Nuovo corso, vecchie abitudini. Così si può riassumere l'estate dell'Everton, al centro di un tornado di voci riguardanti il mercato in uscita che sembra non volersi placare almeno fino a settembre. Si sa, i Toffees raramente fanno sconti sulla richiesta e ancora meno regalano, specialmente quando in causa vengono tirati i migliori elementi. E così, mentre tra Stones ed il Manchester City si continua a trattare non smuovendosi dai 50 milioni pretesi dalla dirigenza per lasciar partire il centrale, la pista che congiungerebbe Lukaku ed il Chelsea sembra via via scemare, visto che 75 milioni per un attaccante sì di assoluto valore ma allo stesso tempo non indispensabile sono troppi anche per Abramovich.

Al momento i due youngsters sono ancora, a tutti gli effetti, a disposizione di Ronald Koeman, nuovo manager un po' a sorpresa, visto che pensare ad un suo divorzio nel pieno del matrimonio rose e fiori con il Southampton sembrava piuttosto remoto. Invece l'olandese ha chiuso le valigie e si è spostato a Liverpool, per salire di uno step dal punto di vista delle ambizioni e degli obiettivi: di fatto quest'anno per l'Everton ottenere un posto in Europa o almeno una coppa Nazionale è quasi categorico, dato che un trofeo al Goodison Park manca dal 1995 e nemmeno il contentino del buon piazzamento sembra più bastare, specialmente se gli vien fatto seguito da una campagna europea che regala tendenzialmente poche soddisfazioni (mai oltre gli ottavi nel nuovo millennio, in Europa League).

In attesa di conoscere il destino dei suoi due gioielli più preziosi, Koeman lavora su un 4-2-3-1 che non dovrebbe in realtà sorprendere più di tanto in quanto a scelte, visto che l'ex tecnico dei Saints trova una squadra non solo completa e collaudata, ma anche ricca di talento, alla ricerca dell'uomo giusto per farlo sbocciare. Intanto è bene precisare che se Lukaku e Stones dovessero partire, verrebbero sostituiti con giocatori forse di un livello leggermente inferiore ma con caratteristiche simili, e non escluderebbero altri eventuali acquisti in mezzo al campo. Resta attualmente una necessità anche lo sfoltimento, tra prestiti e cessioni, essendo la rosa attualmente fin troppo ampia. Sulle fasce, ad esempio, si punterà sul rilancio definitivo di due talenti puri quali Deulofeu e Mirallas, elementi di spicco della rosa che devono ritrovare costanza di rendimento per garantire apporto continuativo in fase offensiva con velocità, tecnica e talento.

Discorso simile vale anche per Barkley, perno centrale di una trequarti che è potenzialmente tra le migliori d'Europa in quanto a talento, ma vittima di una discontinuità ai limiti del surreale. Le loro lacune sono state colmate spesso e volentieri dal lavoro del centrocampo e dei terzini Coleman e Baines, vittime di qualche problema fisico di troppo ma per velocità, tecnica e capacità di garantire anche copertura efficiente tra i primi 10 al mondo ognuno per la propria fascia. Per ora gli unici dubbi permangono sul reparto mediano, specialmente dopo l'infortunio di Besic (fuori 6 mesi): l'età per Barry avanza, Gibson mai ha davvero convinto, Gueye è comunque un'incognita dopo l'annata nera con l'Aston Villa. Resta solo McCarthy a coprire il ruolo di schermo e regista basso, anche se probabilmente quel mercato, attualmente nemico di Koeman, potrebbe diventarne in un batter d'occhio il migliore amico.

UPDATE 9 agosto: John Stones è stato ceduto al Manchester City per 50 milioni di Euro. Probabile che a questo punto i Toffees si lancino su un difensore e provino a convincere Witstel per rinforzare il centrocampo.

UPDATE 10 agosto: per sostituire Stones è stato acquistato Ashley Williams dallo Swansea, trasferimento costato circa 15 milioni di Euro. Lecito attendersi anche un centrocampista per migliorare ulteriormente la rosa, dato che Williams per valore è un ottimo sostituto di Stones e per rendimento ne è quasi all'altezza.