La Bombonera. Il tema delle elezioni presidenziali del Boca Juniors è il Templo, il teatro dei sogni di tutti i tifosi Xeneizes. Si è votato alla Bombonera ed è proprio la Bombonera a rischiare grosso.

Daniel Angelici, 51 anni, detto El Tano, è il presidente uscente. Con una larga maggioranza rispetto agli altri due candidati, Ameal e Beraldi, che si sono scambiati vicendevolmente il ruolo di secondo classificato durante tutto lo spoglio, è stato rieletto presidente del club azul y oro. Questa è la cronaca spiccia di quanto accaduto ieri, ma quando si parla di manovre politiche, seppur in ambito sportivo, è doveroso scendere in profondità. Angelici non è personaggio gradito a tutti, nel mondo xeneize: nel 2010, da tesoriere del cub, si è opposto durante le trattative per l'oneroso quadriennale del massimo idolo della storia del club, Juan Roman Riquelme, rilasciando poi le sue dimissioni. Da presidente, ha costretto El Mudo a lasciare il club al termine del contratto nel 2014, attirando su di sè tutte le contumelie dei tifosi ("Angelici Boton" è un binomio consolidato tra i bosteros). Comprendere l'importanza di Juan Roman Riquelme non è facile, se non si è argentini o del Boca: basti pensare che gli xeneizes hanno avuto tra le proprie fila Diego Armando Maradona, che è sbocciato alla Bombonera e si è sempre dichiarato tifoso del club, ma nemmeno il mito del Diez riesce a superare quello di Riquelme. Ho avuto modo di parlare con un giornalista sportivo argentino, esperto di Boca Juniors, il quale mi ha detto di essere sicurissimo di una cosa: se nel Boca odierno, quello di Tevez e Calleri, giocasse anche Riquelme, sarebbe senza dubbio il protagonista indiscusso. Roman è un fenomeno, da fermo metterebbe ancora in riga tutti, soprattutto nel calcio sudamericano che per definizione non è un calcio fisico. Angelici lo ha fatto partire, non rinnovandogli il contratto contro il volere del popolo bostero, privandoci così della magia di uno dei più grandi giocatori della storia del calcio. Aver mandato via Juan Roman basta come deterrente dal votarlo nuovamente? Evidentemente il principio della memoria corta in sede di elezioni è valido anche per il calcio, e Angelici è ancora presidente, con un prospettiva ancora più agghiacciante di un addio di Riquelme, se possibile: El Tano vuole chiudere la Bombonera. Il Templo è un gioiellino di architettura, ma è stato richiesto qualche lavoro di miglioramento. Angelici propone di chiuderla, adibirla a spettacoli o trasformarla in un campo da tennis, ponendo la gravosa e non richiesta parola "fine" sulla vita di uno stadio unico al mondo e sulla sua splendida storia. Il popolo bostero ama la sua casa alla follia, la stragrande maggioranza non concepisce l'idea di perderla in questo modo, ma alla fine Angelici ha vinto le elezioni. Questa è la mannaia che incombe sulla testa di chiunque ami il futbol argentino: la possibilità che la Bombonera venga chiusa. Ad ogni modo, siamo in Argentina e il peso politico della barra brava (gli ultras), è ben diverso rispetto a quello che possiedono certi gruppi in Europa: La Doce, la barra del Boca, non fa eccezione e, personalmente, ritengo che si opporranno in tutti i modi alla chiusura della Bombonera. Il sistema delle barra bravas è corrotto e malato, fatto di violenza e illegalità: non c'è dubbio, mai sarà opportuno schierarsi a favore di certi esercizi, ma prendiamo atto del fatto che queste realtà in Argentina hanno un peso e che una decisione epocale come la chiusura della Bombonera non sarebbe lasciata passare inosservata. 

Su questo fronte non resta che aspettare, mentre per le prossime elezioni, l'aria che tira è già importante: Juan Roman Riquelme ha aperto ad un'eventuale candidatura. "Io partirei con un vantaggio, perchè i tifosi sanno che dico la verità" ha detto Romancito, acerrimo nemico di Angelici. Con ogni probabilità Riquelme vincerebbe le presidenziali del Boca anche a occhi chiusi, visto l'amore incondizionato di cui gode presso il mondo bostero. Per ora c'è Angelici, che ha dalla propria parte Carlos Tevez, l'altro idolo recente che ha sapientemente riportato in patria in tempo per vincere Campionato, Coppa Nazionale e presidenziali. 

El Apache ha sicuramente contribuito a spostare l'ago della bilancia, ma la situzione rimane piuttosto inusuale, visto che Angelici ha trionfato con larga maggioranza e a livello popolare tutti sembravano schierati contro di lui. Non resta che aspettare e sperare che vinca il Boca Juniors, non tanto sul campo quanto per il campo, per la sua casa, la Bombonera, che batte forte come un cuore e splende di luce propria. E questa è una costante che i tifosi del boca non vogliono perdere, indipendentemente dai nomi.

#LaBomboneraNoSeToca