Febbraio scorso, parla Mourinho ed è uno dei suoi virgolettati da ricordare: "La corsa al titolo è contesa da due cavalli ed un puledro che ha bisogno di imparare a saltare ed ha bisgono di latte. Forse l'anno prossimo potremo competere". José, l'anno scorso, per tutto l'arco della stagione, non è stato d'accordo nel vedere la sua squadra come una delle pretendenti al trono ed ha posticipato il target a questa di stagione. Niente più scuse, adesso, per una squadra che ha tutti i connotati e tutti i gradi per poter combattere fino alla fine per il titolo. Il Chelsea è una delle favorita alla vittoria finale senza mezzi termini alcuni.
CAMPAGNA ACQUISTI:
Non si può non dividere in due plotoni di giocatori il calciomercato estivo 2014 del Chelsea: quelli che andranno effettivamente a rinforzare la prima squadra e quelli inseriti nelle trattative minori, inerenti al traffico di giocatori in continuo viaggio fra prestiti e ritorno da tali.
Partiamo dal primo ramo di affari. Alla corte di Mourinho sono arrivati ben tre ex Atletico Madrid: per Courtois era arrivato il momento di tornare all'ovile - forse controvoglia - dopo tre anni ai Colchoneros. Diego Costa, centravanti definitivamente esploso con 36 reti in 51 gare con i rojiblancos, è stato acquistato per 38 milioni di euro per compensare l'assenza di un bomber di valore a Stamford Bridge. L'ultimo e terzo acquisto dal Calderon è Filipe Luis, uno dei tanti brasiliani per cui il popolo verdeoro ha criticato le convocazioni di
Scolari: terzino veloce e capace di adempiere alla doppia fase in maniera egregia, prende il posto di Ashley Cole di cui parleremo poi. Gli altri colpacci sono stati Cesc Fabregas, Kurt Zouma e Didier Drogba. Il catalano giunge dal Barcellona per 33 milioni di euro, alla ricerca del rilancio della propria carriera dopo l'errata decisione di tornare in Catalogna per raccogliere l'eredità di Xavi: cosa puntualmente non avvenuta. Comprato per 14.6 milioni di euro in inverno, invece, Zouma approda a Londra con tutti i galloni del prossimo crack mondiale: capacità atletiche e fisiche da paura, dopo 6 mesi di prestito al Saint-Etienne si ritrova davanti la coppia Terry-Cahill a fargli da maestri. Drogba sembra tutt'altro che un acquisto romantico: sarà la prima alternativa a Diego Costa e magari sarà capace di mettere a segno qualche gol decisivo nelle partite che contano, infortunio recentemente subìto permettendo (si parla dai 4 ai 6 mesi di stop). DD sostituisce numericamente Samuel Eto'o, svincolatosi al termine della scorsa stagione.
Riattaccandoci allo svincolo della stella della Camerun passiamo al capitolo cessioni. La più illustre ed al contempo remunerativa mossa in uscita dei Blues è quella di David Luiz: ben 49.50 milioni di euro finiscono nelle casse della società londinese. L'assegno è firmato "Paris Saint Germain". Un'altra "discreta" somma viene recepita dal Chelsea da parte dell'Everton: i Toffees, dopo il prestito dell'anno scorso, hanno deciso di investire per l'acquisto definitivo del centravanti Romelu Lukaku per l'ennesima estate ritrovatosi fuori dai piani tecnici di Mourinho o chiunque fosse seduto sulla panchina di Abramovich.
Colui che doveva sostituire Drogba, alla fine, è stato ceduto definitivamente ancor prima di attirare su di se un lux di Stamford Bridge. Stessa sorte è capitata all'olandese van Aanholt, mai esploso durante i suoi prestiti a Newcastle, Leicester, Wigan, Coventry e Vitesse ed allora sbolognato al Sunderland per 3 milioni. E' partito Demba Ba per 6 milioni di euro, destinazione Besiktas. La cessione più dolorosa è stata quella di Frank Lampard cui contratto scaduto ha significato colpo dellla futura franchigia statunitense New York City, di proprietà della famiglia Mansour, la stessa che detiene il Manchester City. Mentre il NYC FC termina di porre il proprio nome sul registro nascite della MLS, il buon Frankie ha ben pensato di tradire tutti e giocare in prestito al Manchester City per 6 mesi. Persa una colonna a zero sterline, stessa cosa accaduta ad Ashley Cole, passato alla Roma dopo 8 anni di Chelsea. Per quanto riguarda la prima squadra da registrare infine il ritiro del terzo portiere Hilario e la promozione in prima squadra di Jamal Blackman.
Passiamo al capitolo "Giovani&prestiti". Innumerevoli i ritorni dai prestiti da squadre di secondo piano europeo: Omeruo torna al Middlesbrough dell'amico Karanka per un altro annetto dopo i primi sei mesi, Bertrand dopo sei mesi all'Aston Villa passa in prestito al Southampton, John Swift va a fare esperienza al Rotherham, Kakuta torna dalla Lazio e viene prestato al Rayo Vallecano, Clifford dopo il prestito all'Anversa affronta quello al Walsall, Wallace che non ha sfondato all'Inter prova a farlo al Vitesse, Oriol Romeu passa allo Stoccarda in prestito dopo l'anno trascorso al Valencia.
Vanno ad accumulare minuti altrove Kalas (difensore centrale che forse ricorderete per il clamoroso Liverpool - Chelsea vinto da Mou con le riserve lo scorso anno) al Colonia, per un anno a 200.000 euro; Lucas Piazon (ala sinistra messasi in mostra al Vitesse) all'Eintracht Frankfurt per 800.000 euro; Thorgan Hazard (fratello di Eden, anche lui trequartista, dopo due anni allo Zulte) al Borussia Moenchengladbach per 1.5 milioni di euro e Pasalic (19enne mediano acquistato per 2.5 dall'Hajduk Spalato il 9 Luglio) all'Elche. Perdono definitivamente il treno Chelsea Jhon Pìrez, Lalkovic ed Hutchinson tutti persi a parametro zero ed accasatisi rispettivamente al Getafe B, al Mlada Boleslav ed allo Sheffield Wednesday. Da definire il futuro di Delac, Davila, Atsu (vicino all'Everton), Marko Marin (ad un passo dalla Fiorentina), Perica e Cuevas.
FORMAZIONE TIPO:
La difesa sarà rigorosamente allineata con quattro uomini. La duttilità di Branislav Ivanovic permette a Mou di poter schierarlo sia sulla fascia facendo sedere in panchina uno fra Azpilicueta e Filipe Luis, sia al centro a far coppia con Cahill o Terry. In sostanza saranno cinque uomini per quattro maglie. Molte saranno le rotazioni, vista anche l'età avanzata di JT e Cahill e molta sarà la pressione che porterà lo scalpitante Zouma ad insidiare quest'ultimi. Sei uomini di livello ed un ragazzotto dal futuro promettento come Akè (terzino sinistro). Tre centrali e mezzo paiono pochini: che Mou abbia in canna l'ultimo colpo del mercato?
A centrocampo il titolarissimo è Nemanja Matic, pupillo di Mourinho, capace di inanellare 19 presenze da Gennaio in poi l'anno scorso. Lui avrà il compito di interrompere l'azione ed esplorare l'eventualità di un lancio lungo. Nel caso in cui l'opzione in profondità non dovesse essere plausibile Matic quasi sicuramente avrà al suo fianco la possibilità di porgere la sfera a Fabregas, l'altro sicuro titolare nel probabile 11 del Chelsea. Lo spagnolo sarà una degli interni di un centrocampo a 3 oppure il solo compagno di Matic in trincea. Tutto dipende dalla posizione che assumerà Oscar, candidato numero uno a riempire l'altro slot di centrocampo. Oscar può fungere da mezz'ala come ha fatto nel Brasile o da trequartista: certo è che il suo impegno in fase di pressing lo fa apprezzare molto più a Mourinho di quanto possa piacere a noi questo ragazzo un po' naif. Le alternative sono Ramires (corridore perfetto), Obi Mikel (mediano in declino) e van Ginkel (squisito prodotto del vivaio olandese che ha visto la sua repentina crescita interrompersi con la rottura del legamento crociato che gli ha fatto saltare tutta la scorsa stagione dopo un magico Europeo Under 21 con l'Olanda).
Lì davanti, i tre d'attacco saranno Hazard, Diego Costa ed uno fra Willian e Schurrle. Troppo in salita le azioni del tedesco campione del Mondo che nella Germania rompeva le gare entrando dalla panchina e troppo in ribasso quelle del riccioluto funambolo per non considerarli diretti rivali per una maglia. L'altra ala di riserve sarà l'egiziano Salah mentre Drogba e Fernando Torres partono - inizialmente - dietro a Diego Costa in posizione di centravanti.
Da non sottovalutare due accorgimenti che potrebbe apportare Mourinho:
1) spostare Fabregas nel ruolo di trequartista del 4-2-3-1, sacrificare Oscar ed inserire Ramires e/o Mikel
2) mandare in campo Hazard, Schurrle e Willian tutti insieme per aprire il campo e dare più brio alla manovra. In tal caso sarebbe il brasiliano a posizionarsi trequartista
PUNTI DI FORZA E PUNTI DEBOLI:
L'innata classe della linea di trequartisti che il Chelsea potrebbe proporre rappresenta un'arma a doppio taglio. Il tasso tecnico dei tre giocatori che agiranno dietro il nove è impressionante: possono praticamente vincerti la partita da soli (sopratutto Hazard) ma - al contempo - ti costringono, in un certo qual modo, a dipendere dalle loro giocate. In tal caso, a sopperire alla serata no dei propri singoli, subentrerebbe la manovra corale. Cosa che purtroppo, l'anno scorso, a Stamford Bridge non è successa quando Hazard ha subìto un calo fisiologico ed ha preso a non incidere più. Questo è senz'altro un punto debole del Chelsea di Mou: l'assenza di una trama di gioco definita ed efficace.
Un punto di forza chiaro anche ai sassi è invece la capacità di Mourinho di motivare al massimo i propri uomini, quasi come se stessero per scendere in un'arena pronti a combattere per la propria vita. La fame e la cattiveria mostrate nella vittoria per 0-1 all'Etihad alla 24° giornata della scorsa Premier League sono emblematiche. Un prodotto della formidabile carica che ti infonde lo Special One è sicuramente l'intesa indefessa presentata dalla coppia difensiva John Terry - Gary Cahill. Due difensori che sembravano ambedue ormai sul viale del tramonto hanno invece reincarnato l'imperforbaile coppia Lucio-Samuel dei tempi interisti. Duri, cattivi, leader, mostruosi nel gioco aereo, i due hanno mantenuto la porta del Chelsea imbattuta per 18 volte (10 volte in casa) ed hanno - "ovviamente" - fatto sì che i Blues a fine stagione registrassero la retroguardia meno battuta della Premier League con la media di 0.7 reti subìte a gara.
Se Terry-Cahill ricorda per larghi tratti la coppia Lucio-Samuel, anche la lotta per i guantoni del portiere titolare fra Cech e Courtois ricorda un po' quella fra Casillas e Diego Lopez o Adan, con l'attenuante che il buon Petr non ha fatto ancora nulla di rimproverabile. La disputa fra i due portieri potrebbe anche degenerare se uno dei due non dovesse comportarsi da professionista, provocando così una faida intestina al gruppo, unico vero ostacolo che si frappone storicamente fra Mou ed una stagione che possa dirsi positiva.
STAGIONE PASSATA:
Il Chelsea ha fatto parte - l'anno scorso - della larga cerchia di squadre che si è contesa per gran parte delle 38 giornate la vittoria finale della Premier League. Sin dall'inizio del campionato 2013-14 Arsenal, Liverpool, Chelsea e Manchester City si sono erette al di sopra delle restanti 16 squadre. Il Chelsea ha sostanzialmente fatto sempre da terza incomoda, sia che la leadership fosse contesa da Arsenal e Liverpool (inizio stagione) sia che lo fosse da Manchester City ed Arsenal (parte centrale) e sia che lo fosse da Manchester City e Liverpool (rush finale), mostrando i propri artigli dalla 25° alla 32° giornata quando ha toccato la vetta della graduatoria approfittando dei recuperi del City che si andavano accumulando, salvo poi mollare nella parte finale del torneo, dando maggior importanza al cammino in Champions League.
Quella in Europa è stata una cavalcata insperata considerata la sua durata. Girone tutto sommato facile quello affrontato, nonostante i punti poi conquistati siano stati solamente 12 (potevan esser di più, contro Schalke, Basilea e Steaua). Agli ottavi accoppiamento abbordabile e romantico: Galatsaray dei prodi Drogba e Sneijder con i risultati di 1-1 a Londra e 0-2 ad Istanbul. Ai quarti il gioco comincia a diventar duro ed il sorteggio impone la sfida al PSG: il 3-1 a Parigi sembra un risultato impossibile da sormontare. Non per Mou che a Stamford Bridge agguanta a tre minuti dalla fine il 2-0 che gli consente di approdare in semifinale con un guizzo di Demba Ba. Ad un passo dalla finale con gli odiati ex madridisti Mourinho deve arrendersi all'incorreggibile Atletico Madrid dell'anno scorso: 0-0 al Calderon ed 1-3 eloquente a Londra.
In FA Cup i Blues fanno fuori il Derby County (0-2) e lo Stoke (1-0) primi di essere vittime della rivincita del Manchester City agli ottavi (2-0) per quanto successo in Premier League. Per certi versi più magra l'esperienza in Capital One Cup: 0-2 allo Swindon Town, stesso risultato contro l'Arsenal ma proprio quando il tabellone sembrava designare esattamente una finale Manchester City - Chelsea i Blues si fanno eliminare dal Sunderland ai supplementari per mano del figliol prodigo Borini (e di Ki Sung).
Proprio quel Sunderland che qualche mese dopo metterà la parola fine alla striscia di gare senza sconfitte in Premier League di Mou in casa dopo 77 match, una delle note stonate della passata stagione, che - oltre ai discreti piazzamenti in Premier League e Champions League - ha visto, di positivo, anche l'inserimento di giocatori come Matic ed Azpilicueta, il primo un vero e proprio investimento indovinato, strantuffo del centrocampo, il secondo divenuto un terzino abilissimo in marcatura ed in generale in fase difensiva, capacità da andare ad aggiungere ad i già presenti eccellenti movimenti in fase offensiva.
ASPETTATIVE:
Come detto sopra, Mourinho ha a più riprese sottolineato nelle conferenze stampa dell'anno scorso come il Chelsea stesse costruendo per l'avvenire e non avesse ancora la rosa per vincere il titolo. Non possiamo però esimerci dallo smentire lo Special: il Chelsea aveva la squadra per vincere l'anno scorso (o almeno per provarci). Quest'anno che gli assi sul tavolo da poker sono aumentati ulteriormente gli specchi sui quali Mou può arrampicarsi sono diminuti. L'obiettivo è vincere la Premier League 2014-15, senza mezzi termini. In Champions League sarebbe gradito fare un ulteriore passo avanti ma realisticamente parlando già arrivare in semifinale sarebbe un successo. Non guasterebbe intanto portare a casa una coppa Nazionale fra FA Cup e Capital One Cup vista la qualità delle riserve con le quali si affronterà, al 99%, la competizione (Drogba, F.Torres, van Ginkel, Salah, Schurrle, Mikel).
L'ALLENATORE:
C'è bisogno che vi presenti l'allenatore più vincente dei giorni nostri, José Mourinho? Penso di no. Chiunque conosce Mourinho, anche chi col pallone non ha niente da dividere. Ogni essere umano medio ha sentito almeno una volta di José Mourinho. La sua popolarità va oltre il calcio. Ha vinto di tutto con i quattro club principali che ha guidato. Col Porto si porta a casa due campionati portoghesi, una coppa portoghese, una supercoppa portoghese una Champions League ed un Coppa Uefa. Nel primo mandato al Chelsea conquista tre coppe nazionali, due campionati ed un Community Shield. Nell'era interista vince una Supercoppa ed una coppa italiana, una Champions e due campionati. Con il Real fallisce e vince "solamente" una Liga, una Copa del Rey ed una Supercoppa.
E' il più affamato, il più motivato, il più teatrale dei coach del mondo. Attira su di te tutte le attenzioni mediatiche e le distoglie dalla squadra e dalla gara che la attende. I suoi botta e risposta interminabili con i suoi nemici rappresentanto l'apice della dialettica applicata alla polemica. Basa il suo gioco in primis sulla fase difensiva, che deve necessariamente essere perfetta. E' la conditio sine qua non può essere eretto un sistema offensivo, per la maggior parte delle volte costruito sulla ripartenza e sulla verticalizzazione a palla appena recuperata. Un altro suo comandamento è il pressing asfissiante. Valorizza sopratutto - ma non esclusivamente - chi parte defilato nelle gerarchie: ricordate Obinna a sorpresa in Inter-Roma? Callejon l'ha lanciato lui. Senza peli sulla lingua, senza timori reverenziali, non ha paura di premiare chi lavora duro ed arriva a preferire i tosti operai ad i califfi addormentati.
Si è convertito al 4-2-3-1 il 16 marzo 2010 quando prerferisce Pandev a Stankovic a Londra con l'Inter in mano nel ritorno degli ottavi della Champions che si porterà a casa con quel modulo. Prima era un'integralista del 4-3-1-2 o del rombo che dir si voglia. O lo si ama o lo si odia. Il bello è che finisce per piacere anche a chi lo disprezza.
Pre-season:
Wycombe - Chelsea 0-5
(Bamford, Izzy Brown, Izzy Brown, Terry, Ivanovic)
Primo tempo (4-2-3-1): Schwarzer; Kane (Kurt Zouma), Chalobah, Christensen, Ake; Romeu, van Ginkel; Piazon, Baker, Swift; Bamford.
Secondo tempo (4-2-3-1): Schwarzer (Mitchell Beeney) Ivanovic, Kurt Zouma, Terry, Jay Dasilva; Romeu (Jordan Houghton), Matic; Salah, Jeremie Boga, Izzy Brown; Dominic Solanke.
Wimbeldon - Chelsea 2-3
(Bennett, Tubbs; Terry, Terry, Salah)
Primo tempo (4-2-3-1): Schwarzer; Ola Aina, Kurt Zouma, Christiansen, Nathan Ake; van Ginkel, Matic; Salah, Jeremie Boga, John Swift; Patrick Bamford.
Secondo tempo (4-2-3-1): Schwarzer (Mitchell Beeney); Ivanovic, Nathaniel Chalobah, Terry , Jay Dasilva; Romeu, van Ginkel (Jordan Houghton) ; Salah, Lewis Baker, Izzy Brown; Dominic Solanke.
Wolfsberger - Chelsea 1-1
(Silvio; Boga)
Primo tempo (4-2-3-1) : Cech; Ivanovic, Terry, Kurt Zouma, Filipe Luis; Matic, van Ginkel; Salah, Lewis Baker, Izzy Brown; Patrick Bamford
Secondo tempo (4-2-3-1) : Cech; Ivanovic, Terry, Kurt Zouma, Filipe Luis (Ake); Matic (Chalobah), van Ginkel (Romeu); Salah (John Swift), Lewis Baker (Jeremie Boga), Izzy Brown (Andreas Christensen); Patrick Bamford (Dominic Solanke)
Olimpia Lubiana - Chelsea 1-2
(Kapun; Diego Costa, Zouma)
Primo tempo (4-2-3-1): Delac; Azpilicueta, Kurt Zouma, Cahill, Filipe Luis; Fabregas, Matic; Salah, Jeremie Boga, Izzy Brown; Diego Costa.
Secondo tempo (4-3-3): Cech; Ivanovic, Kurt Zouma, Terry , Ake; Fabregas (Romeu), Matic (Solanke), Van Ginkel; Salah (Chalobah), Diego Costa (Bamford ), Fernando Torres
Vitesse - Chelsea 1-3
(Salah, Fabregas, Matic; Durdevic)
(4-2-3-1) : Cech (Beeney); Azpilicueta, Cahill (Kurt Zouma), Ivanovic (Chalobah), Filipe Luis; Van Ginkel (Romeu), Matic (Boga); Salah (Ake), Fabregas (Baker), Fernando Torres; Diego Costa (Solanke)
Werder Brema - Chelsea 3-0
(Elia, Obraniak, Felix Kroos)
(4-2-3-1) : Courtois (Cech); Azpilicueta (Boga), Terry (Baker), Kurt Zouma (46° Cahill), Filipe Luis (Ivanovic); van Ginkel (Obi Mikel), Matic; Salah (Ake), Fabregas, Fernando Torres (Hazard); Diego Costa (Drogba)
Fenerbahce - Chelsea 0-2
(Diego Costa, Ivanovic)
(4-2-3-1): Cech; Ivanovic, Cahill, Terry, Azpilicueta; Matic, Fabregas (Mikel); Schurrle (Ramires), Oscar, Hazard (Salah); Diego Costa (Drogba)
Besiktas - Chelsea 1-0
(Gulum)
(4-2-3-1): Cech; Ivanovic, Cahill, Terry , Filipe Luis; Matic (Mikel), Fabregas (Salah); Ramires (Fernando Torres), Willian, Hazard (Oscar); Costa (Drogba)
Ferencvaros - Chelsea 1-2
(Gera; Ramires, Fabregas)
(4-2-3-1): Cech (Schwarzer); Azpilicueta (Moses), Zouma, Christensen (Cahill), Filipe Luis (Ivanovic); Ramires (Hazard), Mikel (Matic); Schurrle (Salah, van Ginkel), Willian (Fabregas), Fernando Torres (Diego Costa); Drogba (Oscar, Ake).