Festa a Stamford Bridge. E non potevamo immaginare finale diverso da questo. Il Maribor – campione di Slovenia - non è riuscito ad impensierire lo Special One a Londra, anzi, il suo Chelsea ha chiuso parzialmente la pratica nei primi quarantacinque minuti con tre goal e l'ha sigillata completamente nel secondo tempo con altre tre reti.
Mourinho arriva alla sfida privo di Diego Costa (infortunio muscolare), Ramires, Obi Mikel, Schurrle (influenza), Cahill. In porta ci va Cech e non Courtois, in difesa spazio a Filipe Luis a sinistra, il giovane Zouma al centro con il capitano Terry e Ivanovic a destra. In mediana troviamo Fabregas e Matic; dietro Remy ci sono i tre trequartisti Willian, Oscar e Hazard. Il Maribor si presenta col solito 4-4-2 con Handanovic (cugino di quello "italiano" che difende i pali dell'Inter) in porta; Suler, Mejac, rajcevic e Viler (autore di uno sfortunato autogol stasera) in difesa; Filipovic, Ibraimi, Stojanovic e Bohar a comporre il centrocampo; in avanti Mertelj e Tavares.
Promosso con dieci all'esame-Maribor a Stamford Bridge, il Chelsea di Mou. I Blues dominano in lungo ed in largo la gara, dal primo all'ultimo minuto. Dopo una partenza soporifera, Remy – sotto test anche lui, chiamato a fare il vice Costa – ne fa fuori due e con un bel sinistro manda la palla nell'angolino. Gioia. Certo, sorrisi e gioia per i compagni che celebrano Remy, ma non per l'autore del gol: l'attaccante ha un'espressione contrariata sul volto e guarda verso la panchina chiedendo il cambio. Poco dopo gli sarà diagnosticato un infortunio all'inguine. Lo Special One non dispera e fa risvegliare dalla tana il leone, Didier Drogba. Gli ospiti, intanto, timidamente, si fanno avanti col sinistro di Ibraimi (probabilmente l'unico tiro nello specchio della porta degli sloveni), figlio soprattutto di una negligenza di Fabregas. La serenità di Mourinho in panchina si riflette sui volti dei suoi uomini: al minuto 21°, Willian fa frullare le gambe sul pallone in area di rigore, Mertelj abbassa la mano e colpisce la sfera. Rigore solare. Sul dischetto si presenta Drogba, fa due passi indietro di rincorsa e la infila all'angolino basso firmando così il suo 43esimo gol in Champions League (35 con la maglia dei Blues, 5 con quella del Marsiglia e 3 con il Galatasaray) e superando il record di Alessandro Del Piero, portandosi a meno due reti in classifica da Pippo Inzaghi. Per ammessa inferiorità, il Maribor va dietro le quinte e lascia i riflettori ai padroni di casa: al 29° Fabregas ha un'altra chance con il destro ma Filipovic devia fuori, un minuto dopo lezione di calcio: contropiede guidato da Hazard, finte ubriacanti del belga, passaggio per Fabregas e tocco per Terry (in sospetta posizione di fuorigioco) che in scivolata anticipa Suler e segna il 3-0. Risultato che non cambierà fino alla fine della prima frazione di gara nonostante altre quattro ghiotte occasioni per i londinesi: doppio colpo di testa di Matic, sinistro di Hazard e la più clamorosa è la steccata di Ivanovic sotto porta.