I Saints esaudiscono le preghiere del Leicester e battono un Arsenal irriconoscibile, facendo così resistere la squadra di Ranieri in testa alla classifica di una Premier League sempre più competitiva dopo un Boxing Day spettacolare. Al St. Mary's il Southampton marcia sui Gunners e li asfalta con un 4-0 contro il quale gli ospiti hanno poco da recriminare, avendo creato pochissimo. Il primo posto resta ancora un obiettivo da raggiungere, il passo avanti fatto col City vien seguito da un passo indietro che le assenze, le troppe assenze, giustificano parzialmente. Koeman invece sorride ed esulta: i suoi sono quasi fuori dalla crisi di risultati.
Non è un primo tempo che si potrebbe definire "ricco di emozioni", poco ma sicuro. L'Arsenal comincia meglio, tiene bene palla ma non riesce ad alzare i ritmi per l'ottimo posizionamento difensivo dei Saints. La prima occasione arriva dopo 6 minuti, quando Mertesacker non va su un buon pallone tagliato di Ozil, lasciandolo terminare sul fondo. All'improvviso, al 19', arriva però il vantaggio del Southampton: un pallone respinto dalla difesa finisce tra i piedi di Cuco Martina, che ai 25 metri fa partire un esterno diagonale rasoterra a dir poco chirurgico, dritto nell'angolino. Cech è beffato e i padroni di casa sono avanti 1-0.
Il gol manda abbastanza in palla l'Arsenal, che fatica a reagire e anzi concede un po' troppo, specialmente a Ward-Prowse, pericoloso in un paio di occasioni dalla distanza. Si scaldano anche gli animi, Clasie e Ozil hanno qualcosa da dirsi e lo fanno senza problemi, ma intanto sullo sfondo c'è la partita, e il turco-tedesco non riesce a incidere troppo. I suoi rischiano anche di capitolare un paio di volte, in particolare quando Long non riesce a sfruttare un liscio di Koscielny. Ancora l'Irlandese nel finale di tempo ha sul piede il 2-0, ma davanti a Cech prova uno scavetto che termina troppo alto.
Anche in avvio di ripresa l'Arsenal non riesce a scuotersi, soffre troppo e attacca male. Il raddoppio dei padroni di casa è una questione di minuti, nemmeno troppi. Al 51' è van Dijk a segnare di testa, ma l'arbitro Moss annulla per fuorigioco, molto dubbio, ma che pareggia l'altrettanta dubbia posizione di un giocatore dei Saints sullo sviluppo dell'azione da cui nasce il gol di Martina. Quattro minuti ed arriva il crollo: contropiede di Long e Manè, il primo apre e va a chiudere il triangolo che vede come vertice il secondo, firmando il 2-0. Azione ancora una volta viziata da un presunto contrasto di Long, che incrocia Koscielny nella corsa. Dubbi che comunque non cancellano il merito.
Wenger prova a cambiare, per quanto poco possa fare: dentro Chamberlain e fuori Campbell. Occasioni non se ne vedono, solo un paio di sfuriate che portano a molto poco. Al 69' arriva anche il terzo gol: Josè Fonte ci mette la testa sul primo palo, al primo corner. Pasticcio completato, la testa vola via e arrivano anche altri rischi inutili per passaggi sbagliati dettati dalla poca concentrazione. Tadic subentra e ci prova con la botta da fuori, parata poco problematica per Cech coi pugni. Non sono nemmeno fortunati i Gunners: all'80' il tocco sul primo palo di Giroud, con papera di Stekelenburg, non è sufficiente per deviare in porta la traiettoria, con la palla che sfila a lato del palo di un nulla.
Le ultime battute continuano a opporsi all'Arsenal, che prima rischiano di subire il quarto gol con Long che in contropiede colpisce il palo in diagonale, poi sempre allo stesso modo, servito da Tadic, lo segna il quarto gol, con un mezzo tunnel a Cech. Per l'Arsenal arriva la prima sconfitta nel Boxing Day dal 1999, la seconda con Wenger in panchina. Questa pesa particolarmente, perchè ha il sapore dell'occasione non sfruttata, e soprattutto di un passo indietro davvero clamoroso.