Guardiola ha scelto il Manchester City. Già questo basterebbe a spaventare le altre 19 concorrenti, immaginando inoltre il quantitativo di talento su cui potrà contare Pep, sfruttando il profondo portafogli dello sceicco Mansour. Il Maestro di calcio accetta dunque la sfida inglese, testando il terzo campionato differente della sua carriera dopo aver vinto in Spagna e in Germania. Negli ultimi mesi in Baviera, quando interrogato sul bilancio della sua esperienza Monegasca chiusasi senza Champions, raccontò soprattutto di formazione e conoscenza di una cultura differente, di stili di vita, di lingue, di una serie di aspetti che poco avevano a che vedere il campo, ma più con la quotidianità. Conoscendo anche solo dalla televisione Pep, è probabile che le sue parole fossero sincere e reali. Ecco perchè ha lasciato il sud della Germania, non certo per problemi di ambizioni.

In ogni caso, anche sulla sponda Sky Blue di Manchester trova ad attenderlo una squadra in realtà ancora in allestimento, che necessita di almeno quattro uscite per essere sfoltita adeguatamente e rimpinzata di giovani interessanti con i quali il catalano ama lavorare, come dimostrato nel pre-campionato. In un'ipotetica lista andrebbero inseriti almeno due dei quattro terzini presenti in rosa, Touré, Delph, Navas, Nasri e Bony. Resta però chiaro e limpido che, se nessuno dovesse accontentare le richieste del City, Guardiola non taglierebbe fuori del tutto i propri esuberi, ma li manterrebbe e li sfrutterebbbe per le risorse che rappresentano. Non si dovrebbero presentare casi simili a quello di Mourinho con Schweinsteiger, per capirci.

Per ora intanto il mercato condotto dal tecnico ha portato novità solo tra centrocampo e trequarti, nonostante siano tutte di una qual certa rilevanza, a partire da Sanè, il più costoso tra i nuovi innesti (50 milioni) ma indubbiamente il più atteso; non gli sarà regalato nulla, lo sa bene anche lui, tanto che è probabile un inserimento graduale, preferendo inizialmente il duo spagnolo Silva-Nolito per affiancare De Bruyne nella linea a tre dietro Aguero. Oltre al tedesco e allo spagnolo, il terzo nuovo acquisto costoso e immediatamente a disposizione di Guardiola è Ilkay Gundogan, giocatore di classe sopraffina ma falcidiato da continui infortuni che ne influenzano conseguentemente il rendimento, mai davvero costante se non nei primi anni di carriera. La scelta di puntare su di lui è fortissima, mentre più retoricamente "scontata" quella di Zinchenko, trequartista ucraino che promette di spaccare il mondo.

A proposito di giovani, tra i prossimi mesi di gennaio e giugno due dominatori del calcio sudamericano approderanno alla corte di Guardiola: Gabriel Jesus, acquistato ma lasciato al Palmeiras fino a fine stagione, e Marlos Moreno, pagato 10 milioni dall'Atletico Nacional fresco vincitore della Libertadores e girato immediatamente in prestito al Deportivo La Coruna per abituarlo al calcio europeo. Per il resto, il solito City in quanto a nomi ed elementi. In queste tre settimane che mancano alla chiusura del mercato è lecito aspettarsi ancora fuoco e fiamme, sia per piazzare gli esuberi della sopraelencata lista che per aggiungere nuovi elementi di un certo calibro, soprattutto un centrale difensivo al posto di Mangala e un paio di terzini, forse addirittura uno per fascia. Certezze? I soldi e l'appeal. Ah, ma non pensate neanche per scherzo che anche senza altri colpi Pep non possa vincere.

UPDATE 9 agosto: il Manchester City ha ufficializzato l'acquisto di Stones dall'Everton, difensore centrale chiesto da Guardiola che verosimilmente affiancherà Kompany dal primo minuto, alternandosi ad Otamendi. 50 milioni la cifra sborsata che implicherà probabilmente una cessione pesante dietro l'angolo, per la regola del FPF.