Il polverone scoppiato in seguito al terribile incidente di Arturo Vidal per le strade del Cile, non sembra affatto essersi sopito anzi, arrivano novità molto importanti e gravi sull'episodio.
Il calciatore uscito miracolosamente illeso con la moglie, dalla sua Ferrari completamente distrutta, si è scoperto in ospedale avere un tasso alcolico nel sangue ben oltre il limite consentito dalla legge. Questo sembrava essere la causa del suo successivo fermo in caserma fino al mattino seguente ma, in realtà sono emersi nuovi dettagli scabrosi. Lo scandalo sembrava essersi placato con le scuse in conferenza stampa, con tanto di pianto da parte del calciatore e, il ct Sampaoli che escludeva qualsiasi allontanamento del centrocampista dalla nazionale.
A rendere la situazione ancora più grave, di quanto già non lo fosse, è direttamente la polizia cilena che, nel rapporto stilato su quella triste notte, parla di un'aggressione da parte di Vidal ad un agente. Nella relazione ufficiale, infatti, si evince: "Vidal, in modo prepotente e altezzoso, ha detto agli agenti: 'Io sono Arturo Vidal, giocatore della nazionale cilena', prima di assestare un pugno all’altezza del petto del sergente Pezoa, ragion per cui abbiamo sollecitato i rinforzi perché l’uomo venisse trasferito in ospedale e poi al commissariato di polizia". Dunque l'accaduto appare ben più grave di quanto era emerso nelle prime ore, con la polizia che spiega il motivo del trasferimento e del fermo in caserma.
Vedremo se questa ulteriore rivelazione sull'episodio avrà o meno ripercussioni sul mediano della Juventus. Il polverone ha già causato uno scontro tra il ct della Roja e, il presidente della Federazione cilena, Sergio Jadue, sul famoso giorno libero concesso ai calciatori.