straordinario nell'intercettare la sfera.
Ancora il talentissimo classe 97 crea scompiglio un minuto più tardi. La difesa dei Tigers finisce in sofferenza, ma in qualche modo il pallone viene allontanato dalla zone di un Ibra stranamente in ombra. Negli ultimi minuti Phelan toglie Hernandez, ma il pallone resta sempre nell'area di rigore di Jakupovic, spettatore privilegiato di un finale tutto a tinte Red Devils. Il pallone però, va buttato in rete, e quando Pogba spreca ancora spedendo sui cartelloni pubblicitari, anche il cielo appare più chiaro. Lo United attacca spinto dalla pioggia, ma l'Hull City ha addirittura il pallone per i tre punti con Meyler. La palla va fuori e la sliding doors si ripresenta alla porta di José Mourinho e dello United tutto: uno spunto dello stanco Rooney permette al 10 di acciuffare un pallone sulla sinistra e modellarlo in oro per l'arrivo a tutta velocità di Marcus Rashford che nella selva eretta davanti a Jakupovic trova il piatto giusto per far esplodere i suoi tifosi. 

E' l'apoteosi per lo United che trova tre punti tanto inseguiti proprio nel tempo di recupero, proprio con uno degli uomini più discussi della settimana. E' la desolazione per un Hull City stoico ed ordinato che deve inchinarsi alla legge del più forte, alla legge di José Mourinho.