8 partite, 15 punti. Una media da Europa, per una squadra che deve salvarsi. Il Leicester sta volando in Premier League e da tutta l'impressione di potersi togliere anche qualche soddisfazione. La salvezza sembra quasi una formalità, ma mai dire mai. Lo sa bene Claudio Ranieri, tecnico che ha visto tante partite dalla panchina: esperienza che torna utilissima in un campionato come la Premier, dove appunto allena. Oggi ha parlato al Corriere dello Sport anche a proposito del campionato inglese: "Io quello che penso è che ho fatto 15 punti e con altri 25 mi salvo. Poi è vero che la Premier quest’anno sembra aperta e incerta, il City dovrebbe far la parte del leone ma non penso che Van Gaal sbagli il secondo anno di fila così facilmente. Poi vedi certi risultati, noi abbiamo battuto il West Ham che aveva vinto in casa dell’Arsenal e contro il City. C’è incertezza quest’anno in Premier. Vardy è venuto fuori da due anni, giocava nei Dilettanti. Velocissimo, pressa anche le tribune, sta facendo gol, in B ne ha fatti 16 gol, l’anno scorso 5 e quest’anno è cresciuto, ha trovato il suo equilibrio"

Anche oltremanica però il tecnico non perde di vista il nostro campionato, definendolo "in grande ripresa". Dalla Premier alla Serie A: "Stiamo tornando competitivi. I soldi fanno le squadre competitive, è sempre stato così. C’è stato un periodo in cui eravamo noi a dettare legge, portavamo due squadre in finale di Champions League. Poi, lo scenario è cambiato. E ora sta ricambiando. Certo, non si può ottenere tutto dall’oggi al domani, ma in Italia crediamo di farlo: vediamo la Juventus, grandissima squadra, grandissima dirigenza, però non si possono perdere tre giocatori come Pirlo, Tevez e Vidal e non risentirne pur rimpiazzandoli bene. Ora, Allegri deve avere il tempo di riassemblare e far capire bene ai nuovi quello che vuole".

Eppure continua a coesistere una grandissima differenza, che riguarda soprattutto le tecniche di allenamento, come spiega lui stesso, un esperto giramondo: "Ci si allena diversamente. Prendete noi in Inghilterra: al Leicester dopo la partita riposiamo, facciamo due giorni di allenamento, poi un altro di riposo e poi altri due in campo. E mai un doppio. Quando c’è la sosta della nazionale si lavora lunedì, martedì e mercoledì, poi quattro giorni di riposo. L’Atletico Madrid, per dirne una, so che si allena tutti i giorni e fa due doppi. La differenza quale è? Parlo dei miei: loro sono giovani, vogliono arrivare e in ogni seduta di allenamento danno il 120 per cento, con la stessa intensità per l’ora-l’ora e mezza in cui si lavora. Lì, nella loro testa, non c’è l’allenamento, sono tutte partite. E guardate che è così anche in Germania: io quest’anno ho avuto tempo di girare un po’, ho visto il Dortmund, il Leverkusen e l’Augsburg: tremila all’ora in ogni allenamento. In Italia questo non lo facciamo".

Non può infine esimersi da un pronostico: "La Roma è favorita, perché ha mantenuto l’allenatore con cui lavora da due stagioni e dove ha cambiato ha migliorato. Poi sono contento per la Fiorentina, per il Toro di Ventura che ha cambiato, ha detto, fatto e sta lassù".