Avevamo perso tutti le speranze ormai, persino i suoi grandi fan. «Il calcio inglese non fa per lui, è troppo anarchico, non s'impegna [..]» - dicevano. Erik li ha fatti parlare per due anni, ha mostrato tutto il peggio del suo reportorio per poi tornare in grande stile, togliendosi di dosso tutte le etichette che gli avevano incollato media e tifosi.
Per capire quello che è adesso El Coco, bisogna fare un piccolo passo indietro a quest'estate. Dopo un'altra stagione passata tra infermeria e panchina, Lamela sembrava ormai aver fatto il suo tempo a Londra. Arrivato carico di aspettative, strappato alla Roma per ben 35 milioni di euro, il centrocampista argentino non era mai riuscito a imporsi, deludendo pure Pochettino, suo grande estimatore sin dai tempi del River Plate. «Cosa facciamo boss? Ci vuole riprovare ancora o possiamo fare a meno di lui? Noi vorremmo continuare a far cassa..» - avrà sicuramente chiesto Daniel Levy al suo allenatore. Perché le squadre interessate a lui erano tantissime: Juve, Roma, Inter, Atletico Madrid. Tra il dire e il fare, c'è però di mezzo il mare. Tutte queste squadre volevano usufruire delle sue prestazioni sportive senza sganciare una lira, proponendo prestiti con diritto, obbligo e chi più ne ha più ne metta (chiamateli scemi). Solo una squadra, negli ultimi giorni di mercato, stava facendo sul serio per prendere il giocatore: l'Olympique de Marseille. Attratto dalle potenzialità ancora inespresse di Erik, la squadra francese aveva trovato un accordo di massima con il Tottenham in fretta e furia, salvo poi ritirarsi dalla trattiva all'ultimo momento.
Damn. Ci risiamo. Gli Spurs non riescono a liberarsi di lui. «Questione di tempo, vedrete. A Gennaio è già promesso sposo in Francia.» - sentenziavano i media, e avevano ragione. In Francia ci è andato Erik, molto prima di Gennaio. Non da turista, non a Marsiglia, bensì nel Principato di Monaco, da giocatore del Tottenham. A fare quello che gli riesce meglio: segnare.
Sette giorni fa, in Europa League, il goal e la prestazione fornita dal fantasista argentino hanno consacrato quello che ormai è un dato di fatto: un nuovo Erik Lamela è tra noi, più determinato che mai. Da quando è subentrato a 23 minuti dalla fine contro il Sunderland, propiziando il goal del vantaggio di Mason con un bellissimo assist, il numero 11 degli Spurs non si è più fermato. Goal col Qaarabag, 76 minuti di buona fattura contro il Crystal Palace, goal e assist contro il City, goal contro il Monaco e performance sufficiente contro lo Swansea (uscito troppo presto, a mio avviso).
Cosa è cambiato in Erik? Tutti ce lo stiamo chiedendo, pure lui. «Sinceramente non so cosa sia cambiato. Lavoro duro ogni giorno per mostrare a tutti il meglio di me. La squadra mi sta aiutando e io voglio fare altrettanto.» - ha dichiarato El Coco alla stampa, estasiato dal suo momento di forma.
Durerà a lungo? Per noi sì, e la risposta sta tutta in lui: Mauricio Pochettino. Dopo averlo visto in palla contro il Sunderland, il giovane tecnico argentino ha continuato a dargli fiducia nei 3 dietro ad Harry Kane, cambiando qualcosina rispetto agli anni passati. Lamela ora non è più il classico esterno a piedi invertiti con licenza poetica di saltare l'uomo e segnare: è qualcosa di più. Chi ha visto le sue ultime partite, si è reso conto che il ragazzo partecipa di più alla manovra offensiva, a partire dalla solita fitta rete di passaggi che la squadra propone. Viene a prendersi palla a centrocampo e, soprattutto, si accentra molto di più. Anzi, possiamo dire che moltissimi minuti li gioca da trequartista puro, posizione naturale che agevola moltissimo il suo gioco (ci ha giocato una sola volta sin dall'inizio in questa posizione). Molte volte, nel corso del match, si interscambia con i suoi compagni di reparto generando confusione alle difese avversarie, che non hanno così più punti di riferimento (tranne Kane).
Ora Lamela deve dimostrare a tutti di non essere un fuoco di paglia: il suo talento non è mai stato messo in discussione, a differenza di altre qualità che ancora adesso ci fanno prendere il suo momento di forma con le pinze. La continuità è roba per pochi, anche se possiedi tutto il talento di questo mondo. Non deluderci ancora Erik: ora si fa sul serio. La tua nuova vita parte adesso!