Un Monday night in pieno stile inglese, sotto ogni punti di vista, e non solo per il fatto che si giochi il lunedì sera, ma anche per il risultato finale e per il modo in cui è arrivato. A dirla tutta, più che inglese bisognerebbe parlare di "britannico" visto che i protagonisti sono i gallesi dello Swansea, capaci di strappare tre punti a dir poco pesanti su un campo difficile e ostico come quello dell'Arsenal, tornato per un attimo quello poco concludente che era fino a qualche mese fa. Il risultato finale all'Emirates Stadium dice 1-0 in favore degli ospiti, con un gol decisivo realizzato da chi anche all'andata aveva segnato la rete della vittoria: Bafetimbi Gomis.
Ad essere precisi il francese ha ricevuto un aiuto importante e ancora più decisivo, nel senso più positivo del termine: quello arbitrale, o meglio, arbitrario, della tecnologia. La goal-line technology colpisce ancora, e lo fa nel migliore dei modi: all'85' Gomis colpisce di testa in area un cross di Montero, girandolo in porta, ma trovando l'opposizione di Ospina. Dopo 5 secondi però Kevin Friend, arbitro della gara, ha ricevuto la segnalazione sul suo orologio: la palla è entrata totalmente. Dunque, il gol è valido, e il miracolo dello Swansea è compiuto. Ancora una volta, la tecnologia è decisiva.
Una doccia fredda tremenda per un Arsenal che ha attaccato per tutta la partita, subendo pochissimo. Wenger aveva scelto per la quinta volta consecutiva la stessa formazione, che ha provato a cambiare in corso d'opera con decisamente poco successo. Chi ha invece azzeccato le mosse a meraviglia è senza dubbio Garry Monk, lucido a leggere la partita e a inserire Gomis nel momento giusto, dopo aver cominciato la gara senza punte di ruolo in campo.
Il primo tempo è veramente poca cosa: le emozioni finiscono di fatto dopo soli tre minuti, quando Giroud prova con un colpo di testa a battere il suo ex compagno di squadra Fabianski, passato ai cigni in estate, ma la palla termina alta di poco sopra la traversa. Per il resto, il pullman è parcheggiato perfettamente da Monk, anche se i suoi nei primi 20 minuti cercano anche l'iniziativa, in maniera fin troppo velleitaria però per impensierire Ospina. Da segnalare anche la richiesta di un penalty per l'Arsenal, per un presunto fallo su Sanchez: poteva starci il fischio.
La ripresa è veramente un'altra partita, l'Arsenal è decisamente più aggressivo e le occasioni arrivano, in svariate circostanze: due volte Giroud e Ramsey calciano sull'esterno della rete, mentre Fabianski si traveste da supereroe in diverse circostanze, perchè i Gunners attaccano a pieno regime, e riescono anche a non subire, fino a cinque minuti dalla fine, quando in contropiede lo Swansea li ha puniti. Tra le varie occasioni, da segnalare un tiro pericoloso di Cazorla, uno di Walcott estremamente debole, e anche uno di Monreal, innescato da uno splendido filtrante di Sanchez. Eppure il punteggio non si smuove: il cileno ci prova, punta l'uomo e prova a creare, ma il muro gallese non cede, resiste. E il portiere polacco fa di tutto per farsi rimpiangere.
E a proposito di rimpianti, l'Arsenal nella prossima giornata andrà sul campo del Manchester United per giocarsi un posto in Champions League senza passare dai preliminari, con due punti di vantaggio e una partita in meno. Un altro quarto posto sarebbe poco tollerabile, soprattutto quando anche il secondo sarebbe a portata di mano. Continua invece il sogno della squadra di Monk: l'Europa League dista un solo punto, e la terza vittoria consecutiva ottenuta questa sera lascia aperte speranze veramente concrete.