Partita infinita, incredibile, spettacolare e chi più ne ha più ne metta. All'Emirates il Lunch Match tra Arsenal e Manchester City finisce 2-2, risultato giusto, ma sarebbe potuta finire anche 4-4 per le occasioni che ci sono state, e probabilmente senza Szczesny da una parte e Kompany dall'altra sarebbero stati ancora di più i gol. Equilibrio, pericolosità da entrambe le parti: il City trova il vantaggio con Aguero, ma poi la rimonta di solo cuore dei Gunners trascinati da uno strepitoso Wilshere, prima che Demichelis di testa spenga i sogni dei londinesi.
LE SCELTE - Wenger recupera in extremis Aaron Ramsey, dopo le voci che lo vedevano lontano dal campo per qualche settimana, ma perde Arteta, che va solo in panchina. Dal primo minuto vicino a Wilshere in mediana c'è Flamini, con Sanchez e Ozil sulle ali e Welbeck che esordisce dal primo minuto da prima punta. In difesa non si cambia la coppia centrale, con Mertesacker e Koscielny, a destra intoccabile Debuchy, mentre a sinistra Gibbs recupera ma va solo in panchina: ancora Monreal nei primi 11. In porta ovviamente Szczesny, ma buone notizie ci sono lo stesso per Wenger: Ospina infatti per la prima volta va in panchina. A sorpresa viene escluso dallo Starting XI Cazorla, mentre tra i 18 non c'è nemmeno Sanogo, acciaccato.
Cambia moltissimo invece il Manchester City, che sceglie uno schieramento prudente e non può disporre di due giocatori fondamentali in quest'inizio di stagione: Yaya Tourè e Jovetic, il primo tornato tardi dal ritiro della Costa D'Avorio, il secondo infortunato nella partita del suo Montenegro. Pellegrini opta quindi per un 4-2-3-1, con Hart confermato tra i pali, davanti a lui sulle fasce ci sono Zabaleta e Clichy, preferito a Kolarov, mentre al centro vicino a capitan Kompany c'è Demichelis, ancora panchina per Mangala. Mediana con l'esordio di Lampard a fianco di Fernandinho, indisponibile Fernando. L'unica punta scelta è Aguero, con alle sue spalle il trio composto da Jesus Navas, David Silva e Milner. Si accomodano in panchina Dzeko e Nasri.
PRIMO TEMPO - L'Arsenal prova subito a fare la partita, insistendo con il fraseggio. Gara intensa sin dalle prime battute, contrasti aggressivi, Ramsey prova da lontano al 5', senza trovare la porta, un minuto dopo anche Sanchez cerca di sorprendere Hart, che però è bravo in presa a tenerla. Ancora il portiere britannico è decisivo in uscita, per togliere palla a Sanchez, che si stava preparando la conclusione a botta sicura. Risponde il City con una bella azione da Aguero che entra in area e mette in mezzo, ma in presa sicura va Szczesny. Partita vivissima: all'11' è Welbeck che cerca la porta da posizione difficilissima su assist di Ozil, palla sul fondo. Un minuto dopo ancora l'ex Manchester United si trova solo davanti a Hart per gentile concessione della difesa del City e di Silva, che lo lancia con un retropassaggio suicida, ma il suo pallonetto si infrange sul palo. Non c'è un attimo di tregua: sulla stessa azione i Citizens vanno in contropiede con Aguero e Navas, sul cross dello spagnolo è Mertesacker a chiudere a centro area, rischiando però di sorprendere il suo portiere, ma riuscendo a mettere in corner. Ramsey al 15' prova ancora dai 20 metri dopo una bella azione di Sanchez, trovando ancora Hart. Nessuno si risparmia, Clattenburg lascia spesso correre sui contrasti, rendendo la partita ancora più bella, ma al 22' non può esimersi dal mostrare il primo giallo della partita a Frank Lampard, colpevole di aver steso Ramsey, che stava ripartendo. Fallo tattico, ammonizione giusta. Due minuti dopo tocca anche a Zabaleta finire sul taccuino dell'arbitro per un fallo su Sanchez. Dopo un attimo di "pausa", è il City che al 25' va vicino al gol con un gran destro da fuori di Milner: la palla passa poco sopra alla traversa. Al 28' arriva il gol del vantaggio degli Sky Blues: Navas trova ancora l'autostrada sulla parte destra del campo, e sul cross
SECONDO TEMPO - Pellegrini sostituisce Lampard con Nasri, spostando Milner in mezzo al campo, mentre Wenger comincia con gli stessi undici. Si riprende come si era concluso: intensità e combattimenti veri e propri per la palla. L'Arsenal prova subito ad impensierire la difesa del City, aggredendo dalle fasce, soprattutto la destra, però la solidità degli avversari non è indifferente. Aguero cerca di andar da solo in contropiede, ma Koscielny è decisivo a chiudere. Si aprono gli spazi per il contropiede: Fernandinho finisce sul taccuino dell'arbitro per uno sgambetto su Wilshere, dopo aver comunque bastonato abbastanza gli avversari anche nella prima frazione. Il City prova a giocare con la testa, mentre i Gunners giocano con rabbia ed energia: dopo una bella azione, Aguero prova a concludere col sinistro dal limite dell'area, Szczesny la battezza fuori e ha ragione lui. Al 58' Demichelis decide di regalare un'occasione in contropiede all'Arsenal, passando lettteralmente la palla a Sanchez, che però sciupa tutto sbagliando il servizio per Ramsey: ancora Kompany è decisivo. Immediata dall'altra parte la risposta, con un perfetto uno-due tra Clichy e Silva: il francesce prova il pallonetto davanti a Szczesny sfiorando il gol dell'ex, la palla finisce fuori. La partita resta sempre aggressiva, e sul taccuino dell'arbitro finiscono anche Flamini e Monreal. Paga finalmente la grinta dell'Arsenal, che trova il pareggio al 63': è Wilshere a segnare, che innescato da Ozil in area salta prima Demichelis e poi chiude con il tocco sotto davanti ad Hart. Gol delizioso del numero 10 dei Gunners. Tocca al City reagire di rabbia: Aguero da fuori trova Szczesny in presa sicura. Cambia Pellegrini, dando più peso all'attacco: esce l'ammonito Aguero (per proteste), dentro Edin Dzeko. Wenger vede invece la sua squadra molto più sicura dopo il gol del pareggio, e Welbeck al 70' ha una buona occasione in area, ma è bravissimo Hart a uscirgli sui piedi e fermare sul nascere il tiro dell'attaccante inglese. Quasi come una partita di basket, c'è un'occasione da una parte e una dall'altra: è Nasri che ci prova dal limite dell'area, ma il tiro è centrale e non mette in difficoltà Szczesny. Ma ormai