Premier League 2016/17, Leicester City: continuare a volare, con i piedi per terra

I campioni in carica si ripresentano ai nastri di partenza con una certezza in meno e con motivazioni diverse. Lo scoglio della Champions potrebbe penalizzare il rendimento.

Premier League 2016/17, Leicester City: continuare a volare, con i piedi per terra
Premier League 2016/17, Leicester City: continuare a volare, con i piedi per terra
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Di Giorgio Dusi

Dopo aver preso il volo, il Leicester prova a tornare con i piedi per terra in una delle stagioni più difficili della propria storia. Il discorso della cosiddetta pancia piena che più volte viene accostato ai top club è in questo caso iper-amplificato, perchè le Foxes sono tutto fuorché una big. E sappiamo tutti da cosa sono reduci. La cavalcata che ha portato alla conquista di uno dei campionati più incredibili della storia del calcio deve essere lasciata alle spalle per guardare al futuro prossimo, un futuro che parla di un impegno su quattro fronti (Premier, Champions League, Capital One Cup e FA Cup) ma che soprattutto costringe a ripartire con i piedi per terra, perchè il calcio inglese non aspetta chi rimane indietro e lo scotto è la retrocessione.

Realisticamente, parlando di tasso tecnico ed organizzazione, sembra comunque molto difficile che il Leicester arrivi addirittura a frequentare la relegation zone, visto soprattutto il mercato condotto, mirato a rinforzare ed ampliare ulteriormente la rosa, mantenendo la politica della solidità e del sacrificio. In questo senso, perso Kanté, Mendy è probabilmente il miglior sostituto possibile per caratteristiche e soprattutto potenziale ancora da esprimere, non a caso il paragone immediato è quello con Makélélé. Lo stesso Ahmed Musa, per il quale Ranieri ha sborsato quasi 20 milioni di euro, è un giocatore che fa della rapidità il suo punto forte, rappresentando la spalla e il sostituto ideale per Vardy, anche se difficilmente sottrarrà il posto a Okazaki, almeno all'inizio. Attenzione anche a Hernandez, buon difensore prelevato dal Gijon.

L'undici che si profila all'orizzonte è di fatto molto simile a quello che l'anno scorso è riuscito nell'impresa: non dovrebbero esserci altre cessioni oltre a quella già avvenuta del sopracitato Kanté, la cui carriera era comunque destinata prima o poi ad un salto così enorme. Un caso simile potrebbe riguardare un altro fenomeno wanna-be, ovvero Demarai Gray, classe '96 acquistato a gennaio che pecca ancora in alcuni frangenti di fase difensiva, ma dopo 6 mesi di lavoro i miglioramenti potrebbero essere notevoli, ed Albrighton vede il suo posto vacillare. Si riparte comunque dai soliti noti: oltre a Vardy, che ha rifiutato le avances dell'Arsenal dopo una lunga telenovela chiusasi col rinnovo del contratto, anche Mahrez e Drinkwater hanno scelto di rimanere, mentre la difesa, non esattamente composta da grandi nomi o da giocatori da big, è rimasta intatta.

Sarà invece molto curioso capire come Ranieri gestirà la situazione tra i pali, dove l'arrivo di Zieler potrebbe creare qualche grattacapo a Schmeichel: il danese lo scorso anno ha oggettivamente disputato una stagione fuori dai parametri della normalità, ma in valore assoluto è difficile non preferire l'ex Hannover. Probabile che uno dei due sarà il portiere di Coppe, quelle coppe che rappresentano la novità principale in casa Leicester: quanto distrarrà la Champions League? Quanto peserà giocare un'altra competizione così pesante con l'obiettivo di fare quanta più strada possibile? L'impressione è che potrebbe pregiudicare un eventuale piazzamento in zona Europa in Premier, ma con le Foxes mai dire mai...