Quando ci si spinge al massimo e si superano le aspettative, è difficile che l'anno successivo la squadra si riesca a ripetere. Questo è un fatto assodato nel mondo del calcio e anche il West Ham di Sam Allardyce ne sa qualcosa. Due anni fa la squadra ottenne un decimo posto inaspettato in classifica, con una squadra che andò chiaramente oltre le aspettative iniziali e i propri limiti oggettivi. L'anno scorso le aspettative aumentarono e la squadra, puntualmente, non riuscì a mantenerle, arrivando solo al 13esimo posto e mostrando un calcio poco convincente per gran parte della stagione. Tutto abbastanza preventivabile e subito le colpe sono state addossate al manager Sam Allardyce che, però, non poteva fare chissà che cosa con una squadra logora e che non era stata adeguatamente rinforzata. Quest'anno, invece, l'imperativo sarà cercare di migliorare e scalare qualche posizione in classifica, anche se la missione sarà tutt'altro che semplice.

PUNTI DI FORZA E PUNTI DEBOLI - Il punto debole del West Ham è piuttosto evidente, la squadra è imbottita di giocatori che, ormai, hanno superato la fase migliore della loro carriera e adesso sono in chiara fase discendente. Kevin Nolan, il capitano della squadra, a 31 anni non è neanche lontanamente il giocatore dinamico ed energico che era fino a qualche anno fa. Nolan non riesce più a tenere un ritmo adeguato e anche la sua precisione nel passaggio sta diminuendo pericolosamente, rendendolo un giocatore mediocre in mezzo al campo. Discorso simile può essere fatto anche per Stewart Downing. L'ala inglese è sempre stato un'eterna promesssa mai sbocciata del tutto, a 29 anni non sembra più in grado di dare una svolta definitiva alla sua carriera e il West Ham gli paga un ingaggio decisamente troppo alto rispetto al suo reale rendimento. Un altro giocatore che continua a non rispettare le aspettative è il centravanti Andy Carroll. Il 25enne continua ad avere problemi fisici e quando è in campo non sembra proprio lo stesso giocatore dei tempi del Newcastle. Del resto, Carroll ha deluso anche a Liverpool, che spese più di 30 mln di sterline per farlo diventare l'erede di Fernando Torres, errore madornale.
Il punto di forza della squadra rimane, invece, l'aggressività e la tenacia, che sono da sempre nel DNA del club e in generale delle squadre di Allardyce. Il West Ham sarà anche una squadra senza grande qualità e con diversi giocatori in declino ma sa anche come lottare e onorare una maglia storica come quella degli Hammers.



CAMPAGNA ACQUISTI - La campagna di rafforzamento del West Ham è iniziata con l'arrivo dell'ex attaccante della Lazio Mauro Zarate, giocatore in grado di ricoprire anche il ruolo di esterno offensivo che potrebbe fare molto comodo ad Allardyce. In mezzo al campo è arrivato Kouyatè dall'Anderlecht per circa 9 mln di euro. Il centrocampista senegalese ha leve molte lunghe e potrebbe rappresentare un'ottima diga a centrocampo. Dal Charlton è arrivato anche Diego Poyet, figlio dell'allenatore del Sunderland. Classe '95, Poyet è un giovane dotato di discrete qualità tecniche e viene da un'annata molto positiva al Charlton. Uno degli ultimi acquisti, invece, è stato quello di Carl Jenkinson, arrivato in prestito secco dall'Arsenal. Jenkinson, ormai, aveva poco spazio all'Arsenal e questa esperienza con gli Hammers potrebbe fargli molto comodo, anche in ottica nazionale. Il vero colpo, però, è stato l'arrivo dell'attaccante ecuadoregno Enner Valencia, che ha disputato un ottimo Mondiale e andrà a rimpolpare un reparto offensivo abbastanza povero. Gli addii di Joe Cole e Jack Collison e le mancate conferme di Borriello, Nocerino e Armero non dovrebbero comportare grossi problemi, visto che nessuno di questi era un giocatore insostituibile.



FORMAZIONE TIPO - Il modulo principale sarà, probabilmente, ancora il 4-2-3-1. Valencia potrebbe avere subito una chance da titolare, soprattutto se Carroll dovesse continuare ad avere problemi fisici. Zarate sarà un utile jolly, l'anno scorso ha segnato molto nel campionato argentino ma la sua dote più importante è l'imprevedibilità, cosa di cui il West Ham ha disperatamente bisogno. La difesa è solida e il portiere spagnolo Adrian ha dimostrato di poter essere un buon titolare, a differenza dello stagionato Jaaskelainen. In mezzo l'arrivo di Poyet e Kouyatè porta forze fresche ma c'è ancora bisogno di un vero regista di centrocampo che possa dare maggiore fluidità al gioco.

ASPETTATIVE - L'obiettivo è quello di tornare tra le prime 10 squadre della Premier League ma non sarà una missione semplice. Il livello medio della Premier è molto alto e nonostante gli acquisti sinora fatti siano buoni, questo potrebbe non bastare per un reale miglioramente rispetto alla scorsa stagione, soprattutto se non verranno risolti alcuni problemi strutturali, come la mancanza di fluidità nel gioco. Bissare il decimo posto di 2 anni fa sarebbe già un grandissimo successo.

LA SCORSA STAGIONE - Ne abbiamo abbondantemente parlato, la scorsa stagione per il West Ham è stata una vera delusione. Solo 40 punti nella classifica finale, 13esimo posto. Nel corso della stagione sono arrivate ben 20 sconfitte complessive, un vero e proprio salasso. Nel finale di stagione il West Ham è stato tranquillo in classifica più per demeriti altrui che per meriti propri. Nelle ultime 6 gare di campionato sono arrivate ben 5 sconfitte e una sola vittoria, portando la squadra a chiudere la stagione in modo davvero mediocre. Quest'anno sarà necessario un cambiento radicale di rendimento, altrimenti potrebbero anche aprirsi gli spettri della retrocessione.

IL MANAGER - Big Sam è un manager all'antica, non è mai stato un'esteta del calcio. Le sue squadre sono pragmatiche, aggressive, fanno giocare male gli avversari. Quest'anno Mourinho ha definito il calcio di Allardyce come "roba da 19esimo secolo" e anche i tifosi del West Ham hanno spesso espresso il loro disappunto per la mancanza di qualità di gioco. Ma Big Sam non è uno che si fa intimorire da certe critiche, ha sempre lavorato a modo suo, fin dai tempi del Bolton, dove è sempre riuscito ad ottenere più che buoni risultati con una squadra certo non di altissimo livello e giocando un calcio vecchia maniera, tanta legna in mezzo al campo e ripartenze in velocità, cercando contemporaneamente di impedire agli avversari di giocare come sanno. Dopo una stagione come quella dell'anno scorso, però, Sam ha bisogno di un cambio di rotta. La squadra ha la necessità di diventare più fluida e trovare maggiore imprevedibilità nei suoi uomini, Big Sam sarà capace di cambiare almeno una volta nella sua carriera?



LO STILE DI GIOCO - In una parola: brutto. Il West Ham non gioca un bel calcio e Allardyce ne è perfettamente consapevole. La squadra sviluppa un gioco lento, con rarissime accellerazioni, facendo sempre tanta legna in mezzo al campo e facendo giocare male gli avversari. L'aggressività e la tenacia non mancano mai la qualità latita spesso, rendendo gli Hammers una squadra davvero facile da leggere e da bloccare. La campagna acquisti dovrà cercare di portare nuove risore sugli esterni per dare maggiore imprevedibilità alla manovra e anche un regista in mezzo al campo farebbe molto comodo per scavalcare il centrocampo e mandare in porta la punta con dei lanci precisi.