"Diario di una ricostruzione, giornata 2". Potrebbe partire così un libro che racchiude le difficoltà di van Gaal a riportare in alto un Manchester United che non è più lo stesso.
"La trasferta era insidiosa, piena zeppa di trappole fatte a mediani. Non ce l'abbiamo fatta nemmeno oggi ma non siamo usciti sconfitti. E questo male non fa". A Sunderland, la seconda tappa inglese di van Gaal, lo United strappa solamente un 1-1 ai Black Cats che - anche quest'anno - lotteranno per non retrocedere. Un risultato che non ci consegna né vincitori né vinti e che lascia con il sapore agrodolce la bocca di parecchi tifosi dei Red Devils. Quelli del Sunderland, invece, possono dirsi quantomeno soddisfatti.
Entrambe le compagini devono contare i cerotti quando si tratta di mandare in campo gli undici titolari. Lo United, rispetto alla gara persa con lo Swansea, è ancor più sguarnito a centrocampo, dove mancava già Carrick: in settimana sono venuti meno anche Ander Herrera e Fellaini quindi, in mediana, sono Cleverley e Darren Feltcher gli unici arruolabili. In difesa Rojo non è ancora disponibile quindi la retroguardia è sempre composta dai titubanti Phil Jones, Smalling e Blackett. Sugli esterni Ashley Young è confermato a sinistra mentre a destra, e per fortuna vista la carenza di uomini anche in quel reparto, torna Antonio Valencia. Lì davanti il solito Mata dietro Rooney e quel Van Persie che era mancato con lo Swansea.
Nel Sunderand un'assenza che pesa quanto le molteplici dei Red Devils. Adam Johnson è costretto a dare forfait. Al suo posto si piazza il neo-acquisto Will Buckley, al debutto dal primo minuto sia in casa che in Premier League in generale. La morìa di ali a sinistra costringe Wickham ancora una volta a snaturarsi ed agire sulla fascia mancina, proprio come con il WBA. Davanti c'è Steven Fletcher mentre dietro l'unica punta, nel 4-1-4-1, centralmente, troviamo Larsson e Rodwell. Il metodista è Cattermole mentre la difesa ritrova un terzino destro di ruolo visti i rientri dagli acciacchi di Billy Jones e Vergini. Poyet opta per il secondo. Ciò permette a Wes Brown di tornare stabilmente al centro al fianco di O'Shea con alla sua sinistra van Aanholt. Panchina quindi per Roberge.
Il primo tempo non vede nessuna squadra prevalere in maniera convincente. L'unica indicazione che ci arriva è che il Manchester United ha ancora tantissima strada da fare prima di potersi considerare squadra pronta. Molti passaggidel possesso palla imposto ai Black Cats finiscono per essere poco pericolosi e fini a sé stessi. E quando invece la palla ce l'hanno gli avversari si suda costantemente freddo. La linea a tre dietro balla e traballa. Sono molte le imbucate che apparecchia o delle quali lui stesso si rende protagonista firmate Wickham. Il giocatore che ha firmato la salvezza del Sunderland l'anno scorso, nonostante abbia pochissime caratteristiche tecniche che gli permettano di essere a proprio agio fra fascia sinistra e trequarti, si sbatte, dimostra tecnica niente male ed impensierisce un paio di volte De Gea. Già al 1° la musica comincia a suonare nefasta per i registi del Manchester: l'errore di impostazione manda in porta Wickham che di poco sbaglia. Al 15° è Blackett a saltare come un tappo di champagne su un accenno di accelreazione di Buckley: la palla poi mandata al centro è ciccata sempre da Wickham. Al 27° Connor sfiora il palo, al 38° offre una golosa sponda a Fletcher che cerca malauguratamente la rovesciata.
Purtroppo per i biancorossi però, lo United era già passato in vantaggio. Durante uno dei momenti migliori della prima frazione da parte del Sunderland, Mata fa 1-0. Il gol ha la paternità di Valencia che sulla destra si fa beffe dell'inadeguato van Aanholt, lo salta e lo costringe alla deviazione sfortunata che sul cross basso favorisce l'inserimento di Mata. Juan, lesto lesto, fa tap-in. Per l'ex Chelsea si tratta del 7° gol nelle ultime 8 gare giocate in Premier League. Momento magico che però è costretto a passare in secondo piano quando scatta il 29° ed arriva l'1-1. L'autore del gol è Jack Rodwell, uno che il suo primo gol in carriera l'ha fatto ai Red Devils, uno che viene dal City e che sente odore di derby. Lo stacco di testa è bello potente e poco può farci un fino ad allora nullo van Persie.
Prima che termini il primo tempo c'è però tempo per un'altra estenuante tegola per van Gaal: in difesa si rompe anche Smalling e il santone olandese è costretto a tornare negli spogliatoi con una difesa che recita Micheal Keane - Phil Jones - Blackett. Paura.
La seconda frazione vede invece un chiaro padrone. Quello è il Manchester United, magari più a proprio agio quando gli schemi non esistono più ed il risultato delle azioni è dettato dall'improvvisazione piuttosto che quando bisogna costruire con calma ed ordine e difendere con compattezza e sicurezza. Sarà forse l'entrata di Adnan Januzaj (che l'anno scorso qui ha sbancato) ma lo United sembra essere più sfrontato e con meno da perdere. L'arrembaggio comincia proprio con l'entrata del giovane belga al posto di Darren Fletcher. Adnan va a posizionarsi al fianco di Cleverley in un iper-offensivo 3-4-1-2 che vede, fra l'altro, anche l'ingresso di Welbeck al posto di un anemico RVP. Il Sunderland, costretto a chiudersi dietro, dopo aver mandato in campo il tozzo ma veloce Altidore per Steven Fletcher ed il tecnico Jordi Gomez per Rodwell, inserisce Bridcutt (un mediano) per un Buckley che ci saremmo aspettati meno pronto alla prima da titolare in PL (bravo). Tatticamente cambia che Larsson va a fare l'esterno al posto dell'ex Brighton e Bridcutt si mette al centro a fare legna ed a togliere fiato ad un Rooney, anche lui, inguardabile. L'occasione più grande per l'1-2 capita in contropiede: Ashley Young (ammonito anche oggi per simulazione...) si sta involando verso la porta quando un'uscita a testa bassa al di fuori dell'area di rigore di Mannone salva baracca e burattini.
Finirà 1-1 con qualche squillo in più, per il Manchester United, rispetto alla gara persa con lo Swansea. Ma le cose vanno ancora abbastanza male e van Gaal trova anche la forza di ridere guardando la sua difesa. Settimana prossima altra occasione, la terza, da non sprecare: si gioca alle 13.45 contro il neopromosso Burnley e - sebbene si giochi fuori - i tre punti sono obbligatori per uno UTD che al 99% annovererà Di Maria nella propria rosa. Per il Sunderland invece altro pareggio dopo quello all'esordio in casa del WBA. Nonostante la squadra monca, Poyet dimostra di essere un ottimo allenatore e perpetua le sue imprese a base di grinta e sudore. La prossima gara è già scontro salvezza: si gioca in casa di un disastrato QPR.
Questa la classifica:
Questi i gol della gara: