NEWCASTLE - ARSENAL 1-2

24' e 28' Giroud, 48' Sissoko

Newcastle (4-2-3-1): Krul; R.Taylor, Janmaat, Williamson, Colback; Anita (70' Gutierrez), Sissoko; Cabella, Gouffran, Ameobi (88' Armstrong); Perez. All.: J. Carver.

Arsenal (4-2-3-1): Ospina; Chambers, Gabriel, Koscielny, Monreal; Coquelin, Ramsey; Alexis (70' Flamini), Cazorla (70' Rosicky), Welbeck (88' Bellerin); Giroud. All.: A. Wenger.

Magpies già senza mezza squadra per infortuni vari, le squalifiche di Coloccini e Cissè non aiutano Carver, che deve spostare Colback da terzino sinistro. Per l'Arsenal, oltre ai soliti noti (Debuchy, Arteta, Wilshere, Diaby, Chamberlain), assente anche Ozil per influenza: prende il suo posto Welbeck.

L'intensità certamente non manca a inizio gara: un Newcastle molto propositivo prova a mettere pressione sulla difesa avversaria, venendo però sempre respinto al mittente. Col passare dei minuti cambia la gara, gli ospiti cominciano a governare decisamente meglio la palla, creando qualche pericolo, senza però mai impensierire davvero Krul. La superiorità tecnica però è evidente, e si concretizza al 24': è Giroud a mettere la palla in rete sugli sviluppi di una punizione, perfezionando con la gamba un colpo di testa di Welbeck in anticipo. Il francese si ripete solo 4 minuti dopo, sfruttando ancora una palla inattiva, stavolta mettendo la testa su un tiro dalla bandierina di Cazorla e firmando il 2-0. Il Newcastle reagisce con un tentativo di assedio arginato alla grande dalla retroguardia dei Gunners, schermata meravigliosamente da Coquelin, autore di un primo tempo davvero maiuscolo.

Cambia incredibilmente tutto nella ripresa: l'assedio solo tentato nel primo tempo del Newcastle si concretizza, e la difesa di Wenger vive davvero un brutto quarto d'ora. Il gol che dimezza la distanza arriva al 48', ed è tutto francese: Cabella si invola in fascia e mette la palla al centro per il rimorchio di Sissoko, che di piatto spiazza Ospina per il 2-1. Ci prova anche Ayoze Perez con un paio di destri a giro che finiscono fuori di poco. Reclamano anche un rigore i Magpies per un fallo di mano di Chambers su cui l'arbitro lascia correre. Dopo l'onda d'urto iniziale, si stabilizza la difesa dell'Arsenal, che trova una grandissimo Gabriel, autore di una partita perfetta senza sbavature. Nel finale potrebbe arrivare il terzo gol, in una delle rare sortite offensive, ma Krul ferma Bellerin in uscita. Alla fine però contano i tre punti che i Gunners dopo tanta sofferenza portano a casa.

Tre punti davvero pesanti per l'Arsenal: di nuovo -1 dal City, addirittura -4 dal Chelsea capolista (che ha due partite in meno) e allungo sulle inseguitrici. Cambia molto poco al Newcastle, che continua a veleggiare a metà classifica.

ASTON VILLA - SWANSEA 0-1

87' Gomis

Aston Villa (4-4-2): Guzan; Hutton, Okore, Clark, Bacuna; N'Zogbia (70' Westwood), Delph, Cleverley (25' Sanchez), Sinclair; Benteke (77' Weimann), Agbonlahor. All.: T. Sherwood.

Swansea (4-3-2-1): Fabianski; Naughton, Fernandez, Williams, Taylor; Ki, Cork, Shelvey (85' Dyer); Routledge, Sigurdsson (63' Montero); Gomis (90+2' Nelson Oliveira). All.: G. Monk.

Insiste con il 4-4-2 Sherwood, che sta portando tanti risultati ai Villans: le assenze sono solo in difesa, davanti conferme per Agbonlahor e Benteke. Sceglie i migliori a sua disposizione invece Monk, che schiera il suo Swansea con il classico 4-3-2-1, nuovo modulo varato da febbraio in poi.

Partenza molto lenta per i padroni di casa, che non riescono a far circolare palla e subiscono il gioco degli Swans: Gomis chiama subito Guzan alla risposta. Il duello tra l'attaccante francese ex-Lione e il portiere statunitense si ripropone per diverse volte nel corso del primo tempo, e vede sempre vincente l'estremo difensore dell'Aston Villa. Offensivamente vanno molto meglio i gallesi, più concreti e più fantasiosi, mentre i padroni di casa non riescono a sfruttare il buon possesso palla: Fabianski viene chiamato in causa giusto un paio di volte, visto che Benteke la vede abbastanza poco, e Agbonlahor ancora meno.

Anche la ripresa è molto simile al primo tempo, anche se i Villans riescono a rendersi un po' più pericolosi grazie ai loro due attaccanti, che però non chiamano mai Fabianski al grande intervento. Serve invece un Guzan pronto al 53' per mandare in corner una punizione, sempre pericolosa, di Sigurdsson. Con l'ingresso in campo di Montero, Monk decide di puntare più sulle ripartenze, accontentandosi di fatto di un eventuale punto, anche perchè la squadra di Sherwood non continua a non trovare la via della porta, ma alla fine ottiene di più: proprio l'innesto in corsa all'87' si mangia tutta la fascia e serve al centro per Gomis, che vince la sua personale battaglia con Guzan realizzando la rete decisiva.

Sconfitta dunque per la squadra di Sherwood, che attraversava un ottimo momento, ma che resta comunque a +3 sulla zona calda. Vola invece a 43 punti lo Swansea, campionato più che dignitoso per i gallesi.

SOUTHAMPTON - BURNLEY 2-0

37' Long, 58' (aut.) Shackell

Southampton (4-2-3-1): Forster (14' K. Davis); Clyne, Fonte, Alderweireld, Bertrand; Schneiderlin, S. Davis; Tadić (46' Wanyama), Mané, Long; Pellè. All.: R. Koeman.

Burnley (4-4-2): Heaton; Trippier, Shackell, Duff, Mee; Boyd, Arfield, Jones, Barnes (82' Wallace); Vokes (73' Jutkiewicz), Ings (89' Sordell). All.: S. Dyche.

Qualche novità di formazione per Koeman, che lascia fuori Elia e Wanyama, e punta di nuovo su Pellè da prima punta: l'italiano non segna da 12 partite. Non cambia invece Dyche: classico 4-4-2 con Vokes davanti vicino a Ings, e Barnes da esterno di centrocampo al posto di Kightly.

La partita del Southampton comincia male non solo dal punto di vista del gioco, ma anche perchè Forster in un contrasto con Vokes ha la peggio e deve lasciare il campo al 14'. Dopo una prima metà di tempo noiosa, si cominciano a intravedere occasioni: la prima è sul piede di Vokes, che trova Davis pronto; spazio anche per le recriminazioni, visto che al 25' Boyd chiede un rigore che non gli viene assegnato. I Saints cominciano a reagire dopo una prima mezz'ora difficile, e al 37' trovano il gol del vantaggio: un destro di Clyne viene deviato e smorzato, la palla giunge sul secondo palo dove Long deve solo mettere il piede. Potrebbe arrivare anche il raddoppio subito dopo, ma Pellè da distanza ravvicinata colpisce la traversa.

Il secondo tempo comincia esattamente come il primo: tanta lentezza in campo e un paio di occasioni per i Clarets, che trovano sulla loro strada un ottimo Davis, che non fa rimpiangere Forster. Il punto di svolta stavolta arriva prima, al 58': la fortuna non assiste Shackell, che mette nella sua porta un cross di Bertrand e regala il doppio vantaggio al Southampton. La reazione del Burnley è anche buona, ma non a sufficienza per generare vere e proprie palle-gol, come quella che al 71' capita a Pellè: incornata su cui vola Heaton per salvare. Nel finale non succede più nulla, e la gestione di palla dei Saints frutta anche poca sofferenza.

Prova a rifarsi ancora sotto per l'Europa la squadra di Koeman, uscita dalla corsa nelle scorse giornate. Resta sempre nella zona caldissima il Burnley, squadra che però dimostra di avere le sue carte da giocare.

STOKE CITY - CRYSTAL PALACE 1-2

14' Diouf, 41' (r) Murray, 45+2' Zaha

Stoke City (4-2-3-1): Begovic; Cameron, Shawcross, Wilson, Pieters; Nzonzi, Adam; Diouf, Ireland, Arnautovic; Crouch (78' Walters). All.: M. Hughes.

Crystal Palace (4-2-3-1): Speroni; Ward, Dann, Delaney, Souare (70' Kelly); Ledley, McArthur; Zaha (80' Gayle), Puncheon, Bolasie; Murray (86' Ameobi). All.: A. Pardew.

Diverse assenze soprattutto dal centrocampo in su per Hughes, che schiera comunque una squadra competitiva grazie all'ampiezza della rosa. Assenza pesante invece per il Palace quella di Jedinak, squalificato: si va col 4-2-3-1, con Murray unica punta.

Inizio di gara equilibrato e vivace, anche se a spezzare il ritmo ci pensa Diouf: al 14' raccoglie in area una palla vagante, rimasta lì dopo un tiro di Adam deviato da Delaney, appoggiandola poi alle spalle di Speroni per dare il vantaggio allo Stoke. Dopo aver subito il gol, entrano in crisi le Eagles, senza idee e con ritmi lenti, mentre i padroni di casa tengono il comando delle operazioni a centrocampo. Al 41' però Bolasie trova lo spunto buono e Begovic lo stende in area, causando il rigore (dubbio) che Murray realizza, rimettendo tutto in equilibrio, anzi, girando totalmente la partita: nel recupero, su un lancio lungo, si addormenta la difesa di Hughes, che lascia Zaha andare sul pallone e, nell'uno-contro-uno, battere Begovic per portare avanti per 2-1 il Palace.

Partita che si mantiene calda e divertente anche nella ripresa, dove è la squadra di Pardew a giocare meglio, ma deve ringraziare Speroni per un paio di salvataggi davvero decisivi nel primo quarto d'ora. Continua ovviamente a premere lo Stoke cercando il gol del pareggio, ma nonostante la forte pressione regge bene l'urto la difesa del Palace, che non va mai estremamente in difficoltà sulle offensive dei Potters. Il più pericoloso è l'autore del gol, ovvero Diouf, che ha anche un paio di occasioni nel finale, dove però non inquadra la porta e grazia il Palace, che alla fine tiene e porta a casa la vittoria.

Ha vinto la squadra più abile a sfruttare le occasioni a propria disposizione questo scontro di media classifica: il Palace continua a viaggiare a pieno regime verso la salvezza matematica anticipata, mentre lo Stoke potebbe abbandonare i flebili sogni di Europa.

TOTTENHAM - LEICESTER CITY 4-3

6', 13' e 64' (r) Kane, 38' Vardy, 50' Morgan, 86' (aut.) Schlupp, 90+2' Nugent

Tottenham (4-2-3-1): Lloris (4' Vorm); Walker, Dier, Vertonghen, Rose; Bentaleb, Mason (88' Dembelé); Chadli, Eriksen, Townsend (59' Paulinho); Kane. All.: M. Pochettino.

Leicester City (3-4-3): Schmeichel; Morgan, Huth (78' Mahrez), Upson (46' Wasilewski); De Laet, Cambiasso (88' King), James, Schlupp; Vardy, Ulloa, Nugent. All.: N. Pearson.

Può sorridere Pochettino: solo Soldado non è al meglio, tutti gli altri (Mason compreso) sono a disposizione. Dal primo minuto sulla trequarti va Townsend, preferito a Lamela. Scelte molto offensive quelle di Pearson: 3-4-3 per le Foxes, con un centrocampista sacrificato per inserire una punta.

Si spegne presto il sorriso del manager degli Spurs: dopo 4 minuti Lloris si infortuna in un contrasto con Walker e deve lasciare il posto a Vorm. Per fortuna, a risollevare il morale ci pensa Harry Kane: due gol nel giro di 8 minuti, al 6' e al 13'. Nella prima occasione, è un gioco da ragazzi appoggiare in porta la palla dopo un corner, mentre il secondo gol è un bel sinistro deviato in maniera decisiva da Huth, che non lascia scampo a Schmeichel. L'attaccante inglese rischia di trovare anche la terza marcatura dopo un minuto dalla seconda, ma viene fermato in fuorigioco. Fa tantissima fatica il Leicester, che prova a scoprirsi e rischia tantissimo in fase difensiva, esponendosi al contropiede avversario, ma alla fine trova la rete che riapre tutto: è Vardy che al 38' mette in rete un cross di Nugent, ridando speranza ai suoi per la ripresa.

L'impatto sulla ripresa delle Foxes è notevole, e già al 50' arriva il gol del quasi clamoroso pareggio: da una salvataggio di Walker su Ulloa nasce un corner, sfruttato alla perfezione da Morgan, che di testa manda la sfera alle spalle di Vorm per il 2-2. A risollevare la situazione ci pensa sempre lui, sempre Kane: stavolta il gol arriva dal dischetto, dopo un fallo di Nugent su Rose in area. Chadli potrebbe chiuderla in definitiva al 72' (anche nel primo tempo se n'era mangiato uno a porta vuota), ma non concretizza e lascia aperta una gara che il Leicester prova a pareggiare buttandosi in avanti, anche se la fortuna è dalla parte del Tottenham: all'86' Eriksen spara col destro ed Eriksen respinge addosso a Schlupp, e la palla entra in porta, sancendo il 4-2. La partita pare infinita, perchè Nugent riaccorcia le distanze nel recupero sfruttando un'ingenuità di Vertonghen, ma non c'è più tempo.

Tre punti fondamentali per il Tottenham, che prova ora a rilanciarsi per la corsa alla Champions League. Non riesce invece a fare punti il Leicester, che resta, immeritatamente, fanalino di coda della Premier League.