Dopo le parole degli allenatori, è tempo di pensare al campo. Chi scenderà sul rettangolo di gioco? I tecnici sono obbligati a schierare i loro undici migliori. Van Gaal deve rinunciare solo a McNair e Shaw, mentre Pellegrini non ha a disposizione Aguero, Silva, Delph, Nasri e Clichy.

Partiamo dagli ospiti. Scelte quasi obbligate per il tecnico cileno, che non cambierà nulla rispetto alla vittoria ottenuta allo scadere contro il Siviglia mercoledì scorso. De Bruyne confermato trequartista alle spalle di Bony. L'attaccante ex Swansea avrà un'occasione d'oro, rimpiazzare Aguero non sarà facile, ma l'ivoriano ha la personalità per poter incidere sul match, e che match. Navas e Sterling giocheranno sulle fasce: si accentreranno, duetteranno con De Bruyne, ma dovranno essere bravi a pescare in area Bony, che forte della sua stazza fisica potrà essere pericoloso sulle palle aeree. In mezzo al campo una coppia certezza, Fernandinho-Tourè: di loro Pellegrini si fida ciecamente. Le scelte meno ovvie saranno invece quelle dei centrali di difesa: Kompany-Otamendi, Kompany-Mangala o Mangala-Otamendi? Pellegrini rifletterà fino all'ultimo, noi diciamo Kompany-Mangala. Terzini Kolarov e Sagna.

Van Gaal ha un ventaglio di scelte più ampio rispetto al collega. La vasta qualità dei suoi centrocampisti centrali lo porta sempre a scegliere soluzioni diverse partita per partita. Vedere chi giocherà il derby potrebbe indicarci quali siano realmente le gerarchie del maestro olandese: Carrick, Schneiderlin e Schweinsteiger si giocheranno due posti a centrocampo, partono favoriti i primi due, ma l'esperienza del tedesco difficilmente verrà lasciata 90 minuti in panchina. Forse l'unico certo del posto dei quattro davanti nel 4-2-3-1 è Wayne Rooney, che fresco dei 30 anni compiuti vorrà festeggiare come si deve anche sul campo. Il capitano dei Red Davils è un tassello inamovibile nello scacchiere di van Gaal; sarà libero di muoversi a tutto campo, lo vedrete prendersi palla a centrocampo, aggredire gli spazi, tirare da lontano: molte delle giocate dello United passeranno per i suoi piedi. Martial sarà il riferimento centrale, Juan Mata e Depay correranno sulla fasce. Occhio ad Ander Herrera, giocatore prezioso per lo United che van Gaal apprezza molto. Non parte mai favorito, ma in campo in qualche modo ci va sempre. Difesa a quattro. Darmian e Rojo terzini, centrali Jones e Smalling.

L'UOMO CHIAVE: WAYNE ROONEY
Sembra tutto programmato, invece non lo è. Se il calendario ha regalato a Rooney il derby di Manchester un giorno dopo il suo 30esimo compleanno, il protagonista a priori della gara non può che essere il capitano dello United. Wayne, l'attaccante ora diventato tutto-campista, maturato calcisticamente nel tempo. Segna, segna sempre, ma ha imparato col tempo (e con van Gaal) a svolgere pienamente le due fasi di gioco, ad essere un giocatore che sappia iniziare l'azione, cha sappia mandare in porta i compagni. Wayne, diventato papà e marito, che non ha mai perso l'abitudine a divertirsi nei pub inglesi (qui newyorkesi con Ed Sheeran), non ha mai perso l'abitudine a fare gol; l'ultimo all'Everton lo ha portato a diventare il secondo marcatore di sempre della Premier con 187 gol, tanto per intenderci. Ne è passato di tempo da quando il ragazzo Wayne che parlava Scouse (dialetto di Liverpool) aveva problemi di ambientamento a Manchester. Se ne dovette andare via dalla sua città a 19 anni, lasciando la sua squadra, l'Everton. La strada però è stata quella giusta, perchè a 30 sta facendo la storia del suo club. Rooney a Manchester è ormai leggenda, recentemente in un'intervista a UEFA.com ha ricordato una pagina importante della sua carriera calcistica: il suo esordio in Champions con tripletta, "ero molto emozionato per quella partita. Ma non sarebbe potuta andare meglio. Ho segnato il primo gol grazie a un bel passaggio filtrante di Ruud [van Nistelrooy] scavalcando il portiere di sinistro. Un sospiro di sollievo perché all'epoca la posta in palio era alta per un giovane come me. Il terzo gol fu un momento speciale che non dimenticherò mai. E' stata una grande sensazione segnare una tripletta al debutto in Champions League". Non solo triplette, ma è stato capace di delizie del genere, perlopiù in un derby. Domani vorrà festeggiare, con ciò che sa fare meglio: il gol.



PRECEDENTI
54 vittorie United, 41 City e 45 pareggi il bilancio generale in Premier League; all'Old Trafford il bilancio è di 30 vittorie United, 18 City e 22 pareggi. Nell’ultima Premier League il match all’Old Trafford fu spettacolare e si concluse in favore dei padroni di casa con un pirotecnico 4-2. Ultima vittoria (0-3) del City in casa dello United è datato stagione 2013/2014, mentre il pareggio in casa dei Red Davils manca dalla stagione 2005/06 (1-1) e complessivamente dal 2010: 0-0 all'Etihad.