Nel sabato pomeriggio della quindicesima giornata di Premier League, il Newcastle piega il Chelsea (si riapre la corsa al titolo?), il Liverpool non va oltre lo 0-0 ad Anfield Road contro il Sunderland, l'Arsenal rimedia una brutta figura contro lo Stoke City (sotto 3-0 al primo tempo), l'Hull City ed il Tottenham si dividono un punto rispettivamente con West Bromwich Albion e Crystal Palace . Infine, il Queens Park Rangers vince e convince in casa contro il Burnley, che scende pericolosamente sempre più giù nella zona rossa.

Newcastle – Chelsea 2-1
(Papiss Demba Cissé, Papiss Demba Cissé; Drogba)

Newcastle (4-2-3-1): Elliot (46° Alnwick); Janmaat, Steven Taylor, Coloccini, Dummett; Tiote, Colback; Cabella (53° Papiss Demba Cissé), Moussa Sissoko, Sammy Ameobi (83° Mike Williamson); Ayoze Perez

Chelsea (4-2-3-1): Courtois; Ivanovic, Cahill, Terry, Azpilicueta (67° Filipe Luis); Fabregas, Obi Mikel; Willian (67° Drogba), Oscar (61° Schurrle), Hazard; Diego Costa

Non riesce proprio a vincere al Saint James' Park in campionato il Chelsea. Tre sconfitte nelle ultime tre in Premier League per i Blues a casa del Newcastle. Vittoria meritatissima degli uomini di Pardew che lottano fino al novantesimo minuto. E' proprio Pardew, con un'intuizione geniale, ad indovinare il cambio che deciderà il corso della partita: al 53' fuori Cabella e dentro Papiss Demba Cissé. Dopo quattro minuti, il fisico giocatore africano lo ripaga segnando il momentaneo vantaggio con un semplice tap in. Il Chelsea, un po' sottotono, risponde colpendo un palo con Hazard ma non riesce a cambiare le sorti della gara nonostante le entrate di Drogba (due punte là davanti: Didier e Diego Costa) e di Schurrle. Il gol arriva, ma la palla gonfia ancora la rete degli ospiti: sempre Papiss Demba Cissé, approfitta del liscio di Terry, e infila il 2-0. A nove minuti dalla fine il direttore di gara manda negli spogliatoi Taylor (doppio giallo): comincia l'assedio dei ragazzi di Mourinho. E arriva il centro che riapre le speranze di rimonta: Didier Drogba, di testa, completamente dimenticato dalla difesa del Newcastle, firma l'1-2. I Magpies si stringono, si chiudono, difendono con i denti e con le unghie e alla fine portano a casa, meritatamente, i tre punti. Prima sconfitta stagionale e quindi anche in Premier League per i Blues.

Liverpool – Sunderland 0-0

Liverpool (4-2-3-1) : Mignolet; Glen Johnson, Kolo Touré, Skrtel, Alberto Moreno; Lucas Leiva, Henderson; Lallana (67° Gerrard), Coutinho (78° Markovic), Sterling; Rickie Lambert

Sunderland (4-3-3) : Pantilimon; Vergini, Wes Brown, O'Shea, Reveillere; Seb.Larsson (79° Cattermole), Bridcutt, Jordi Gomez; Adam Johnson (79° Buckley), Altidore (70° Ricky Alvarez), Wickham

Dopo due successi consecutivi, il Liverpool si ferma nuovamente ad Anfield strappando solo un punto al Sunderland. Rodgers decide di nuovo di non proporre il capitano Steven Gerrard tra i titolari (vuole preservarlo per la Champions dove è fondamentale una vittoria?). Partita equilibrata, con molte occasioni per parte: da una parte Wes Brown e Connor Wikcham sprecano, dall'altra Sterling (oggi è la 41° partita consecutiva di PL, da Dicembre 2013, in cui viene impiegato) ha più volte reclamato un rigore che in realtà non c'era (leggeri tocchi in area, quasi simulazioni da parte del giocatore nativo di Kingston). Nei primi minuti Adam Lallana scambia bene con il suo compagno al Southampton Rickie Lambert ma la palla finisce nella Kop. Il risultato avrebbe potuto mettersi peggio- per il Liverepool - di un semplice 0-0 quando Larsson, a fine primo tempo, scaglia un tiro sulla traversa. E' sempre il Sunderland a far paura ai Reds quando su calcio d'angolo di Larsson, Wickham smarcato sul secondo palo, tira al volo ma non trova la specchio della porta. Con l'entrata di Steve G in posizione di trequartista, dopo l'intervallo, il Liverpool si accende e trova quell'ultimo tocco, quell'ultimo passaggio essenziale, che era mancato nel primo tempo. Al 67' Lallana, su invito del capitano, sbaglia l'appoggio. Al tramonto della gara Sterling, liberato da Gerrard, scambia con Coutinho ma l'ex Inter vede il suo tiro finire tra le braccia di Pantilimon. Sembra proprio che Rodgers abbia davvero molto, troppo lavoro da fare ancora sui suoi giocatori ed è noto a tutti ormai che il Liverpool deve adattarsi alla vita senza Luis Suarez. I Reds sono ora a meno tre punti dal quinto posto. Se non si conta il turno infrasettimanale (in cui il Sunderland è caduto 4-1 per mano del Manchster City) la settimana di Gus Poyet si conclude al meglio: pareggio col Chelsea e pareggio con il Liverpool.

Stoke City – Arsenal 3-2
(Crouch, Bojan, Walters; Santi Cazorla, Ramsey)

Stoke City (4-2-3-1) : Begovic; Bardsley, Shawcross, Muniesa (63° Whelan), Pieters; Cameron, N'Zonzi; Walters, Bojan Krkic (87° Huth), Mame Biram Diouf (69° C.Adam); Crouch.

Arsenal (4-2-3-1) : Emiliano Martinez; Bellerin (46° Welbeck), Mertesacker, Chambers, Gibbs (90° Joel Campbell); Flamini, Ramsey; Oxlade-Chamberlain, Santi Cazorla, Alexis Sanchez; Giroud (63° Podolski)

Partita movimentata quella al Britannia Stadium. L'Arsenal di Wenger sfida lo Stoke City di Hughes per la 100° volta e cade sotto i colpi di Crouch, Bojan Krkic e Walters. C'è da dire però che la tradizione sorride ai padroni di casa perché lo Stoke tra le mura amiche negli ultimi otto incontri (in tutte le competizioni) ha perso solo una volta contro i Gunners (su questo campo l'Arsenal non vince da Febbraio 2010, match che finì 3-1). Dopo 19 secondi l'Arsenal va clamorosamente in svantaggio (l'ultimo goal segnato più rapidamente risale al 1/12/2013 ed è firmato Jay Rodriguez, il quale ci mise solo 13 secondi): cross dalla destra, defezione dei centrali della difesa dei Gunners e colpo furbo di Crouch. Dopo circa mezzora di gioco, arriva il raddoppio dei Potters con Bojan Krkic: ancora cross dalla destra, questa volta tutto parte dal piede di Walters e tiro forte, quasi di punta, dello spagnolo. Proprio Walters poco dopo sarà protagonista del 3-0 che chiuderà il disastroso primo tempo dei Gunners: corner, palla in mezzo, colpo di testa “schiacciato” di Peter Crouch, sfera che finisce davanti a Walters che non può che battere Martinez. Nella ripresa l'Arsenal raccoglie l'orgoglio e prova a reagire: Flamini riceve fallo in area e si guadagna un rigore, sul dischetto si presenta Santi Cazorla che non sbaglia, 3-1. Cala un po' l'attenzione dei Potters e comincia a far capolino, all'orizzonte, la stanchezza. Al 70' Alexis Sanchez tira il calcio d'angolo e cerca Aaron Ramsey, lasciato solo, che carica il destro e colpisce a mezz'aria. Gol bellissimo e 3-2. La gara sembra riaperta ma è solo illusione. Pochi minuti dopo Chambers si becca il secondo giallo e lascia in dieci i suoi (che già in undici faticavano a segnare...). Wenger non riesce a conquistare la terza vittoria consecutiva in Premier League che avrebbe rappresentato la migliore striscia di risultati (in termini di vittorie) in questo campionato per i Gunners. Infine, l'Arsenal diventa la vittima preferita dell'ex Tottenham Crouch (assieme al Blackburn) che con la rete di oggi conta otto goal contro i Gunners in Premier League.

Hull City – West Bromwich Albion 0-0

Hull City (4-4-1-1) : McGregor; Rosenior (61° Brady), Micheal Dawson, Chester, Quinn (60° Robertson); Elmohamady, Huddlestone, Livermore, Meyler; Abel Hernandez; Aluko (77° Jelavic)

WBA (4-4-1-1) : Foster; Wisdom, Lescott, McAuley, Pocognoli; Dorrans, Gardner (80° Ideye), Mulumbu, James Morrison; Sessegnon (67° Sessegnon); Anichebe (73° Berahino)

Pareggio a reti inviolate quello fra Hull City e WBA. Le Tigers scivolano ora nella relegation zone. I padroni di casa sono debiti al loro portiere McGregor che, al nono minuto, para il rigore battuto da Graham Dorrans (fallo di Livermore su Anichebe, preferito a Berahino). I dati a fine partita raccontano di una gara a ritmi blandi, con il possesso palla equamente diviso: 49% per l'Hull City e 51% a favore del West Bromwich, 3 tiri in porta dei padroni di casa contro 2 degli ospiti. La migliore occasione per sbloccare il risultato l'ha avuta Stephen Quinn con un colpo di testa, salvato da Ben Foster. Il WBA si posiziona invece al 16° posto con 14 punti (gli stessi del QPR, che oggi ha vinto e del Crystal Palace che invece ha pareggiato) e a -1 dalla “zona rossa” ovvero dal 18° posto, occupato proprio dall'Hull City (che conta 13 punti).

Tottenham – Crystal Palace 0-0

Tottenham (4-4-2) : Lloris; Dier, Fazio, Vertonghen, Ben Davies; Lamela (46° Chadli), Mason (66° Paulinho), Bentaleb, Eriksen; Kane, Soldado (83° Lennon)

Crystal Palace (4-5-1) : Speroni; Kelly, Hangeland, Dann, Joel Ward; Zaha (66° Puncheon), McArthur, Jedinak, Ledley, Bolasie; Chamakh

Nonostante il risultato, Tottenham Crystal Palace non è per niente stata una partita bilanciata. Entrambe le squadre venivano da una sconfitta nel turno infrasettimanale (il Crystal Palace per mano dell'Aston Villa ed il Tottenham per quella del Chelsea). Il Crystal Palace scende in campo con cinque centrocampisti dietro l'unica punta Chamakh ed è solo per colpa della sfortuna che non riesce a portare a casa i tre punti (è dal 1997 che non arriva una vittoria a White Hart Lane). C'è da dire che anche il Tottenham però, almeno nel primo tempo, ci prova col giovane Mason che sceglie Eriksen il quale taglia in area ma non trova la conclusione. Sotto i riflettori ci finiscono però Bolasie e Zaha, una minaccia costante per la difesa degli Spurs con i loro cambi di passo e le continue invenzioni per assistere i compagni: nel primo tempo Bolasie fugge in mezzo a due avversari e crossa per la testa di Ledley, subito dopo Dann si immola su un tiro di Zaha (nel secondo tempo poi sarà sempre il palo a dire di no a Puncheon). A fine gara il conto dei corner reciterà: 13 per le Eagles e 2per gli Spurs. Warnock, tecnico del Palace, subito dopo il match dirà la frase che descrive al meglio questa gara: “Non ho parole. Non so come abbiamo fatto a non aver vinto”.

QPR – Burnley 2-0
(Fer, C.Austin)

QPR (4-4-1-1) : Green; Isla, Dunne, Caulker, Yoon; Edu Vargas (78° Mutch), Barton, Henry, Leroy Fer (90° Matt Phillips); Zamora (66° Kranjcar); Austin

Burnley (4-4-2) : Heaton; Trippier, Shackell, Michael Keane, Mee; Arfield (75° R.Wallace), David Jones (86° Jutkiewicz), Marney, George Boyd; Ashley Barnes (89° Sordell), Ings

Prima vittoria del Queens Park Rangers in dieci incontri contro il Burnley e quarta win in casa in questa stagione. Burnley che, al contrario, trova la prima sconfitta nelle ultime cinque partite. Fantastico pomeriggio per Charlie Austin (per giunta ex della gara: dal 2011 al 2013 ha infatti indossato la maglia dei Clarets) che firma un assist ed una rete fondamentali per trascinare la sua squadra fuori dalla zona retrocessione e scavalcare proprio il Burnkey. Al 51' Leroy Fer apre le marcature: passaggio di Austin, Fer arriva prima del difensore sulla palla e con uno pseudo-pallonetto supera Heaton, il portiere avversario. Al 74' l'ex Juventus Isla scambia con un compagno in area e poi serve lo stesso Charlie Austin che raddoppia il vantaggio. Tuttavia, a quattordici minuti dalla fine, Austin riceve il secondo giallo per fallo su Micheal Keane. La squadra di Harry Redknapp sembra costruire le proprie speranze di salvezza attorno Loftus Road e soprattutto attorno a Charlie Austin, che aveva segnando il goal vittoria anche contro il fanalino di coda Leicester (sabato scorso, match finito 3-2).

Alle 18:30 Manchester City - Everton.

La classifica attuale in attesa del Manchester City e delle gare di domani (West Ham - Swansea alle 14:30 ed Aston Villa - Leicester alle ore 17:00).

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Annalisa Falcone
Il Real Madrid è un sentimento. Il futebol è poesia ed io ho sempre amato i poeti. Con me c'è sempre un libro o uno streaming di una serie tv.