Arriva dal piccolo Turf Moor di Burnley uno dei risultati meno pronostricabili del secondo sabato di Premier League. E' proprio il neo promosso Burnley a fare la voce grossa al cospetto del Liverpool di Jurgen Klopp, abbattuto da un 2-0 tutto sacrificio e organizzazione. I padroni di casa giudati da un perfetto Sean Dyche passano dopo 100 con il capolavoro di Vokes. Poi hanno la forza di soffrire e subire fino al contropiede perfetto di Defour che spiana la strada al 2-0 di Gray. Nella ripresa i Reds provano la solita rimonta, ma questa la luce accesa una settimana fa ad Emirates si perde nel cielo grigio di Burlney. 

I due protagonisti del match. Fonte foto: Squawka.com
I due protagonisti del match. Fonte foto: Squawka.com

Reduce dalla sconfitta di misura rimediata per mano dello Swansea nel giorno dell'atteso ritorno in Premier League, il piccolo Burnley di Sean Dyche, trova sulla sua strada il team che meglio è uscito dai primi 90' di campionato: il Liverpool di Klopp. Supportato da un Turf Moor ancora una volta sold out, Dyche decide per un 4-4-2 di contenimento ed ordine: a centrocampo scatta il momento del belga Defour, acquisto più costoso della storia del club; in avanti invece, per comporre la linea d'attacco il tecnico inlgese sceglie la coppia Gray - Vokes.
Se il Burnely arriva a questa sfida da battuto, lo stesso non si può dire per un Liverpool uscito da Emirates Stadium con una dose di autostima altissima. Klopp, che ritrova la qualità di Sturridge dal primo minuto, decide di restare al 4-2-3-1: l'esclusione eccellente riguarda Sadio Mane scalzato dal ritorno sulla trequarti di Firmino, mentre Milner, anch'esso recuperato, va a schierarsi nell'insolita posizione di terzino sinistro. 

Il go di Vokes. Fonte foto: Squawka.com
Il go di Vokes. Fonte foto: Squawka.com

L'avvio di match, bagnato dall'unico raggio di sole del pomeriggio, va ben oltre quello che il tifoso di casa più ottimista avrebbe potuto predire. Passano appena 100 secondi quando Clyne sbaglia un disimpegno; Gray recupera inventando un bellissimo filtrante nello spazio per il più avanzato Vokes, bravissimo nel ricevere e girarsi in un lampo grazie all'utilizzo del piede perno. Klavan prova il recupero in extremis, ma nella mezza piroetta il 9 carica anche la conclusione, sparata con potenza e precisione. Mignolet si butta alla sua destra, ma può solo raccogliere la sfera in fondo al sacco. 
La gioia incontenibile del Turf Moor e dello stesso Vokes, cambiano la carte in tavola rendendo il match frizzante e incerto già dall'avvio. I Reds però, sembrano accusare fin da subito il gol e nel primo quarto d'ora non riescono a calciare praticamente mai. 

La scossa prova a portarla l'uomo con la 10 fluo, Philippe Coutinho. L'ex Inter, sfruttando l'assetto offensivo adottato dai suoi e il conseguente avanzamento di Milner a tornante, si trova spesso in posizione centrale, con ottima possibilità di tiro. Il primo tentativo non trova la porta, ma da una carica in più ai Reds. 
Proprio dalla zona di campo occupata da Milner i ragazzi di Klopp creano problemi ai padroni di casa: uno scambio stretto con Lallana costringe Lowton alla spaccata. Ancora Lallana porta palla ma calcia male. Infine è lo stesso Coutinho a riprovare la botta da fuori, ma con risultati ancor più scadenti. 
Intanto, il Burnley appare perfetto nell'esercizio difensivo. I ragazzi di Dyche occupano ottimamente il campo e in particolare l'area di rigore. Di fatti, i Reds sono costretti a palleggiare sul perimetro, e Sturridge, stritolato nel cuore dell'area, destinato ad uscirvi per giocare qualche pallone utile. 

Proprio da una situazione di questo genere, quando sul cronometro è il 37', scatta un contropiede micidiale ad opera Defour. L'attaccante con la 15 esce dall'area, riceve, ma perde immediatamente la sfera. I suoi compagni sono tutti fuori posizione e a centrocampo il belga trova praterie per correre in verticale. Superata la mezzeria, Defour vince un rimpallo, poi prosegue la sua azione in attesa di Gray. Il 7 claret & blue arriva a destra, riceve alla perfezione, sterza su Henderson, rientra su Klavan e con il sinistro da secco Mignolet. Un gol perfetto per costruzione, metodo e finalizzazione che manda in estasi l'intero Turf Moor

L'esultanza di Gray. Fonte foto: Squawka.com
L'esultanza di Gray. Fonte foto: Squawka.com

Al rientro dagli spogliatoi, Dyche da ordine di pressare il più alto possibile; i suoi ricevono ed eseguono gli ordini, ma solo per qualche minuto. Ben presto infatti, il Liverpool torna a fare il gioco visto nella seconda metà del primo tempo: I Reds, oggi in fluo all'attacco; i padroni di casa ad alzare il muro difensivo davanti a Heaton. Il primo a scaldare i guantoni dell'estermo difensore inglese è ancora Coutinho. Il carioca, carico dopo il primo tempo incolore, trova la porta ma non fa male a nessuno. 
Un minuto dopo, quando la statistica relativa ai tiri nel match è 2-15 in favore degli ospiti, è un altro carioca a caricare il destro: Firmino lascia partire un missile da lontanissimo e stavolta sì, Heaton deve volare per cancellare l'1-2. 

La doppia occasione prodotta in successione, sembra presagire un secondo tempo di apnea per i ragazzi di Dyche che infatti, soffrono e molto a cavallo dell'ora di gioco. L'azione dei Reds si fa avvolgente e i palloni gettati nel mezzo sempre più frequenti. In più, Defour è costretto al cambio vista la scarsa condizione fisica di base. Una situazione estremamente favorevole che i ragazzi di Klopp invece, non riescono a tramutare in alcun gol: minuto dopo minuto, la manovra del Liverpool si scopre farraginosa e poco fluida, proprio come avvenuto nei primi 45'. 
Allo stesso modo dunque, il Burnley inizia a rubar palla e partire in contropiede. Le conclusioni non si palesano, anche se le ripartenze ci sono e fanno male. Una in particolare vede Grey fuggire indisturbato fino ai 16 metri, quando la vista si annebbia e i ragazzi di Klopp rimediano.

Un contrasto di gioco. Fonte foto: premierleague.com
Un contrasto di gioco. Fonte foto: premierleague.com

Nell'ultimo quarto d'ora, lo stesso Klopp prova il tutto per tutto inserendo anche Alberto Moreno e Grujic dopo Origi. Il campioncino balcanico si fa subito vedere con un tentativo dal limite che trova le braccia sicure di Heaton. 
Anche Origi, chiamato in causa dal suo tecnico, prova l'azione d'orgoglio, ma la fortuna oggi non è con i Reds di Liverpool. Il pallone lo scavalca da ottima posizione e lui, ancora giovane e acerbo, vanifica tutto con un brutto fallo sul centrale di Dyche.
E' su questa istantanea che si chiude il match d'attacco dei Reds: gli ultimi minuti risultano innocui per un Burnley che si concede il lusso di chiudere attaccando anche senza i due marcatori di giornata, entrambi sostituiti nel finale e super applauditi dal pubblico di Turf Moor. Per il Liverpool invece, non ci sono applausi ma solo fischi che certificano la sconfitta come meritiata. Per Klopp e soci è l'immediato ritorno sulla terra dopo una settimana di euforia; ora, il loro biglietto per lo spazio è di proprietà Burnley!