La corsa al terzo posto in classifica in Premier League vede una squadra mettersi in luce più delle altre: l'Arsenal sta vivendo un 2015 strepitoso in terra inglese, e si prepara al meglio per affrontare la trasferta di Monaco, per ribaltare il 3-1 dell'andata. Nel frattempo, la pratica West Ham viene archiviata: 3-0 secco, e il risultato rispecchia i valori visti in campo. Un primo tempo quasi tutto di marca Gunners, che trovano il gol solamente all'ultimo secondo del recupero; secondo tempo diverso, più equilibrato, ma due gol in tre minuti a 10 dal termine chiudono in definitiva la gara. E probabilmente, giusto così. Continua a correre l'Arsenal, non si trovano più gli Hammers.
LE SCELTE - Wenger opta per il classico 4-2-3-1, con diverse novità nell'undici iniziale: dal primo minuto Chambers, Ramsey e Walcott, con Cazorla in panchina, per un po' di riposo necessario. Tra i pali, scelto Ospina, che ha preso il posto da titolare che era di Szczesny, che resta comunque il portiere di coppa. Non rinuncia ovviamente nemmeno a Coquelin, giocatore chiave in mezzo al campo, che fa da schermo davanti ai due centrali Mertesacker e Koscielny. Gli Hammers rispondono con un modulo speculare, inusuale rispetto al solito 4-2-3-1, ma le tante assenze in attacco non lasciano scampo: solo Sakho disponibile. Dietro di lui, ritrova spazio Jarvis, preferito a Nenè e Amalfitano, con Song grande ex in mezzo al campo, intoccabile. Falcidiata anche la difesa, dove sono assenti i due titolari Reid e e Tomkins, oltre a Jenkinson, che è in prestito dall'Arsenal e dunque per contratto non può giocare.
PRIMO TEMPO - Inizio subito forte dell'Arsenal, come spesso capita, e dopo pochissimi minuti c'è già un episodio che potrebbe cambiare la gara: Collins tocca da dietro Walcott in area, l'inglese va giù mentre cercava di calciare la sfera da pochi passi, uno-contro-uno con Adrian. Foy vede tutto e decide, discutibilmente, di lasciar correre: sarebbe stato rigore, e anche
SECONDO TEMPO - La partenza aggressiva stavolta è del West Ham, che torna in campo con gli esterni invertiti: Downing, mancino puro, si sposta a sinistra, e Jarvis va sulla destra. L'idea di Allardyce di mettere più palloni in area paga in quanto a pericolosità: Ospina non vive più sonni tranquillissimi come nel primo tempo, quando era stato chiamato in causa solo una volta. Curioso episodio poi, perchè il primo cambio non lo effettua ne Wenger ne Big Sam: riguarda infatti il direttore di gara, Chris Foy, che all'ora di gioco