All'Estadio Metropolitano di Barranquilla va in scena Colombia-Perù, valida per le qualificazioni al Mondiale 2018.
Pekerman schiera la Seleccion Cafetera con il 4-4-2, con Teo Gutierrez e Carlos Bacca in attacco, supportati dagli esterni Cuadrado e Cardona. Sanchez e Guarin in mezzo al campo. El Tigre Gareca risponde con uno schieramento speculare, in mano al talento degli esterni Cueva e Carrillo e delle punte Pizarro e Guerrero.
La Colombia parte con il piglio giusto, gestendo il pallone con qualità alla ricerca di un ultimo passaggio in zona offensiva: il possesso degli uomini di Pek costringe il Perù nella propria metà campo, come di consueto per la squadra di Gareca, che tende a ferire di ripartenze. Gli attaccanti della Cafetera, Teo Gutierrez e Carlos Bacca, tendono ad allargarsi e giocare il pallone in appoggio, supportati da Fabra e Arias, terzini sempre altissimi in fase di possesso. La buona manovra dei padroni di casa viene premiata al 35', quando su calcio d'angolo Cristian Zapata incorna verso la porta, Teo Gutierrez corregge sempre di testa e insacca Gallese: 1-0. Il pubblico del Metropolitano acclama il suo figlio prediletto, il figlio di Barranquilla. Il Perù si dimostra piuttosto carente in fase di impostazione, e spesso gli errori di misura tendono a creare problemi: al 41' un indiavolato Teofilo Gutierrez scippa Advincula del pallone, lo controlla in posizione di ala e appoggia a Carlos Bacca, che apre nuovamente per Fredy Guarin, ma il tiro del capitano della Colombia è strozzato e termina a lato.
Il secondo tempo si apre con una buonissima Colombia, volenterosa e dotata tecnicamente, ma il Perù non sta a guardare: al 49' un deconcentrato Fredy Guarin perde palla nella propria metà campo, il Perù riparte da Andrè Carrillo, che supera Murillo in dribbling, serve Guerrero, ma il destro del numero 9 colpisce il palo interno. Il gioco della Blanquirroja si evolve e migliora, sviluppandosi intorno a un nuovo perno: nel primo tempo le sortite offensive del Perù erano delegate alle ripartenze o ai lanci lunghi per Paolo Guerrerro, ora il fulcro offensivo è Andrè Carrillo, esterno destro che viaggia parecchie spanne sopra la normalità. Con il suo dribbling rapido, vellutato e inafferrabile, il giocatore dello Sporting guadagna tempi di gioco e crea azioni pericolose. Nel corso della ripresa entra anche Yordi Reyna al posto di Pizarro, per dare freschezza e guizzo all'attacco peruviano, ma difficilmente gli uomini di Gareca arriverano a fendere dalle parti di Ospina. Ma all'88' proprio Reyna, imbeccato da un superlativo Cueva, si trova a tu per tu con il numero 1 avversario: Yordi prova il diagonale sul palo lontano, ma il pallone termina di molto a lato, facendo sfumare gran parte delle possibilità di pareggio. Nel corso del secondo tempo, la Colombia abbassa i ritmi, affidandosi maggiormente alla ripartenza, pezzo forte di un ricercatissimo Cuadrado. E' proprio da una ripartenza dell'esterno della Juve che Edwin Cardona viene involato solo contro Gallese al 94' minuto: l'elegantissimo centrocampista del Monterrey scavalca il portiere avversario con un colpo d'esterno che accarezza il palo e regala sulla sirena il gol del raddoppio Cafetero. Termina 2-0 per la Colombia, una gara animata e godibile, che ha dato indicazioni positive da entrambe le parti: da un lato la Colombia può gioire della vittoria e prendere atto di una maggior qualità e fludità di manovra rispetto a quanto mostrato nella deludente Copa América. Il primo tempo dei Cafeteros è stato saggio di ottima qualità, le basi su cui ripartire per i prossimi impegni sono solide. Bene anche il Perù, che conferma le buone sensazioni estive e regala una buonissima prova tattica, non senza esibire i suoi diamanti più preziosi dal punto di vista tecnico: uno strepitoso Carrillo, giocatore dalle potenzialità illimitate, e un ottimo Cueva, meno pubblicizzato ma comunque un profilo di qualità purissima.