A pranzo pane e umiltà, grazie. Il piccolo West Ham batte i campioni d'Inghilterra del Manchester City meritatamente con due goal (Amalfitano nel primo tempo, Sakho nella ripresa). Non sono bastati i due legni presi dal City e la splendida rete di David Silva per vincerla in quel di Londra.
Le novità nelle due squadre sono poche: Allardyce schiera un 4-3-1-2 (modulo addottato quest'anno) ed in difesa rinuncia a Demel (Jenkinson terzino destro) ed a Tomkins (dentro Winston Reid); a centrocampo lascia in panchina Nolan per Amalfitano (decisivo nella prima frazione di gara); come unico trequartista la scelta ricade su Downing (Zarate, vecchia conoscenza del calcio italiano, nemmeno tra i sostituti). Pellegrini manda in campo il solito 4-2-3-1 e rinuncia a Kolarov (dentro Clichy) ed a Milner (spazio per Jesus Navas) e lascia a riposo Jovetic.
L'inno del West Ham (“I'm forever blowing bubbles”), ad un certo punto, fa così: “...And like my dreams they fade and die! Fortunes always hiding”. Questo pomeriggio, nessun sogno è svanito per gli Hammers, anzi, uno si è avverato: vincere contro il Manchester City. E non si è nascosta la fortuna ma ha solo sorriso e affiancato il suo club. Il City, oggi irriconoscibile, da parte sua, ha lasciato il timone in mano agli avversari per più di un'ora. Al 21° Enner Valencia accelera sul filtrante di Song (premiato come Man of the Match a fine gara) e mette dentro per Amalfitano che a botta sicura non sbaglia: 1-0. Invece di aspettarci la reazione del City, assistiamo al quasi raddoppio del West Ham con Enner Valencia che raccoglie un ottimo cross di Collins e tenta il mancino che sfila poco lontano dalla porta. Sono ancora i padroni di casa, accusati spesso in passato di non offrire un bel calcio ma che oggi hanno fatto divertire i loro fans, che tengono viva la gara con una punizione velenosa di Amalfitano a chiudere il primo tempo. Il tema fondamentale che emerge guardando la prima frazione di gara è come i difensori del City fatichino (soprattutto Mangala, troppo macchinoso) a tenere a freno la velocità di Enner Valencia e la forza di Sakho e come siano disorientati sui cross avversari.
Tardiva la reazione dei Citizens, che subiscono ancora le martellate del West Ham: al 48° punizione per gli uomini di Allardyce, Hart chiama a gran voce quattro uomini in barriera ma se ne posizionano solo tre, la palla finisce in mezzo, Downing sfiora l'esterno delle rete. Ancora, al 58° Sakho, lasciato completamente solo al limite dell'ara, prova la botta dalla distanza. Solo allora arriva la prima vera (re)azione pericolosa del City, il primo guizzo: tiraccio di David Silva, Adrian (grande prestazione per lui) respinge, la palla sbatte addosso a Reid e Collins, provvidenziale, anticipa per un soffio Aguero che si stava già gettando sulla sfera. Le successive traverse colpite da Aguero e Yaya Touré (quest'ultimo si complimenterà con Adrian per la parata su un suo tiro a giro) sembrano annunciare un imminente pareggio del City, invece arriva la doccia fredda: 2-0 di Sakho (utilizzato il sistema goal-no goal perché Hart aveva respinto fuori la sfera ma in realtà era già entrata) che entra nella storia degli Hammers per essere l'unico giocatore a segnare in Premier League con la maglia del West Ham da sei partite consecutive. L'unico a tenere alto l'onore dei Citizens è David Silva che proverà, invano, la rimonta segnando un eurogol: lo spagnolo si accentra, trova il varco e libera il destro. Ma le bolle di sapone volano già alte ad Upton Park, alte come il West Ham in classifica (quarto) che si porta a 16 punti, gli stessi del Southampton (terzo, impegnato alle 16:00 contro lo Stoke), a -3 dal Liverpool (che è impegnato alle 16:00 con l'Hull City) ed a -1 dal City (secondo a 17 punti). La bolla-Manchester City, invece, scoppia e cade, portandosi a -5 dalla capolista Chelsea.
Pellegrini avrà molti temi su cui riflettere in questa settimana perché quella di Upton Park è la seconda sconfitta stagionale (in termini di campionato) della sua squadra ed in settimana i suoi si erano fatti rimontare lo 0-2 dal CSKA Mosca in Champions League (la gara è terminata, infatti, 2-2). In primis, l'allenatore, dovrà studiare la difesa (a Mosca era stato Kolarov a causare il rigore del 2-2 del CSKA, oggi Mangala ha più volte dimostrato i suoi limiti) se vuole reggere il confronto col Chelsea.
La classifica: