Il cuore e l'organizzazione del Southampton di Koeman, un allenatore da cui in molti dovrebbero prendere esempio: giocare sempre per la vittoria e mai per evitare la sconfitta, tanto con le piccole quanto contro le corazzate del campionato: un coraggio che premia l'allenatore olandese, con un 1-1 finale che mantiene i Saints in scia del Manchester United per quanto riguarda la corsa Champions e, dall'altro capo del filo, lascia scontento Mou e il suo Chelsea, che devono guardarsi ora dall'assalto del sempre più minaccioso Manchester City.
Il Chelsea per rimanere agganciato al treno scudetto, i padroni di casa del Southampton per continuare a coltivare il sogno Champions League, con lo United a tiro di schioppo. Non poteva nascere sotto migliori premesse la sfida del Sant Mary Stadium. Spettacolo doveva essere e spettacolo è stato: perché la squadra Koeman – che in estate davano già per spaccaita dopo le cessioni illustri – gioca a maschera abbassata, mentre la squadra di Mourinho non fa certo del difensivismo il suo marchio di fabbrica, soprattutto se là davanti c’è gente come Diego Costa supportato da Hazard e Fabregas.
Avvio di partita classico all’inglese: pronti via e ritmo infernale. Il Chelsea non vuole perdere tempo e si riversa subito dalle parti di Forster. Nessuna occasione vera e propria da segnalare, ma un costante assedio che mette sotto pressione la difesa dei padroni di casa. Esemplare la giocata all’ottavo minuto, con Fabregas che ubriaca due o tre biancorossi con numeri da futsal, ma il suo invito in mezzo non trova alcun compagno pronto a timbrare il cartellino.
Gol fallito, gol subito: la vecchia, ancestrale, legge del calcio colpisce ancora. Fabregas serve perfettamente Eden Hazard che poi segna come sa fare: due dribbling secchi a mettere a sedere gli avversari e palla in buca d'angolo. E' il minuto 46: 1-1 e tutti negli spogliatoi.
Nella ripresa Mourinho lancia subito in campo Willian, lasciato a riposo a inizio match. Ne fa le spese Schurrle, richiamato in panchina dallo Special One. La musica è la stessa del primo tempo, con il Chelsea che carica lancia in resta alla ricera del vantaggio: al minuto 55, al termine dell'ennesimo batti e ribatti in area Southampton, Fabregas cade in area e invoca il rigore. L'arbitro non abbocca e ammonisce - eccessivamente - il catalano, che qualche minuto è ancora protagonista: Willian lo pesca con una palla millimetrica, ma Cesc cade goffamente, mandando in fumo una ghiottissima occasione da rete.
Gli ultimi minuti di partita sono un lungo e costante assedio alla porta di Forster, ma il Suothampton - pur ridotto in dieci causa doppio giallo comminato a Schneiderlin - resiste e porta a casa un meritatissimo punto. Quanto a Mourinho, non gli resta che sperare nel Burnley, affinchè batta il Manchester City e rallenti la corsa dei rivali scudetto.