La Champions, amara, ha sbattuto la porta in faccia all'unica superstite di casa Italia. Diego Costa ha spento l'entusiasmo trainante di San Siro. Il rammarico, per una volta, aveva basi solide, perché quello visto contro i colchoneros è stato il miglior Milan dell'anno per attitudine e gioco. Nulla di compromesso. Certo uscire, segnando due reti, trionfanti dall'inferno del Calderon non sarà facile. Ecco perché occorre non snobbare l'Europa League che ritorna questa sera con una folta pattuglia, guidata dalla Juventus di Conte, stuzzicata dalla possibile finale allo Stadium e desiderosa di vendicare l'incresciosa uscita dai piani alti col Galatasaray. In tempi di vacche magre, ben figurare anche nella vecchia e cara Coppa Uefa comporterebbe un guadagno importante in un ranking sempre più nemico del bel paese. I sedicesimi propongono quattro scontri che vedono le nostre rappresentative favorite, senza dubbio, ma non esenti da pericoli.
JUVENTUS - TRABZONSPOR ORE (ORE 19.00)
La Juventus che arriva alla sfida europea è senza dubbio in buona condizione. Il vantaggio sulla Roma in campionato tiene tranquillo un Conte sempre attento a mantenere la giusta attenzione in un gruppo talvolta sopito dai recenti successi. A scuotere l'ambiente nei giorni scorsi la querelle tra l'attuale tecnico e Fabio Capello, pezzo di storia, vincente, bianconera. Una sorta di confronto, a distanza, tra due delle guide più apprezzate dalle parti di Torino. Il problema, o forse meglio dire il rischio, in una sfida come quella con i turchi, è quello di affrontare i novanta minuti trainati dall'idea di un possibile risparmio energetico. Giocando sotto ritmo, senza spendere più del dovuto. Pensiero che dovrebbe essere scacciato dalle stesse scelte del tecnico, pronto a dare una chance al ribelle Osvaldo, rientrato in Italia, dopo la breve esperienza al Southampton, per conquistare il Mondiale verdeoro. A centrocampo Vidal beneficierà di un pò di riposo, mentre le maggiori novità riguarderanno il reparto arretrato. Ogbonna e Caceres per Barzagli e Chiellini. Isla e Peluso sulle corsie esterne. "Vogliamo andare in fondo a entrambe le competizioni, ma per fare questo ho bisogno di tutti i ragazzi. Attingerò all'intera rosa, è impensabile affrontare 24 partite in tre mesi sempre con gli stessi undici". Per il Trabzonspor di Mandirali, 550 presenze da giocatore qui, classico 4-2-3-1, con Emre Gural davanti. I giocatori più conosciuti sono senza dubbio Zokora e Bosingwa.
SWANSEA - NAPOLI ORE (ORE 21.05)
Maggiori pericoli corre il Napoli di Benitez. Gli applausi dell'Europa per un girone di Champions condotto alla pari con Arsenal e Borussia Dortmund non devono trarre in inganno. Ogni partita è storia a sè e scendere in campo nella patria del calcio, in Inghilterra, non è mai semplice, anche se la favola dello Swansea, con l'addio a Laudrup, si è spenta nel corso dei mesi. I partenopei hanno un organico con un tasso tecnico decisamente superiore, ma fuori casa, spesso faticano a imporsi. Anche in Serie A non mancano gli alti e bassi. Sono anzi quelli che impediscono a Benitez e ai suoi di tenere il passo di Juventus e Roma. L'ultima vittoria col Sassuolo ha rilanciato la squadra di De Laurentiis e i rientri di Hamsik e Behrami hanno tranquillizzato Rafa. Il dubbio questa sera riguarda Higuain, non al meglio della condizione. "Tocca a lui dirmi se se la sente di giocare. Se mi dice sì ci sarà sicuramente. A me piace vincere tutte le partite. Non è semplice, l'Europa League è una competizione difficile, la gente non capisce cosa significa questo trofeo. Conosco lo Swansea e sbaglia chi pensa che sia un avversario abbordabile" questo Benitez. Quindi il Napoli migliore in campo, con Mertens - Callejon - Hamsik alle spalle del centravanti, Dzemaili - Inler in mediana e Ghoulam confermato a sinistra. Modulo speculare per lo Swansea di Monk, con Bony finalizzatore e De Guzman cerniera a protezione della difesa.
LAZIO - LUDOGORETS (ORE 21.05)
L'Europa come ricostituente. La Lazio, di Reja e non più di Petkovic, lascia la Serie A per ospitare, nell'Olimpico deserto, il Ludogorets. La sconfitta col Catania, brutta, pesante, ha riacceso la contestazione verso la gestione Lotito. L'ambiente, esasperato, chiede chiarezza. Difficile lavorare in queste condizioni, anche per uno come Edy che nel calcio ne ha viste tante. Le note liete sono poche. Il ritorno al gol di Mauri, dopo una stagione trascorsa più in tribunale che in campo. La presenza sul terreno di gioco, questa sera, del totem Klose. Il tedesco non conosce ancora il suo futuro, perché a 35 anni ogni decisione va presa con i giusti tempi, ma vuol lanciare un segnale alla Lazio. La classifica in Serie A piange, occorre quindi riversare energia e convinzione in Europa. Il Ludogorets è avversario poco conosciuto, ma sta dominando il campionato bulgaro e non ha ancora perso in Europa League. Massima allerta quindi. Spazio al giovane talento Keita e al tuttofare Candreva. In regia Biglia e non Ledesma. Dietro il trio Ciani - Cana - Radu, con Cavanda e Lulic pronti al'occorrenza ad abbassarsi e a trasformare l'assetto in un coperto 5-3-2.
ESBJERG - FIORENTINA (ORE 19.00)
Viola di rabbia. Negli occhi la sconfitta contro l'Inter, segnata da un atteggiamento troppo rinunciatario e da qualche scelta rivedibile. Montella per la prima volta si è interrogato su quanto fatto. Concedere più di un tempo agli avversari non è da Fiorentina. Giocare senza riferimenti offensivi spesso non aiuta. A condannare i gigliati ci ha poi pensato una svista arbitrale, ma non è certo il miglior momento per Pizarro e compagni. Gli infortuni stanno privando la Fiorentina di tasselli importanti. Gomez è appena rientrato, Rossi ne avrà ancora per un pò. Senza Borja Valero la luce tende a non accendersi. Lo spagnolo stasera ci sarà, in una mediana in cui arriverà l'occasione per il talento Bakic. Dal primo minuto anche Matri, a segno appena sbarcato a Firenze e poi sprofondato nel'anonimato già conosciuto in maglia Milan. L'Esbjerg non spaventa, ma è lo stesso Montella ad allontanare facili entusiasmi "Non ha grandi individualità ma un gioco veloce che può metterti in difficoltà ed è pericoloso sulle fasce. Sfida insidiosa, vogliamo andare avanti in Europa. La squadra mi ha già dimostrato di saper reagire. Quello che è successo non deve essere un alibi ma uno stimolo in più".