Il cuore contro la mente. Liverpool contro Chelsea. Una squadra, realisticamente parlando lo sappiamo, è più forte dell'altra ma l'altra indossa una maglia rossa, rossa come il cuore, il cuore che ci mette in ogni partita, i cuori dei loro tifosi che cantano all'unisono. Liverpool contro Chelsea non si può inserire solo in un contesto calcistico ma dobbiamo valutare anche quello sociale, anche l'aspetto sentimentale, i sorrisi dei tifosi del Blues, gli occhi persi dei fans dei Reds. E' proprio vero, alcune partite durano più di 90' e non si giocano solo in campo.
Per la super sfida, dopo lo young Liverpool mandato in campo martedì al Bernabeu in Champions League, Rodgers conferma Mignolet in porta; a destra torna Glen Johnson, coppia centrale Skrtel (contro il Real c'era Kolo Touré) e Lovren, a sinistra Alberto Moreno; a centrocampo Henderson, Gerrard e la sorpresa Emre Can (fuori Lallana e Allen); due trequartisti (Coutinho e Sterling) dietro Balotelli. Il mago Mourinho risponde con la solita formazione salvo un cambio che non si rivelerà quello vincente: dentro Ramires e non Willian o Schurrle (quest'ultimo neanche in panchina).
Quando l'anno scorso Mourinho sfidò Rodgers lo fece per rovinargli i piani di vittoria del titolo di campioni d'Inghilterra (titolo per giunta poi vinto dal Manchester City che beffò tutti). Quando Mourinho ha sfidato Rodgers oggi la situazione in classifica era totalmente diversa. Il Liverpool, a Maggio scorso, non era settimo ed il Chelsea non era a +7 sulla seconda (che oggi è il Southampton, il quale però deve ancora giocare la sua gara). E pensare che i Reds avevano forse trovato il modo di fermare la macchina da guerra che è il Chelsea (e che è Diego Costa, autore del gol che ha deciso la gara).
Nella primi minuti di gara, infatti, i rossi controllano il possesso palla ed impegnano Courtois due volte: una prima con Emre Can (il più lucido dei suoi fino alla sua uscita dal campo) ed una seconda con una volée di Coutinho. Rodgers insegna ai suoi una giusta lezione: mantenete un ritmo alto, siate almeno 5-6 nell'area avversaria e soprattutto siate compatti, ordinati, aggressivi (perché questo Chelsea miete vittime senza risparmiare nessuno è il messaggio sottointeso) e mettete loro pressione, non fateli ragionare. Detto, fatto. I padroni di casa prendono in pugno il match ed al 9' Emre Can trova il suo primo gol in Premier League con la maglia del Liverpool: tiro di collo pieno, deviazione di Terry e rete. 1-0. Palla al centro. Gli uomini di Mourinho non hanno neanche bisogno di girarsi a guardare il loro allenatore per preparare la controffensiva: esattamente cinque minuti dopo, Mignolet para – ma quando ormai è tardi – la palla dell'1-1 di Cahill. In realtà sarà grazie all'aiuto della tecnologia che l'arbitro Taylor riuscirà ad assegnare il gol del pareggio ai Blues (un dubbio nasce spontaneo: perché quindi non adottare l'aiuto tecnologico anche in altri Paesi?).
Giornata difficile per Taylor che al 25' negherà un rigore al Liverpool: schema bellissimo dei Reds, Sterling centra la porta ma Terry si immola e tocca la palla con la mano (giusto non assegnare il penalty in questo caso). Non cade, o almeno non ancora, il Liverpool che combatte, più che con i mezzi tecnici (che per carità non mancano. Ma quanto pesa l'assenza di Sturridge?), col cuore. Courtois sarà chiamato di nuovo in causa, questa volta a negare la gioia del gol a Coutinho che aveva provato una conclusione spettacolare. Anche Balotelli uscirà la testa dalla tana e segnerà un gol, purtroppo per lui e per il Liverpool annullato per posizione di fuorigioco.
Come in una delle peggiori torture orientali, il Chelsea attende, attende che il Liverpool molli la presa per sferrare il colpo. E così succede: gli alunni di Rodgers dimenticano la lezione, abbassano il ritmo (la stanchezza dovuta all'impegno settimanale in Champions si fa sentire), e finiscono nella trappola dei Blues. Siamo solo al minuto 47' ed ecco che Diego Costa (risparmiato da Del Bosque nell'appuntamento della prossima settimana con le Nazionali, soprattutto dopo il disagio provocato l'ultima volta) si rende protagonista con una rovesciata meravigliosa figlia di uno schema magistrale e di un invidiabile gioco di squadra del Chelsea: taglio di Oscar che si porta via un uomo, a questo punto Hazard vede Costa e lo sceglie, passandogli una palla al bacio.
E' solo un'anticipazione di ciò che succederà subito dopo. Minuto 66': bomba di Diego Costa su ribattuta del portiere. E' 1-2. Mignolet rimane a terra. Il Liverpool rimane a terra e non gli viene permesso di rialzarsi. Prima Terry che chiude su Henderson e poi i continui raddoppi su Gerrard, non permettono ai padroni di casa di accorciare le distanze. In realtà neanche l'arbitro sarà d'aiuto ai Reds: all'87' il Capitano dei rossi libera il destro ma invece di beccare la porta, becca il braccio troppo largo di Ivanovic che furbamente si butta a terra. Taylor scuote la testa ma il rigore è sacrosanto. Neanche i quattro minuti di recupero serviranno ad invertire le sorti del macth. Ad Anfield Road passa il Chelsea, ma oltre le polemiche, oltre il risultato, oltre le gioie e le sofferenze delle varie fazioni, la domanda che sorge spontanea, a fine gara, è: c'è qualcuno che può fermare questo Chelsea? Una risposta, purtroppo per altre diciannove squadre inglesi, sta prendendo forma.
La classifica attuale: