All'interno di un fine settimana caratterizzato da sacro e profano, le festività pasquali e le amichevoli internazionali ci proiettano già verso quello che sarà il finale di stagione nei maggiori campionati europei.
In questo caso, il nostro obiettivo si sposta in Inghilterra, ed in particolare nel nord della "Big Smoke", più comunemente conosciuta come Londra. E' lì, nel quartiere di Ashburton Grove che l'Arsenal di Arsene Wenger sta approfittando della sosta per studiare una strategia utile per risalire la china e non vedere l'ennesima stagione dalle belle speranze fuggire via in modo definitivo.
A dire il vero, di strategia in casa Arsenal c'è ben poco da sapere visto che i Gunners si trovano addirittura a -11 dalla capolista Leicester. L'unica tecnica applicabile dai cannoni sarebbe quella di vincere tutte e otto le partite rimaste e allo stesso tempo, sperare nei ripetuti scivoloni di Foxes e Spurs.
La situazione, dunque, non è quella pronosticata qualche tempo fa, anche se, analizzando con occhio più attento quello che è l'universo Premier League, per l'Arsenal e per Wenger, non tutto è perduto.
I londinesi, hanno dimostrato per gran parte del loro cammino di poter ambire al titolo di campioni d'Inghilterra - che manca dai tempi degli Invincibili - peccando però, in alcuni momenti cruciali come nelle trasferte di Old Trafford e White Hart Lane, dove sono state perse delle vere e proprie occasioni. Inoltre, come spesso accade da qualche anno a questa parte, ad inchiodare i sogni dell'Arsenal c'hanno pensato anche gli infortuni, tantissimi, che hanno costretto Wenger ad una rotazione pressoché nulla, favorendo, di conseguenza, un calo fisico in quest'ultimo periodo dell'anno.
E pensare che l'Arsenal, in questa stagione era partito alla grande, piazzandosi subito al vertice della classifica, sfruttando quel limbo d'incertezza nel quale erano, e tutt'ora sono, squadre del calibro di Manchester United, Liverpool e Chelsea.
Nonostante ciò, a mettere i bastoni tra le ruote alle ambizioni di Wenger, è arrivata un'autentica sorpresa, il Leicester City. La squadra allenata da un vecchio rivale come Claudio Ranieri, nonostante abbia perso entrambi gli scontri diretti con i Gunners, sta incredibilmente riuscendo in quella che è la reale avversaria dell'Arsenal in questa stagione: la continuità di risultati.
Già, proprio la continuità di prestazioni, aldilà degli avversari, del gioco o degli infortuni, è il vero tallone d'achille di quest'Arsenal, sfiancato dalla corsa folle e commovente del Leicester, distante solo sette partite dal'impresa del secolo.
Con il conseguente allonatnamento dei Gunners, il vertice della classifica ha visto entrare in scena un'altra protagonista, anch'essa proveniente dal nord di Londra, il Tottenham. Gli Spurs, scattati in sordina rispetto ad altri team, hanno saputo imporre il loro gioco tecnico e ragionato, fino a scavalcare l'Arsenal e a candidarsi come antagonista del Leicester.
Ora, a bocce momentaneamente ferme, la classifica di Premier League dice che le Foxes guidano con cinque lunghezze sugli Spurs, e undici sull'Arsenal, terzo ma apparentemente staccatissimo dalla vetta. I gunners però, non sono di certo una squadra che si lascia abbattere, e al contrario, dalle parti di Ashburton Grove, una labile speranza di riaggancio è ancora nell'aria.
Rispetto alle prime due della classe, l'Arsenal ha un match da recuperare, e nel computo generale, anche il calendario migliore con un solo big match, quello con il City, da qui alla fine. Fatti non da poco, che vanno ad aggiungersi a quella che potrebbe essere la giusta chiave di lettura in vista della bandiera a scacchi. Stiamo parlando della più totale inesperienza, sia per quanto concerne il Tottenham (a secco di titoli dagli anni 90'), sia per quanto riguarda un Leicester che fino all'anno passato calcava terreni ben più accidentati, nel destreggarsi in duelli all'ultimo sangue per aggiudicarsi trofei come la Premier League.
Le squadre guidate da Pochettino e Ranieri, anch'essi poco abituati a sollevare trofei, dovranno mettere in campo non solo cuore e polmoni, ma soprattutto cervello e intelligenza, per evitare che l'esperienza dell'Arsenal e del suo manager prendano il sopravvento in un'annata che ci ha sbalorditi più e più volte, e che forse, non ha ancora smesso di regalare colpi di scena.
A conti fatti, però, per l'Arsenal sarà quasi impossibile rientrare in corsa, visto che, come già detto, molto dipenderà dai risultati delle due davanti, probabilmente destinate a giocarsi il titolo fino all'ultima giornata.
Dalle parti di Ashburton Grove però, la gente crede nella rimonta, e per quello che ci ha insegnato la Premier League, a volte crederci vale già come un successo.