Mentre in Europa si combatte per gli ultimi posti per Francia 2016, dall'altra parte dell'Oceano sono iniziate le Qualificazioni a Russia 2018. Ecco un riassunto di quanto accaduto in queste prime battute.

Argentina: male, molto male. La formazione del Tata Martino, priva di Messi, ha racimolato soltanto un punto in due partite, contro avversari sulla carta abbordabili. Fa scalpore la sconfitta casalinga al Monumental contro l'Ecuador, uno 0-2 firmato da Erazo e Caicedo. L'Albiceleste perde per infortunio anche Sergio Aguero, che nella gara contro il Paraguay sarà sostituito da Carlos Tevez. Contro gli uomini di Don Ramon Diaz, al Defensores del Chaco è maturato un pari a reti bianche, con l'impressione che l'Argentina avesse meritato di più. Prima prova altamente deludente.

Brasile: meglio di quanto si supponga. La Verdeoro è in una fase delicata della propria storia: se la Nazionale del Joga Bonito deve infilare una maglia da titolare al 35enne Ricardo Oliveira, significa che qualcosa non funziona al meglio. Nonostante ciò, i numeri non sono da mani nei capelli per il Pentacampeon: la prima gara è una sconfitta contro i Campioni d'America del Cile, vincenti per 2-0 con reti di Vargas e Sanchez, un risultato compresibile vista la situazione attuale. Nella seconda gara di questa tranche, il Brasile ha sconfitto un deludente Venezuela per 3 reti a 1, portando a casa tre punti importanti.

Bolivia: a secco. Nonostante la buona Copa America, la Verde parte come al solito in ultima fila. Due sconfitte su due, prima contro l'Uruguay (2-0), poi contro l'Ecuador, con lo stesso punteggio. Fanalino di coda.

Cile: i Campioni d'America. Il trofeo conquistato in casa pochi mesi fa viene legittimato dalle prime due gare di qualificazioni mondiali: alla vittoria con il Brasile è seguita quella contro i rivali storici del Perù, sconfitti dopo una gara emozionante terminata 3-4. I meccanismi di Sampaoli continuano a funzionare, il Cile propone il calcio più estetico ed efficace del Subontinente, e per Valdivia e compagni si prospetta una strada in discesa verso la Russia.

Colombia: cuidados. Gli uomini della Seleccion Cafetera devono stare molto attenti ai segnali che arrivano da queste due gare: a una discreta prestazione casalinga contro il Perù di Gareca, 2-0 con reti di Teo e Cardona, è seguito un fracaso colossale contro l'Uruguay di Tabarez. Tenendo conto che la squadra di Pekerman è reduce da una Copa América molto deludente, questa sconfitta coi charrua potrebbe essere un campanello d'allarme.

Ecuador: sorpresa. Gli uomini di Quinteros finora hanno stupito, soprattutto dopo una Copa América rovinosa. Vittoria contro la Bolivia, vittoria contro l'Argentina, semplicemente una conferma mai banale, quella di Valencia e compagni, che si presenta alla Coppa del Mondo con ottima frequenza.

Paraguay: i soliti. Nel DNA di dei Guaranì c'è il gene dell'insidia: lo sono sempre e comunque, e ancora una volta lo hanno dimostrato, portanto a casa con il minimo sforzo 4 punti: un gol segnato, zero subiti, ennesima garanzia di come Ramon Diaz stia lavorando al meglio in questa sua avventura. Prima un 1-0 al Venezuela, poi un preziosissimo pari con l'Argentina: sulla strada giusta

.Perù: ancora a zero. Il Perù del Tigre Gareca è reduce da un'ottima Copa América, ma finora non è riuscito a mettere da parte dei punti. Gli Incas sono ancora a quota zero dopo aver perso in casa della Colombia e successivamente contro i nemici giurati del Cile.

Uruguay: sempre loro. L'Uruguay c'è sempre, quando si fa la storia del calcio, e anche nel 2018 vuole esserci. Nonostante una competizione in Cile piuttosto amara, la Celeste ha ripreso il discorso nel migliore dei modi, sconfiggendo la Bolivia e demolendo la Colombia.

Venezuela: poco e nulla. Anche in questo caso, una squadra reduce da una buona Copa che però cade durante l'anno. Due sconfitte, contro Paraguay e Brasile, che affondano la Vinotinto nella zona bassa del girone.