E' bastata poco meno di una stagione a Francesco Guidolin per innamorarsi dell'atmosfera mistica ed elettrizzante che solo la Premier League sa trasmettere. L'allenatore ex Udinese, dopo essersi preso una pausa da una professione tanto difficile quanto stressante, ha sposato il progetto dello Swansea City, club gallese che ha ingaggiato l'italiano con il difficile obiettivo di raggiungere la salvezza.
Detto, fatto, Guidolin si è saputo imporre sin dai primi allenamenti nei confronti di un team di valore, che settimana dopo settimana ha riservato grandi soddisfazioni al 60enne di Castelfranco Veneto. Dopo aver esordito con il botto, andando a vincere nel mitico Goodison Park, la squadra di Guidolin ha acquisito grande fiducia iniziando la scalata che l'ha portata al raggiungimento di una salvezza per nulla scontata.
Intorno alla figura del manager italiano, terminate le ostilità, molte voci si sono fatte avanti. Guidolin però, attraverso un'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, ha messo a tacere ogni tipo di speculazione, giurando amore allo Swansea e alla Premier League: "In Italia mi hanno cercato in tanti, e li ringrazio; ma sono convinto di aver fatto la scelta migliore sia per la mia vita che per la mia carriera" - esordisce Guidolin che poi parla di quella che è stata l'emozione e l'impatto con un campionato a se, la Premier League: "Sì, diciamo che qui le favole sono più plausibili. In Italia l’Empoli può anche giocar bene, ma non vincerà mai il campionato. In Premier può capitare più di frequente di incontrare le squadre forti in un momento no e batterle". Il Leicester del suo amico Ranieri ne è la prova, ma Guidolin rivendica anche i successi, in proporzione, del suo Swnasea: "Leicester? Swansea ha già la sua favola. Fino a 3-4 anni fa la squadra si allenava su dei campi bruttissimi e i giocatori non avevano spogliatoi propri: si cambiavano in una palestra pubblica. Hanno conquistato la promozione in Premier così, adesso c’è un bel centro di allenamento e la scalata è stata fantastica. Nell’ultima stagione c’è stato il pericolo retrocessione, si è sentita l’esigenza di cambiare qualcosa e per questo sono stato chiamato. Ci siamo salvati, non era scontato. Riprendere la marcia sarebbe un bel risultato: l’idea è arrivare ai 40 punti salvezza che valgono tanto in tutto il mondo, poi togliersi qualche soddisfazione".
Con un occhio a quello che è stato fatto, Guidolin pensa già alla prossima stagione, naturalmente alla guida dello Swansea: "È bello trovarsi in un campionato così" afferma Guidolin pensando che dalla prossima stagione ci saranno anche altri due italiani in panchina, Conte e Mazzarri, oltre alla coppia Mourinho - Guardiola. Managers a parte, in casa Swansea si parla già di calciomercato; Guidolin conferma ma non fa nomi in proposito: "Italiani? Ho fatto alcuni nomi al nostro presidente, ma ovviamente non posso dire chi ho chiesto. Difensori? No".
Nonostante gli iniziali problemi relativi alla lingua non molto affine a Guidolin, l'ambientamento in Galles procede bene seppur con qualche difficoltà climatica: "Se potessi farei qualche cambiamento al clima. Rispetto a Swansea, Londra è come i Caraibi. Non si può andare in bicicletta perché c’è troppo vento, ma i sentieri per correre e camminare sono meravigliosi. Così non sento la mancanza della mia amata bici. C’è un posto fuori città che si chiama Mumbles e mi piace molto. Vorrei cambiare casa. Sono pronto a vivere dove trovi le pecore e le mucche dietro la porta. Stress? Adesso va un po’ meglio. Merito del Galles che mi ha messo subito a mio agio".
In chiusura, il tecnico italiano torna sulla scelta di approdare nel Regno Unito, ricordando anche una frase di Gianluca Vialli, profeta italiano in terra inglese: "in Italia vincere è una liberazione, in Inghilterra una gioia. Diciamo nel Regno Unito, perché ci metto anche il Galles, orgogliosamente Galles".