Chissà se a fine stagione ripenseremo a questo match come il passaggio di consegna del titolo di campione della Premier League. Dal Leicester dei sogni diventati realtà, al Manchester United, la nobile decaduta con ambizioni di rapida risalita. In attesa però di maggio e del termine dell'annata, è il caso di pensare all'inizio: già, perchè il Community Shield inaugura ufficialmente la stagione 2016/17 del calcio inglese. Un trofeo ambito, come lo sono peraltro tutti quelli che si assegnano lungo l'arco dei dieci mesi di football; quest'anno però la solfa sembra diversa, perchè le Foxes non rappresentano esattamente il tipo di squadra che ogni anno compete per arricchire la bacheca, mentre lo sono i Devils, reduci sì dalla vittoria della FA Cup, ma che necessitano di una vittoria per iniziare al meglio un nuovo corso contraddistinto per ora dall'Adidas e dai suoi soldi, con i quali il board sta finanziando un mercato che dovrebbe scollinare oltre i 200 milioni di euro totali per i soli cartellini.
La motivazione e la condizione fisica sono le due principali discriminanti in un tipo di partita nella quale la tattica è sempre stata piuttosto relativa, specialmente considerando le poche settimane di lavoro alle spalle delle squadre. Claudio Ranieri, più che un tecnico un vero e proprio guru nel Leicestershire, non ha visto i suoi particolarmente brillanti in pre-stagione, specialmente nelle ultime due partite: quattro sberle prima dal PSG e poi dal Barcellona. Altra caratura, certo, ma perdere malamente in estate non è mai un segnale positivo in vista delle gare ufficiali. Meglio è andata nelle prime due uscite, contro Celtic e Oxford, con due vittorie, la prima di esse ai rigori.
A favore dei campioni d'Inghilterra in carica gioca un fattore importante quale la possibilità di aver condotto quasi tutta la preparazione con la squadra al completo, anche se oggettivamente non sono attese enormi modifiche nell'undici titolare, se non quelle obbligate dalle cessioni. La filosofia con cui il Leicester ripartirà sarà sempre la stessa, corsa e generosità per sbarrare la strada agli attacchi avversari e ripartire di corsa in contropiede. In questo senso la coppia composta da Vardy e Musa impaurisce a prima vista per la velocità su cui entrambi possono contare, un'arma impropria che potrebbe essere decisiva contro una difesa ancora non perfetta.
"Quella di domenica non sarà un'amichevole", ha specificato Claudio Ranieri in conferenza stampa, caricando i suoi. "Dovremo dare il massimo così come faranno i nostri avversari: entrambe le squadre vogliono vincere questo trofeo. Sarà la mia prima volta in uno degli stadi più belli del mondo come Wembley". Emozione sarà anche per tutti i giocatori: la maggior parte dei quali condivide l'esordio con il proprio allenatore. Il 4-4-2 prevederà per nove undicesimi la formazione-mantra dell'anno scorso, a partire dalla conferma in toto della difesa e di Schmeichel in porta. In mediana esordio ufficiale per Mendy, con Gray che a sinistra dovrebbe essere preferito ad Albrighton, mentre a destra spazio per Mahrez, che ha confermato la propria permanenza via social al signor King Power. Davanti, come anticipato, sarà Musa ad accompagnare Vardy.
Tra il campo, il mercato, le novità in pompa magna e soprattutto l'hype crescente tra la tifoseria e gli addetti ai lavori è invece trascorsa l'estate di un Manchester United ancora in costruzione e che attende l'arrivo di Paul Pogba nei prossimi giorni. José Mourinho non si è particolarmente esposto sull'argomento in conferenza stampa, riservandosi anche il privilegio di lanciare frecciatine a Wenger e Klopp, critici verso la maxi-spesa per il francese. Domina comunque la soddisfazione per i rinforzi: "Abbiamo preso un centrale difensivo molto giovane come Bailly, che avrà bisogno di tempo per diventare un top player, ma ha le potenzialità per farlo. Su Mkhitaryan e Ibrahimovic, tutti conoscono le loro qualità. Sono contento degli sforzi fatti dal club e dall'equilibrio della mia rosa".
In realtà l'equilibrio appare ancora come il punto debole dei Devils, comunque poco giudicabili dalle amichevoli estive, non avendo mai lavorato davvero al completo: probabilmente intorno a fine settembre avrà senso trarre le prime reali valutazioni riguardo la gestione del lavoro nella preparazione. Lo score racconta di una sconfitta pesantissima (4-1 col Borussia Dortmund) e due buone vittorie con Wigan e Galatasaray, oltre che al pareggio con l'Everton di pochi giorni fa nella partita del cuore di Rooney.
Il Community Shield assume dunque il significato di primissimo test rilevante e il tecnico lo affronta con l'attacco al completo ma con la difesa ancora tutta da rivedere. Scelta coraggiosa quella di lanciare immediatamente Martial, rientrato tardi causa impegni europei e non ancora al meglio, mentre gli altri tre portano più garanzie. Carrick e Herrera fungono da mediana titolare in attesa del recupero fisico di Schneiderlin e dell'arrivo di Pogba, attualmente peraltro ancora in vacanza, mentre in difesa esordisce Bailly, titolare insieme a Jones in mezzo, preferito a Smalling. Ai lati della linea a quattro davanti a De Gea agiranno Valencia e Shaw, solo panchina per Darmian, rientrato anch'egli da poco.
Mourinho e Ranieri contro, dunque. Un duello che affonda le sue radici nel 2004, quando il primo subentrò al secondo alla guida del Chelsea dopo aver vinto la Champions League, con il rivale eliminato in semifinale. Altre frecciatine negli anni italiani di entrambi, tra scontri diretti sempre a ragione del portoghese e parole piuttosto pesanti, attutite dall'annata scorsa e dalla campagna storica delle Foxes del testaccino. Ora per entrambi è il momento di un nuovo inizio, di un nuovo incontro, senza frecciatine fuori dal campo, ma tanto spettacolo dentro.