LE SCELTE

Il Queens Park Rangers dopo la sconfitta beffa di settimana scorsa nel rocambolesco 2-3 contro il Liverpool effettua due soli cambi: Green riprende il posto tra i pali mentre Edu Vargas, autore di una doppietta contro i Reds, rimpiazza Onuoha. Si torna 4-4-2 con Isla abbassato sulla linea dei difensori.

L’Aston Villa non segna da quattro partite e per farlo Lambert si affida al tridente pesante Agbonlahor – Benteke – Weimann. Ma non sono solo quelli gli accorgimenti di Lambert che deve fare a meno degli infortunati Delph, Senderos, Baker e per ultimo anche Hutton.

PRIMO TEMPO :

Nelle primissime fasi di gioco si affrontano due stili di gioco completamente differenti. Il QPR prova a giocare palla a terra per portare in avanti la sfera, tattica parecchio sbagliata visto il ruolo centrale ricoperto da Henry e Sandro che non sono certo due palleggiatori. I Villans provano più volte il lancio lungo per Benteke in modo da superare il folto centrocampo avversario e far salire la squadra, il belga è una calamita nel primo quarto d’ora della gara svariando su tutto il fronte ma gli inserimenti soprattutto di Weimann mancano notevolmente. L’Aston Villa mantiene comunque il pallino del gioco e dà l’impressione di essere la squadra più pericolosa.

Ironicamente però al 17° la squadra di Redknapp batte gli ospiti al loro stesso gioco: Austin raccoglie la sponda di Zamora sulla prima palla scagliata dalla difesa dei Rangers ed al volo, da qualche metro fuori dall’area, fulmina Guzan con un gran destro. Non incolpevole il portiere americano nell’andare a terra e coppia offensiva casalinga che finalmente paga.

I Villans reagiscono due minuti dopo (19°) con Benteke che interviene sul cross di Westwood dalla trequarti spizzandolo il tanto che basta per mandare la palla a fare quasi la barba al palo, l’ex attaccante del Genk è il giocatore più affidabile del tridente visto che sia Agbonlahor che Weimann vivono di fiammate.

Il QPR passato il pericolo ripiega in fase difensiva e fa quello che sa fare meglio: chiudere gli spazi, per quanto Henry e Sandro non siano per nulla uno spettacolo da vedere palla al piede hanno il merito di saper fare densità come pochi. La risposta ai due buttafuori sono qualche azione personale delle due ali in amaranto ed il piede ispirato di Westwood, troppo poco però per impensierire i padroni di casa molto attenti in questa prima frazione di gioco.

SECONDO TEMPO :

L’Aston Villa non vuole tardare a farsi sotto e decide quindi di prendere in mano le redini del match sin dal calcio d’avvio della ripresa. Gli ospiti controllano il possesso palla con ordine ma forse senza il pizzico di fantasia che servirebbe a soprendere gli avversari.

La prima grande occasione del match per i Villans capita al 54° quando una punizione dalla trequarti trova, non a sorpresa, Benteke appostato sul secondo palo a fungere da sponda per l’inserimento di Clark che dal vertice destro dell’area piccola non riesce a capitalizzare una grandissima occasione. All’ora di gioco Redknapp effettua il primo cambio con l’inserimento di Hoilett al posto di Zamora, il canadese prende in campo il posto di Fer che passa a supportare Austin ma soprattutto a rimpolpare il centro del campo per i Rangers. Il folletto Edu Vargas resta quindi largo a destra, dove la sua difesa si dimostra più e più volte molto efficace per recuperare il pallone e ripartire, una scelta azzeccatissima di Redknapp. Infatti al 68° è proprio il cileno a condurre il contropiede dopo aver aiutato Dunne a fermare un attacco dell’Aston Villa, il giocatore ancora di proprietà del Napoli parte dalla sua metà campo e arrivato quasi sul fondo mette al centro una palla tagliata sulla quale si piomba Austin inseritosi benissimo davanti al suo marcatore per la doppietta personale. Il raddoppio era nell’aria visto che poco prima (67°) dal vertice sinistro il nuovo entrato Hoilett era riuscito a trovare il palo con uno splendido tiro a giro.

Ed i Villans? Dopo aver tenuto il possesso della sfera per più di 20 minuti nella ripresa gli ospiti sembrano sgretolarsi nel momento clou del match, Lambert corre ai ripari inserendo Joe Cole e Bent per Westwood e Weimann ma la mossa non paga visto che l’azione più importante del centrocampista ex Chelsea e di disturbare il suo stesso compagno Benteke al momento di girare in porta un cross mentre Darren Bent non vede praticamente mai il pallone.

Al 75° un’azione di puro stampo Barcellona (tocchi di prima e palla che veloce fa il giro del campo aspettando un varco) accompagnata dagli “olé” del pubblico del Loftus Road manda in porta Edu Vargas con il tocco magico di Hoilett, l’uomo del momento però solo contro Guzan non riesce a chiudere la partita. Poco dopo è Austin a sfiorare il 3-0 per il gol che sarebbe valso l’hat-trick all’attaccante inglese. L’Aston Villa pare scomparso dal campo ma al 79° dal nulla gli uomini di Lambert vanno vicinissimi a riaprire la gara: una botta tremenda di Cleverley non trova Green preparatissimo, il veterano si lascia sfuggire la sfera che arriva sui piedi di Clark per un rigore ravvicinato in movimento ma il difensore si fa disturbare da Sandro e non riesce ad angolare sparando centralmente addosso al portiere che comunque ha un gran riflesso per poter controllare la palla. L’occasione sprecata affonda il poco morale rimasto ai Villans che non riescono a combinare praticamente più nulla trasformando i 10 minuti più recupero successivi nel più classico, per usare un termine cestistico, dei garbage time.

Il QPR si issa quindi a quota 7 lasciando finalmente la coda del gruppo ed avvicinandosi alla luce rappresentata dal 17° posto del Leicester City (9pt). Gli uomini di Redknapp dovevano assolutamente vincere questa gara per poter affrontare con più calma le due complicatissime partite che li aspettano nei prossimi turni, Chelsea e Manchester City non faranno certo sconti.

Per quanto riguarda l’Aston Villa i numeri parlano da soli: nelle ultime 5 gare sono arrivate 5 sconfitte, 13 i gol subiti e 0 quelli segnati. Cifre che fanno rabbrividire e daranno più di un grattacapo a Lambert che se non dovesse (ri)trovare la quadratura del cerchio per la prossima di campionato contro il Tottenham potrebbe sentire la sua panchina all’improvviso scricchiolare dopo quello che sembrava un ottimo avvio.