A meno di una settimana dall'inizio del campionato, il biglietto da visita dell'Hull City prevede una rosa ristretta ai minimi termini e un allenatore ad interim. Non esattamente l'ideale per approcciarsi alla stagione di Premier League, ma lo scossone provocato dall'addio di Steve Bruce, decisione presa "per il bene del club" come da lui stesso ammesso in una lettera pubblicata dall'Hull Daily Mail, non poteva che lasciare conseguenze piuttosto tragiche. Quattro stagioni condite da due promozioni ed una finale di FA Cup persa solo ai supplementari contro l'Arsenal, quelle passate dall'ex difensore al KC Stadium. Ed ora i nomi si inseguono, in attesa di trovare quello giusto, con Chris Coleman e Gianfranco Zola come principali indiziati alla successione.

Una delle principali ripercussioni è stata ovviamente relativa al calciomercato, sostanzialmente bloccato e caratterizzato solo da tre uscite (Aluko e Ryan Taylor in scadenza, Diamé al Newcastle via clausola rescissoria da 5,4 milioni di euro). Attualmente il manager ad interim Mike Phelan sta lavorando con ventuno giocatori, tre dei quali sono portieri ed altri tre giocatori delle giovanili uniti alla prima squadra ma non pronti per la massima serie inglese. Una situazione che tocca anche i giocatori, tanto che Curtis Davies ha postato su Twitter una team photo con soli nove uomini, per sdrammatizzare su una situazione che in realtà provoca più di una preoccupazione negli addetti ai lavori e soprattutto nei tifosi, che eviterebbero volentieri un'altra retrocessione dopo quella del 2015, accompagnata comunque da più applausi che fischi.

Tra le disgrazie c'è però almeno una nota positiva, ovvero un undici titolare collaudato che sembra sufficientemente attrezzato per lottare per la salvezza, nonostante due buchi fondamentali da coprire il più presto possibile, nel dettaglio un trequartista che rimpiazzi Diamé ed un'alternativa sulla fascia destra agli ottimi Odubajo, terzino molto promettente, e Elmohamady. Il nucleo principe che garantisce le maggiori certezze è il quadrato composto dai difensori centrali e dai due mediani titolari, per tre quarti di scuola Tottenham. La cerniera centrale di centrocampo con Livermore ed Huddlestone garantisce il giusto apporto di tecnica, fisicità, con buone doti in fase di impostazione e copertura, soprattutto anche per una questione di rodaggio, essendo la terza stagione che i due si apprestano a vivere insieme nelle file dell'Hull.

Il principale indiziato per spostare gli equilibri è però un altro, ovvero Abel Hernandez, talento lanciato nel grande calcio dal Palermo di Zamparini che dopo un anno di anonimato in Premier è esploso in Championship, garantendo 22 gol stagionali ed un rendimento costante valsogli la conferma da titolare anche per questa stagione, con Diomandé prima alternativa. Tante attese anche per il duo tutto scozzese della corsia mancina: Robertson è un terzino in costante crescita e la sua carta d'identità (classe 1994) potrebbe rappresentare un motivo di interesse per le big, mentre Snodgrass dovrà utilizzare il suo talento e l'esperienza per rifornire Hernandez di palloni efficaci. Delle ottime ragioni per puntare gli occhi sui Tigers, anche se senza dei rinforzi per garantire profondità appare davvero difficile raggiungere l'obiettivo salvezza.