Come spesso accade, di recente, a decidere è sempre Gonzalo Higuain. Che il Piptia vesta la maglia del Napoli o quella dell'Argentina, fa pochissima differenza per il nove dell'albiceleste, che al minuto trenta dell'amichevole di preparazione contro l'Honduras decide di prendersi il match e deciderlo come solo i campioni sanno fare: stop incantevole, tunnel di tocco al malcapitato difensore e vellutata mancina, in lob, in rete. Un lampo di classe purissima, in una gara che di fiammate da parte della squadra del Tata Martino, visibilmente appesantita, ne ha viste ben poche.

C'è ben poco da esultare, sia per il valore dell'amichevole in sè, sia per quanto accade nella ripresa, quando Messi mette i brividi ai presenti ed allo staff dell'albiceleste: lo scontro è duro, la pulce resta a terra e stenta a riprendersi. Inevitabile il cambio, la speranza è di rivederlo in campo tra una settimana al via della Copa America del Centenario. La gara ha ben poco da dire, con l'Argentina che porta a casa più preoccupazioni che altro. In giornata attesi esami e tempi di recupero per il fenomeno del Barcellona.

Da annotare, in vista dell'inizio della manifestazione continentale, il 4-3-3 (che però assomiglia ad un 4-2-3-1) di Martino che ha visto Higuain davanti a tutti, nel ruolo di centravanti, mentre alle sue spalle ha agito il trio formato da Messi (a destra), Di Maria (a sinistra) e da Lamela che si inseriva partendo dalla posizione di mezzala sinistra. L'ex Roma, dato inizialmente accanto a Biglia e Mascherano in mediana, ha avuto licenza di offendere piuttosto che pensare alla fase difensiva, ma è da confermare questo atteggiamento soprattutto contro squadre di blasone e pericolosità maggiore. La difesa, invece, dovrebbe essere quella titolare, con Rojo e Mercado ai lati di Funes Mori ed Otamendi, davanti a Romero tra i pali.