E' un week-end denso e gustoso quello che le contigenze hanno apparecchiato per questa giornata numero nove della Premier League. Di regola un international break smorza l'hype che si viene a creare intorno alla giornata di campionato seguente: in Inghilterra invece ha contribuito ad aumentarlo. E' arrivato Jurgen, è tornato Big Sam, Mourinho è su tutte le furie per la combo squalifica-multa, van Gaal deve risollevare i suoi dopo la pesante sconfitta contro l'Arsenal di Wenger, Wenger stesso deve capire di che pasta è fatta la sua squadra.
Sarà un debutto molto duro quello che Klopp dovrà affrontare. Il suo Liverpool dovrà far visita al Tottenham ottavo in classifica, cui unica sconfitta in campionato risale alla prima giornata. A render il tutto più tosto i due infortuni che il club della Kop ha dovuto pagare come pedaggio alle Nazionali. Stagione finita per il promettente difensore Joe Gomez e per Danny Ings, attaccante che fra tante prime donne uno spazio se lo stava ritagliando. Si vanno ad aggiungere a Benteke, Firmino, Flanagan ed Henderson. Una lista di infortuni molto lunga, con cui fa il paio quella dei Nazionali che hanno sprecato energie importanti in giro per il mondo durante la sosta. Nota positiva il rientro di Coutinho, grazie al quale Klopp potrà costruire il 4-2-3-1 di Dortmund: Philippe dietro Sturridge con Ibe e Lallana larghi. Il Tottenham ha da poco ribadito alle quattro/cinque regine che per l'Europa - per l'ennesima stagione - lotteranno anche loro con il 4-1 ai danni del City, a cui ha fatto seguito il buon punto ottenuto al Liberty: in tutto sono 8 risultati utili consecutivi fra Premier ed Europa League. Unica assenza importante per Pochettino quella di Eric Dier.
Quale migliore occasione per ricomporre un vaso distrutto se non questa? Il Chelsea ospita l'Aston Villa, a cui poco più che tre anni fa fu inflitto quell'8-0 che qualcuno ancora ricorderà. Quell'anno i Villans chiusero 15esimi in classifica, probabilmente i tifosi firmerebbero perché l'esito si ripeta, anche a costo di perdere anche domani 8-0. L'Aston Villa è la squadra che ha perso più gare di questo campionato, sei, di cui quattro sono consecutive. Unica vittoria, quella all'esordio contro il Bournemouth (e per 1-0). Si comincia a parlare di successori di Sherwood (Moyes?) ma la verità è che la squadra è troppo giovane per performare, e troppo poco amalgamata (sono praticamente arrivati tutti in estate) per garantire successi. Sulle ceneri dei Villans spera di camminare Mourinho, che tanto meglio non se la passa: una difesa colabrodo, uno spogliatoio spaccato secondo alcuni (lui ha chiamato l'ipotesi "triste") ed un ritardo dalla vetta di 10 punti. Per lo Special sarà la prima gara dal famoso impeto post-Southampton (dolorosa sconfitta casalinga per 1-3) in cui si apostrofò come "il migliore allenatore che questa società abbia mai avuto" nel caso quelli del board non si ricordassero chi egli fosse. Alle millemila cose a cui pensare Mourinho ha dovuto aggiungere la multa di 50.000 sterline ("una somma assurda al giorno d'oggi") e la squalifica di un match per aver commentato l'operato dell'arbitro del match contro il Souhtampton con queste parole :" Era preoccupato di prendere decisioni pro-Chelsea". Per Mou un provvedimento assurdo, visto come verso Wenger (mai però menzionato) che appena qualche settimana fa aveva chiamato Mike Dean "weak and naif", "debole ed ingenuo", non si era agito.
Scontro che inaspettatamente andrà in scena nelle prime posizioni della graduatoria. Il West Ham, a cui piace vincere fuori casa contro le grandi (espugnati l'Emirates, l'Etidad ed Anfield) e che proverà a farlo anche oggi in uno stadio meno blasonato, è sesto con 14 punti (4 vittorie, 2 pareggi, 2 sconfitte) e non perde da 5 match di campionato. Dall'altra parte l'esplosivo Crystal Palace, la squadra che non pareggia mai (24 gare senza X) che Pardew sta forgiando per farla sentire a proprio agio nella top-10 inglese. Entrambe sono dotate di attacchi esplosivi: per Bilic Moses, Payet, Lanzini e Diafra Sakho, per Pardew Zaha, Bolasie, Puncheon, Gayle e Bakary Sako.
Un'altra squadra che ha perso davvero poco è l'Everton di Roberto Martinez, davvero un altro team rispetto a quello che nella stagione passata faticava ad identificarsi. Ora i Toffees sembrano aver più carattere : vedi la rimontona di West Brom, vedi la vittoria contro il Chelsea, vedi i pareggi contro Tottenham, Swansea e quello più recente, con il Liverpool nel derby che è costato l'esonero a Rodgers. Trascinati da Lukaku (5 reti in Premier), da un Barkley che sta conquistando i galloni del fenomeno e dal decantato Stones. Gli avversari di domani si chiamano Red Devils e c'è da scommettere sul fatto che vorranno rispettare il proprio soprannome domani, dopo esser stati ridimensionati dall'Arsenal nel 3-0 della scorsa giornata. Si parlava di titolo, si è tornati con i piedi per terra. Tuttavia la vetta dista 2 punticini e con questo Martial (due assist con la Francia, premiato giocatore del mese di settembre della FA) tutto è possibile, anche dimenticare le fatiche di Depay e Rooney. Anche approfittare di eventuali scivoloni da parte del...
... del Manchester City, che privo dei due uomini più decisivi della stagione finora dovrà affrontare l'al solito agguerrito Bournemouth. Ci riferiamo ad Agüero e David Silva, entrambi out dopo gli impegni con Argentina e Spagna. Al loro posto ci saranno in campo Bony ed Jesus Navas, mentre le chiavi della fase offensiva saranno in mano a de Bruyne, che in quanto a stats non tende a scherzare: 3 gol e 2 assist nelle 4 di PL. Si aspetta il Siviglia ma si punta a non scivolare in quello che tuttavia potrebbe risultare un ostacolo facilmente aggirabile dai Citizens, che sono usciti dalla crisi costata due sconfitte nell'ultima giornata battendo il Newcastle con un sonoro 6-1. Il Bournemouth mirerà non oltre il pareggio quindi c'è da attendersi un atteggiamento attendista (pardon per il gioco di parole). Là davanti mancherà Callum Wilson, main-striker dei Cherries che dovrà stare fuori per un bel po'. Stesso dicasi per lo spariglia-carte Gradel e per lo strapagato Mings.
Altro scontro da top-10, altro scontro che vedrà opposte due squadre con natura offensiva. Il Leicester di Claudio Ranieri opporrà di certo più che una blanda resistenza alla fine di un sogno d'élitario campionato (che assomiglia vagamete a quello vissuto dal Southampton l'anno scorso di questi tempi) che sembra avanzare prepotentemente. Le Foxes sono sedute sul quinto gradino, hanno vinto o pareggiato sette delle otto gare giocate ma segnali di debolezza cominciano ad intravedersi dietro le quinte di un palco sul quale Jamie Vardy sta recitando da primattore (capocannoniere): il 2-5 incassato dall'Arsenal e la vittoria di misura sul Norwich sono segnali impercettibili. L'avversario contro il quale Ranieri proverà a camuffare questi segnali e proprio il Southampton di cui sopra, che arriva al match forte del 3-1 di Stamford Bridge (il secondo consecutivo) e con un Pellé carico a pallettoni dopo la sosta che lo ha di fatto incoronato a titolarissimo dell'Italia dell'Europeo che verrà. Le fatiche di inizio stagione (2-2 a Newcastle, 0-3 in casa contro l'Everton, l'esclusione dall'Europa League e lo 0-0 a Watford) sembrano essere acqua passata.
Dopo tanti scontri al vertice tocca alle lotte salvezza. Partiamo da WBA - Sunderland con i Baggies che vengono da una insolita (per loro) striscia di due sconfitte di fila ed un'altrettanto strana striscia che ha fatto registrare 4 gol subiti nelle ultime due: non da Pulis. Cosa abituale invece per il Sunderland, peggior difesa della Premier League (18 reti incassate). I Black Cats devono ancora vincere la prima del proprio campionato (come il Newcastle, con il quale condividono il fondo della classifica). Dick Advocaat ha preferito tirarsi fuori dal marasma bianco-rosso. Così il Sunderland ha ingaggiato Big Sam Allardyce, che con il West Ham aveva scatenato il 90% delle bestemmie degli abitanti di Londra con il suo calcio noioso, inglese e difensivo. La medicina che il Sunderland ha acquistato sembra quindi quella giusta per l'incontinenza difensiva. Potrebbe finire con un noioso 0-0, risultato che i due coach hanno sommato 6 volte l'anno scorso.
Trasferta non facilissima quella che aspetta i Gunners, impegnati dall'ostico Watford che a Vicarage più che giocare non fa giocare gli avversari: 1 gol fatto ed 1 subito. I punti saranno pur solamente 5 (quelli casalinghi) ma quella di Sanchez Flores è una squadra contro la quale non vorresti mai giocare. Staremo a vedere se il passing and progressive football di Wenger scardinerà la solida difesa degli Hornets. L'Arsenal viene dalla rindondante vittoria sullo United e dall'altrettanto pirotecnico 2-5 di Leicester e sono secondi a -2 dal City. Tutto farebbe pensare ad una vittoria facile contro un Watford che ne ha vinte appena due. Non sarà così, anche perché l'Arsenal ha nel mirino anche lo scontro decisivo di martedì contro il Bayern, quando le sorti europee dei Gunners verranno decise. Proprio in Champions League si è fatto vivo Dottor Jekyll vestito di rosso, con le sconfitte contro Olympiakos e Dinamo Zagabria che si sono contrapposte alle convincenti prestazioni in campionato. Chi è l'Arsenal?
Ecco il secondo scontro salvezza della giornata. Must-win situation per il Newcastle, ultimo come suddetto. I Magpies rischiano di scendere davvero quest'anno se non reagiscono. Anche loro devono ancora vincere. Si cercano modi per farlo: non basta essere perfetti per un tempo contro il City se poi si stacca la spina e ne prendi 6, non basta convincere per un'ora di gioco se poi ti fai rimontare in casa da questo Chelsea. I valori tecnici del team non sono in discussione e gli sprazzi di bel gioco ne sono la dimostrazione. Forse manca carattere. Dovrà necessariamente farlo uscire la squadra di McClaren se domenica vorrà imporsi sul Norwich. La neopromossa squadra giallo-verde non vince da tre gare ma qualcosa l'ha fatto intravedere: lo dicono i 9 punti ed i 12 gol segnati.
Due trend diversi a confronto nel Monday Night. Uno Stoke che dal basso sta risalendo ed uno Swansea che dall'alto sta scendendo. I Potters si sono un attimino messi e vengono da tre risultati utili di fila (Bournemouth, Leicester ed Aston Villa) e da due W consecutive, dopo una partenza da due pareggi e tre sconfitte. Lo Swansea di Settembre che faceva sognare (2-2 a Stamford Bridge che fa partire il Mou-nicomio, vittoria contro lo United), quello degli imprendibili Jefferson Montero, Bafe Gomis ed André Ayew, è incappato in un momento-no ed proprio da quel match contro lo United non ha più vinto. Ha perso contro Watford e Southampton (ed in coppa dall'Hull), pareggiando con Tottenham ed Everton. Sarà sfida aperta, con la squadra di Arnautovic (tre gol nelle ultime tre fra Nazionale e club) leggermente favorita.