Nel Merseyside è tempo di fare sul serio ad Anfield dove il Liverpool ospita lo Stoke City per il tredicesimo turno di Premier League.
Reds in fortissima crisi di gioco e risultati: solo un punto nelle ultime quattro uscite e Brendan Rodgers sente il suo posto non più tanto solido come tre mesi fa. Si affida quindi ad un 4-3-3 senza Balotelli, infortunato, e con il vertice offensivo in Rickie Lambert ed escludendo dalla lista dei titolari il capitano Gerrard, sostituito per scelta tecnica dal gallese Allen. Completano il tridente Sterling e Coutinho sulle ali, ad Henderson e Leiva a centrocampo con il compito di interdire le azioni avversarie.
Mark Hughes spera in una ripresa della squadra dopo la sconfitta interna contro il Burnley e scende in campo con il 4-2-3-1 di base che si trasforma in un più logico 4-3-3 in fase offensiva viste le presenze in contemporanea delle punte Diouf e Arnautovic e dell'ala Bojan, spostato come quarto di centrocampo sulla sinistra in fase di copertura.
PRIMO TEMPO - Pochezza è il termine che meglio descrive la prima frazione nella quale di fatto non si registrano occasioni degne di tal nome. L'imprecisione la fa da padrona, con tanti errori nel palleggio, nell'intesa e nei movimenti delle due squadre, in particolare nel Liverpool. I Reds sono propositivi e generosi, ma nulla più. Lo Stoke è ben organizzato ma prova in maniera forse troppo timida a pungere. Spazio di cronaca solo per l'infortunio di Sidwell al 22', sostituito da Whelan e per l'ammonizione di Wilson al 38', il resto è vuoto totale.
SECONDO TEMPO - Completamente di un altro stampo il secondo tempo dove entrambe le squadre sembrano trovare le giuste misure per far del male agli avversari. Al 52' il primo squillo del match è di Henderson che calcia col sinistro un pallone rimpallato dal limite dell'area ma conclude a lato di circa mezzo metro. Subito dopo risponde invece lo Stoke con Diouf che, imbeccato da un lungo tocco in verticale da metà campo di Bojan, entra in area dal lato e piazza col destro, trovando però il corpo di Mignolet. Due minuti dopo è ancora Stoke: Bojan riceve palla lungo l'out di sinistra, scarta secco Enrique ed in area scarica un violento destro: il palo salva Mignolet e sulla ribattuta a porta sguarnita il tentativo dell'attacante ex Barcellona è sbilenco ed impreciso. Soffre il Liverpool che prova a distendersi 3 minuti dopo: il contropiede lanciato da Sterling porta ad un 4 contro 3 e proprio il giovane ragazzo spalanca con un'apertura la porta a Lucas Leiva: conclusione a botta sicura ma Begovic si frappone con le due mani al gol. La partita è finalmente decollata e si alzano anche i ritmi.
In un modo o nell'altro è una mossa che premia. Dieci minuti dopo il Liverpool passa. Henderson scodella al centro dalla destra, Lambert impatta di testa battendo Begovic ma incontrando ancora la traversa; sulla respinta questa volta si fionda Glen Johnson che di testa anticipa Wilson e fora Begovic lasciando urlare Anfield.
E' il gol che cambia la partita, ma a 5 più recupero dalla fine non tutto è chiuso, anche perchè il recupero sarà lunghino, ben 7 minuti. Minuti di totale sofferenza, tanto che lo Stoke rischia di pareggiare due volte, prima al 92' quando Bojan in proiezione offensiva lascia partire un formidabile terra-aria che Mignolet devìa impercettibilmente in corner, togliendolo dall'incrocio e salvando porta e risultato. Sul corner seguente l'uscita del portiere belga lascia decisamente a desiderare e spalanca la porta a Walters che però non incorna con precisione mancando la rete dai sei metri circa e spedendo di poco a lato. Ultimo assalto di un recupero che vede lo Stoke buttare palla in area ed il Liverpool respingere le offensive avversarie, ripiegato con tutti i suoi effettivi nei suoi 35 metri finali difendendo coi denti il risultato.
Liverpool che trova finalmente la vittoria dopo quattro turni di astinenza, tre punti che mancavano da quel 19 ottobre a Loftus Road con il QPR (fu un rocambolesco 2-3) e risultato che aveva ottenuto solo una volta negli ultimi 8 incontri tra coppe nazionali, europee e campionato. Deve arrendersi un volenteroso e ben organizzato Stoke, autore di una buona prestazione e che ha ceduto alla voglia dei Reds ed anche un po' alla sfortuna. I Potters sono però forse colpevoli di aver attaccato troppo tardi non intuendo le difficoltà e le mancanze dell'avversario nella prima frazione e senza affondare più di tanto quando sarebbe stato possibile. Sono comunque 15 i punti in classifica per i ragazzi di Hughes, comunque in una zona tranquilla della classfica. La vittoria porta ossigeno a Rodgers che ha però tanto da lavorare: buttare via metà partita, in casa e per di più contro avversari non proprio top-table non è di certo un bel segnale, specie se il problema è spesso sembrato quello di assenza di affinità nei movimenti. Tre punti comunque utili come il pane e che permettono di sorpassare proprio lo Stoke e di portarsi a 17 punti, ancora troppo pochi ma che segnano comunque una ripresa portando all'undicesima piazza i Reds.