Quando hai uno tra i dieci monte stipendi più alti d'Europa e annaspi a metà classifica in Championship, la seconda serie inglese, c'è decisamente qualcosa che non quadra. Questo era il quadro che ritraeva il QPR a metà della scorsa stagione, una squadra con un monte stipendi elevatissimo, che aveva dovuto mandare via alcuni dei giocatori migliori in prestito perchè non volevano giocare nella serie cadetta inglese. Redknapp - un coach di provata esperienza ma non esattamente un uomo ragionevole - che litigava con diversi elementi dello spogliatoio e relegava in panchina Julio Cesar, il portiere del triplete dell'Inter di Mourinho, preferendogli il modesto Robert Green. Una situazione tutt'altro che idilliaca per una squadra che aveva la necessità di risalire al più presto in Premier League. Fortunatamente, Bobby Zamora e i suoi gol, alla fine, hanno riportato la squadra nella massima serie inglese, all'ultimo respiro, al novantesimo della partita di ritorno dello spareggio promozione contro il Derby County. Adesso, però, c'è da affrontare la Premier League e bisogna cercare di mettere da parte isterismi e crisi di panico varie, altrimenti la Championship tornerà ad essere una realtà imminente per la squadra londinese.
PUNTI DI FORZA E PUNTI DEBOLI - Nel caso del QPR il punto di forza principale e la debolezza più evidente coincidono: si tratta dell'esperienza della rosa. L'esperienza di giocatori come Zamora, Barton, Green, Julio Cesar, Wright-Phillips, Dunne, Hill e il neo-acquisto Rio Ferdinand saranno sicuramente preziosi per affrontare al meglio un campionato difficile come la Premier League ma allo stesso tempo il kilometraggio raggiunto da questi giocatori, tutti nella fase finale delle rispettive carriere, potrebbe rendere il QPR una squadra con benzina limitata. Qualche elemento più giovane e di maggiore gamba sarebbe utile, soprattutto nel reparto arretrato dove i centrali difensivi, con la sola eccezione del neo-arrivato Caulker, sono tutti ampiamente over 30. In attacco Bobby Zamora è una sicurezza ma dietro di lui, oltre a Charlie Austin, c'è praticamente il vuoto, ci sarà bisogno di rinforzi anche lì. In mezzo al campo c'è un discreto mix di qualità (Faurlin, Hoilett) e quantità (Barton, Jenas, Henry).
CAMPAGNA ACQUISTI - Finora gli unici due acquisti ufficiali del QPR sono stati i difensori centrali Rio Ferdinand, svincolato dal Manchester United, e Steven Caulker, arrivato dal Cardiff. Per il resto la dirigenza londinese ha puntato a confermare alcuni degli uomini chiave della scorsa stagione: sono arrivati i rinnovi di contratto di Zamora, di Faurlin, del portiere Robert Green, del capitano Clint Hill e dell'ex Juventus Armand Traorè. Julio Cesar, che aveva concluso la stagione a Toronto, tornerà alla base, anche se il rapporto con Redknapp è tutt'altro che positivo e non è escluso che il brasiliano possa ancora cambiare aria. Remy, dopo un'ottima stagione in prestito al Newcastle, sembrava ad un passo dal Liverpool ma le visite mediche non sono andate per il verso giusto e adesso la situazione del giocatore è sospesa. Taarabt non è stato riscattato dal Milan ma la sua permanenza al QPR è tutt'altro che scontata, visto che il giocatore gradirebbe cambiare team. In entrata ci sarà bisogno di aggiungere qualcosa in attacco dove, a parte Zamora, il reparto è abbastanza sguarnito. La suggestione Eto'o non sembra molto praticabile mentre il nome di Saviola è più fattibile. Un'altro degli obiettivi della dirigenza londinese è Mathieu Valbuena, esterno del Marsiglia e della nazionale francese. Per il centrocampo si fanno i nomi di Mark Davies del Bolton e dell'olandese Rafael Van Der Vaart e del suo connazionale Fer: sarà uno di questi l'erede di Esteban Granero, ceduto alla Real Sociedad per 4 milioni, dopo il prestito della scorsa stagione.
LA FORMAZIONE TIPO - Il marchio di fabbrica di Harry Redknapp è il 4-4-2, lo stesso modulo che usò al Tottenham e che ha sempre usato anche al QPR: ali veloci, attaccanti di peso e centrocampisti che danno copertura e possono impostare il gioco. Questo il diktat dell'allenatore inglese. Tra i pali parte titolare Green, nonostante la presenza di Julio Cesar, che probabilmente partirà. Difesa a quattro con Simpson e Traorè sulle fasce, mentre al centro ci sono i due nuovi acquisti Caulker e Ferdinand, con Onuoha pronto a subentrare. Sulle fasce i titolari sarebbero Phillips e Hoilett, ma attenzione alla questione-Taarabt: se non dovesse essere ceduto, se la giocherebbe per un posto. Per i due posti a centrocampo sono in cinque: Faurlin e Barton partono come favoriti per le maglie da titolari, con Henry, O'Neil e Jenas come alternative. Davanti è intoccabile Zamora, che dovrebbe essere affiancato da Austin, ma attenzione alla questione di Remy: se dovesse rimanere, sarebbe lui la punta di diamante dell'undici di Redknapp.
ASPETTATIVE - L'obiettivo minimo, essendo una neo promossa, è ovviamente la salvezza. La squadra, come detto in precedenza, è piuttosto stagionata e avrà bisogno di rimanere integra per rimanere in Premier League ma la società ha sempre dimostrato di essere piuttosto ambiziosa e qualcosa di importante dal mercato arriverà. Se la salvezza verrà raggiunta in fretta, ci potrebbe essere lo spazio per togliersi qualche soddisfazione in più e adeguarsi agli obiettivi di una dirigenza ambiziosa come quella londinese.
LA SCORSA STAGIONE - "Viaggio all'inferno e ritorno" potrebbe essere un ottimo titolo per descrivere la scorsa stagione del QPR, passata tra alti e bassi, prestazioni altalenanti, ma che alla fine in qualche modo hanno portato la promozione, ottenuta vincendo i Play-off e battendo il Derby County a Wembley nel giorno della finalissima, con un gol di Bobby Zamora proprio quando tutti davano per scontati i supplementari. Va detto che, per la rosa a sua disposizione, Redknapp ha fatto molto male, vista la qualità nettamente maggiore a tutte le altre, comprese Leicester e Burnley, ma la promozione lo ha in qualche modo "salvato".
IL MANAGER - Harry Redknapp è un manager di grande esperienza, noto per aver tratto spesso il meglio da squadra che non erano necessariamente di primissima fascia. Ha vinto una storica FA Cup nel 2008 alla guida del Portsmouth, ha guidato il Tottenham alla sua miglior stagione di sempre nel 2009-2010 con 70 punti e una qualificazione alla Champions League, riuscendo a spingere la squadra fino ai quarti di finale della competizione europea l'anno successivo. Redknapp, però, è anche noto per avere un carattere tutt'altro che semplice, il che lo ha spesso condizionato nei rapporti con i giocatori, portandolo a rapidi innamoramenti e ad altrettanto repentine disillusioni nei confronti di diversi atleti. Anche il suo rapporto con le dirigenze non è mai stato idilliaco, se ne andò dal Tottenham perchè, a quanto pare, chiedeva troppi soldi e un controllo pressochè totale di tutta l'area tecnica. Inoltre, Redknapp è stato al centro di uno dei più grossi scandali del calcio inglese, che lo ha portato all'arresto per frode e falsa testimonianza, a causa di pagamenti illeciti ed altre pratiche non del tutto trasparenti nell'acquisto dei calciatori. Insomma, da un punto di vista tecnico e di esperienza Redknapp rimane uno dei migliori manager inglesi in circolazione ma il suo carattere forte e le sue vicende extra-calcio non lo hanno mai reso particolarmente popolare agli occhi dei media.
IL GIOCO EFFICACE - Da buon inglese d'esperienza, Redknapp non ama troppo i ricami, preferisce andare diretto al sodo: è questa principalmente la filosofia di gioco del QPR, che si basa sull'efficienza. Velocità sulle fasce a centrocampo, e davanti due attaccanti che abbiano grande fiuto del gol. Dietro c'è un po' di insicurezza, perchè i terzini spesso si sbilanciano in avanti per sovrapporsi e dialogare con le ali: i due centrali sono infatti spesso e volentieri sotto pressione. Con qualche aggiustatina in difesa e un paio di innesti ancora tra centrocampo e attacco, il QPR potrebbe dire la sua in questa stagione di Premier League che sta per iniziare.