Sconfitta pesante del Manchester City sul campo del St. Mary's: 4-2 il finale con i citizens che vengono scavalcati dall'Arsenal e vedono avvicinarsi, a piccoli passi, i cugini dello United. Il turnover apportato da Manuel Pellegrini in occasione della sfida odierna con il Southampton ha condizionato enormemente lo svolgimento dell'incontro, non solo in termini di qualità e meccanismi di gioco ma anche dal punto di vista mentale: la semifinale di Champions grava in maniera inequivocabile sulla testa dei calciatori. Devastanti quest'oggi Sadio Manè, autore di una tripletta e Dusan Tadic, rifinitore che ha illuminato la scena con ben tre assist. Ottima prova del baby Iheanacho, doppietta per lui, uno dei pochi a salvarsi dal caos generale.
Assetto tipico per Ronald Koeman nel match odierno contro il Manchester City, il collaudato 4-2-3-1 che ha caratterizzato gran parte della stagione dei Saints è una solida base su cui poggiarsi per confrontarsi con squadre come i citizens. Il manager olandese effettua tre cambi rispetto alla gara del Villa Park vinta per 2-4 contro il giù retrocesso Aston Villa: dentro dal 1' Martina, Clasie e Manè per Cedric, Romeu e Jay Rodriguez.
(4-2-3-1) Forster; Martina, Fonte, Van Dijk, Bertrand; Clasie, Wanyama; S.Davis, Tadic, Manè; Long.
La semifinale del Bernabeu incombe sugli animi e nei pensieri del City e di Manuel Pellegrini, così il tecnico cileno opta per un turnover massiccio, panchinando ben otto giocatori scesi in campo martedì contro il Real Madrid. Nel 4-4-2 rivoluzionario di stampo pellegriano, sono rispolverati Nasri e Sterling, esterni essenziali per supportare l'attacco 'orfano' di Sergio Aguero: in avanti il tandem Bony-Iheanacho. Mangala affianca in mezzo Otamendi mentre Zabaleta e Kolarov sostituiscono Sagna e Clichy.
(4-4-2) Hart; Zabaleta, Otamendi, Mangala, Kolarov; Nasri, Delph, Fernandinho, Sterling; Iheanacho, Bony.
Match subito vivace nelle prime battute di gioco, il tipico studio dell'avversario non è praticato dalle due squadre che vanno controcorrente, pressando alto, correndo molto e ripartendo senza fronzoli: ciò rende il tutto gradevole nel bellissimo impianto del St. Mary. Un paio di tentativi dalla distanza ambo le parti, poi la dormita di Zabaleta spiana la strada a Long, che a sua volta effettua un bagno soporifero temporeggiando e subendo il ritorno del laterale argentino. I Saints insistono con traversoni dagli esterni e imbucate verticali: è ancora Shane Long ad impensierire la retroguardia degli skyblues con una conclusione di prima intenzione di poco a lato. Gli ospiti rispondono, ad intermittenza, e creano una ghiottissima palla goal con Iheanacho e Sterling: assist smarcante a centro area del primo per l'ex liverpool che mira verso lo specchio di porta ma i guantoni di Forster negano la gioia del vantaggio.
Il vantaggio, meritato, è quello dei padroni di casa al minuto 25. Lancio lungo di Martina dalle retrovie, difesa tagliata in due dall'inserimento di Tadic che di prima intenzione appoggia in mezzo per l'anticipo bruciante sotto porta di Shane Long. Il City non riesce a riassestare le idee, a ricompattare le maglie e pianificare una controffensiva che i biancorossi sono già sul 2-0 con Sadio Manè: solita palla in profondità che manda in tilt il castello difensivo di Pellegrini, Tadic innesca la velocità di Manè e il calciatore senegalese fredda Hart in uscita. Enorme sofferenza per il club di Manchester che non regge lo strapotere fisico e il dinamismo dei Saints, Jordie Clasie prova a chiudere la pratica già nel primo tempo con uno scavetto ad effetto che sfiora l'incrocio. Nulla da fare, il Southampton non assesta il colpo del KO e gli ospiti riaprono l'incontro, abbastanza fortuitamente, con il colpo di testa di Iheanacho a 2' dal riposo. Discesa in fascia destra di Nasri, cross del francese in mezzo, il pallone rimpalla su Martina e termina sulla cabeza del baby attaccante del city che accorcia. I primi 45' si concludono praticamente qui: 2-1.
Nella seconda frazione di gioco i citizens devono gioco-forza alzare il baricentro e cercare la via del pareggio, pur incorrendo nel rischio contropiede, letale condotto dagli avversari odierni. E' ancora Iheanacho il più pericoloso dei suoi, l'attaccante classe '96 cavalcando l'onda della rete realizzata, chiama al grande intervento Forster che risponde deviando in angolo un tiro ben calciato. I Saints reagiscono prima con l'incornata insidiosa di Josè Fonte sugli sviluppi di un corner, poi con il tris che spezza le gambe agli avversari firmato ancora Sadio Manè. Il senegalese sfrutta il tiro rimpallato dalla traversa e, appostato sotto porta, spinge in rete facile facile la sfera: 3-1. Manuel Pellegrini corre ai ripari, due sostituzioni subito effettuate: un difensore, Demichelis, per un centrocampista, Fernandinho; un centrocampista, Delph, per un esterno d'attacco, Jesus Navas. Restyling che non frutta praticamente nulla di nuovo, anzi, crea ancor più caos nel marasma generale: Manè ne approfitta per la terza volta e si porta il pallone a casa, siglando l'hat-trick e bucando Hart per il poker totale, dopo l'ennesimo assist di giornata di Dusan Tadic.
Il Manchester City stenta a riproporsi in avanti, ad illuminare la scena ci pensa il solito Kelechi Iheanacho, l'unico a provare fino all'ultimo di scardinare la difesa biancorossa. La sua tenacia è premiata al 78', con la doppietta personale ed un goal di rara bellezza che addolcisce un minimo la giornata. Il talento inglese riceve palla al limite dell'area, si gira verso lo specchio di porta e lascia partire un sinistro a giro che si infila nel sette: 4-2, il finale del St. Mary è netto.