LE SCELTE – Le due squadre si schierano con un modulo a specchio. I padroni di casa propongono il solito Szczesny in porta; Chambers a destra, recupera Mertesacker e si dispone al centro con Koscielny e ce la fa anche Gibbs (era in dubbio); a centrocampo agiscono Wilshere e Arteta (che sostituisce Flamini – acciaccato – che va in panca ma che successivamente subentrerà proprio per Arteta); e qui c'è la sorpresa: dentro Oxlade-Chamberlain, Ramsey e Ozil sulla trequarti e fuori Alexis Sanchez. Davanti Welbeck al suo primo NLD.

Se Wenger stupisce, Pochettino rischia: nella posizione di terzino destro non vediamo Dier ma Naughton, in mediana, accanto a Capoué, non Dembélé, non Bentaleb ma il giovane Mason al debutto in Premier League. Sulle fasce Lamela ed Chadli, al centro Eriksen ad appoggiare Adebayor.

Per lo spettacolo, si prega di ripassare un altro giorno. Il derby di Londra è meno emozionante di quello del Merseyside. Nel primo tempo vince la noia: non ci sono occasioni significanti da ricordare a parte quella di Adebayor da una parte – che però perde l'attimo davanti al portiere e non calcia – e quella di Chamberlain che impegna Lloris dopo circa venti minuti dall'altra. Ma se le due squadre non offrono un bel calcio nei primi 45 minuti di gara, ecco che la sfortuna veste i panni di protagonista: Wenger deve effettuare due dei tre cambi a disposizione nel primo tempo. Il primo al 28° quando Arteta non ce la fa e lascia il posto ad Flamini, il secondo al 45° quando Ramsey si butta per terra toccandosi il muscolo della coscia sinistra e subito fa segno al suo allenatore di essere sostituito (dentro Santi Cazorla per lui).

Il secondo tempo è alquanto più frizzante e meno monotono del primo. E' Lloris ad immolarsi e a dire di no più volte al vigoroso attacco dell'Arsenal (soprattutto ad Ozil) fino a quando Flamini si addormenta, Eriksen gli sfila il pallone, scivola, ma c'è Lamela pronto a servire un delizioso assist a Chadli che sigla il vantaggio (e che poi può benissimo risparmiarsi il gesto provocatorio contro i tifosi avversari). Tuttavia è l'Arsenal a continuare a fare la partita e verso l'ora di gara Mertesacker prende il tempo ad Adebayor e libera il tiro, Lloris respinge sulla linea, il pallone sembra dentro, ma il sistema goal-no goal annuncia che i Gunners dovranno aspettare ancora un po' per impattare. Pareggio che era nell'aria, quindi, perché gli uomini di Wenger non mollano: al 72° Chambers prova il tiro al volo dalla distanza che sfiora l'incrocio dei pali. Preludio di ciò che accadrà neanche un minuto dopo: nell'area degli Spurs, Kaboul pensa alle nuvole sull'Emirates, Welbeck svirgola ma Chamberlain infila. 1-1. Ma se nel primo tempo la bilancia della sfortuna era pesata dalla parte dell'Arsenal, nella seconda frazione di gara è Pochettino a dover fare i conti con gli infortuni: Chadli, a dieci minuti dalla fine, chiede il cambio. Non ci sono altri brividi nel finale, a parte quel Chelsea affamato che scappa sempre di più via in classifica.

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Annalisa Falcone
Il Real Madrid è un sentimento. Il futebol è poesia ed io ho sempre amato i poeti. Con me c'è sempre un libro o uno streaming di una serie tv.