Non ci poteva essere ambiente migliore, fuori dal caos del calcio italiano pressante e dallo stress del dover ottenere tutto e subito, per Francesco Guidolin. La cittadina di Swansea, in Galles, offre la tranquillità ideale che serviva all'ex tecnico dell'Udinese per ricominciare ad allenare. La stanchezza e lo stress erano state le principali cause dell'addio ai bianconeri due anni fa come allenatore e all'ingresso nella dirigenza, ma la voglia di insegnare calcio e rimettere i piedi sul prato verde del campo di calcio si è fatta risentire.

Ha aspettato a lungo Guidolin rifiutando numerose offerte, ultima quella del Palermo di Zamparini (dopo l'addio di Iachini), ma il tecnico di Castelfranco Veneto cercava altro. Così la chiamata dalla Gran Bretagna e dalla Premier League, lo Swansea, che, dopo aver licenziato Garry Monk, lo ha chiamato per far risalire i gallesi in classifica e ridare quel bel gioco che li caraterizza ormai da anni. 

Non sarà facile per Guidolin adattarsi in un campionato totalmente diverso basato sulla fisicità. Le sue squadre, però, sono state sempre caratterizzate dall'abilità di giocare di rimessa. Nel calcio inglese, il nuovo Swansea può essere letale con i suoi velocisti e la graffiante tenacia di Gomis nel fare gol. Dal punto di vista tattico ancora non si sa molto, difficile un impiego fin da subito del 3-5-2, probabile un riadattamento del 4-2-3-1 adottato dai gallesi nel corso di questa stagione.

Quali saranno gli aspetti su cui il tecnico insisterà particolarmente? Due su tutti: la valorizzazione dei talenti e un miglior filtro a centrocampo, reparto mostratosi varie volte sotto tono.

Partiamo dal primo punto. I due principali trascinatori della squadra sono senza ombra di dubbio André Ayew e Gylfi Sigurdsson, spesso accompagnati sulla trequarti da uno tra Routledge e Montero. I due possono dialogare e la loro posizione tra le linee può rappresentare una vera insidia, spesso poco sfruttata però dagli Swans quest'anno. Il ghanese, con Guidolin, potrebbe essere spostato in attacco, ruolo che può ricoprire, magari affiancato da Gomis, con Sigurdsson alle loro spalle. L'ipotesi sarebbe una sorta di 4-3-2-1 (o 4-3-1-2) già provato da Monk, ma che Guidolin potrebbe interpretare meglio in caso di arrivo di De Guzman, un ottimo interno da affiancare al regista Ki e all'incontrista Cork (o Britton).

Proprio l'ex Napoli, che pare vicinissimo al ritorno in Galles, aiuterebbe parecchio anche a migliorare l'altro aspetto sottolineato. In terra partenopea, Benitez l'ha talvolta utilizzato nei tre trequartisti per questioni meramente tattiche. Il ruolo dell'olandese è però indubbiamente quello di interno, o al massimo di trequartista centrale o regista, certamente non in fascia. In questo senso, avere un giocatore tecnico come lui, affiancato a Ki, permette senza dubbio un miglior avvio dell'azione da dietro, per poi far arrivare la palla ai due fantasisti in avanti, che hanno il compito di innescare Gomis. Rinforzare il centrocampo, sacrificando parzialmente le fasce. Una tattica che potrebbe pagare? Oppure sarà sempre 4-2-3-1? Intanto, di una cosa si può essere quasi certi: a Swansea difficilmente potevano fare una scelta migliore.