Le note dei Beatles nella piovosa Manchester sembrano unn contraddizione, vista la provenienza e il tifo dei quattro "fenomeni". Nulla di strano quando la melodia proviene dall'Etihad Stadium: in campo sta scendendo il City ed "Hey Jude" come al solito fa da talismano agli uomini di Pellegrini. Ovviamente non è solo un ritornello di circa cinquant'anni fa che rende questa squadra invincibile sul proprio campo: la determinazione e la forza fisica che l'undici titolare mette in mostra ogni 90' minuti vanno oltre le sette note.
Nuova prova di forza, dopo la poco convincente uscita di dieci giorni fa ad Elwood Park: il pareggio che ha costretto al replay il Manchester in un calendario così fitto di impegni è già stato messo nel cassetto. Troppo forti per un Blackburn timoroso rispetto all' 1-1 di inizio Gennaio: la categoria in più si fa sentire eccome. La prova di forza degli attaccanti del City è la ciliegina sulla torta di questa sera: Dzeko e Negredo non si pestano i piedi come qualcuno credeva e il ritorno di Aguero con un gol dopo pochi secondi dimostra la vera qualità del reparto offensivo a disposizione del tecnico spagnolo. Le dirette concorrenti sono avvisate.
PRIMO TEMPO – Prima frazione di gioco decisamente in mano ai padroni di casa: già al 2' Milner pesca con un cross millimetrico Dzeko che impatta bene di testa, ma il pallone sorvola la traversa. Al 9' altro errore di mira per il bosniaco che non sfrutta bene il passaggio di prima intenzione di Negredo calciando ancora sopra il montante. Dopo l'attacco iniziale dei Citizens, minuti di vera noia all'Etihad Stadium: gli uomini di Pellegrini sono troppo leziosi e si perdono sempre nell'ultimo passaggio. Al 22' si vede il Blackburn dalle parti di Pantilimon, che ripresosi dal torpore, blocca senza problemi la punizione calciata da Marshall. Dopo pochi minuti, padroni di casa di nuovo in avanti: ci prova Garcia da lontanissimo, Robinson è bravo a respingere il rimbalzo velenoso della sfera sul terreno scivoloso.
Al 27' Dzeko se la prende ancora con il tifoso in ultima fila calciandolo l'ennesimo pallone in curva sulla punizione di Navas. Gli ospiti provano a reagire, ma le sortite avversarie non trovano spazio tra le maglie celesti. A 10' dal termine occasionissima per il City, con Negredo e Fernandinho che non riescono a trovare la deviazione vincente: cross basso di Richards che attraversa l'area di rigore ed esce in fallo laterale. La reazione del Blackburn arriva anche se la precisione non è di certo un aggettivo adatto alla conclusione di Taylor. Allo scadere ci pensa Richards a far tremare i biancocelesti: traversone di Milner sporcato dalla difesa che arriva al numero 2, che per un soffio non impatta il pallone. Dopo pochi minuti arriva il meritato vantaggio del Manchester: contropiede di Fernandinho che arriva sul fondo e trova la deviazione vincente di testa di Negredo. Così come nel match dell'Ewood Park il punteggio viene sbloccato dal gol allo scadere del numero 9.
SECONDO TEMPO – Pronti via e il City chiude virtualmente l'incontro: Kolarov con un cross dalla trequarti (lasciato passare da tutta la difesa), trova ancora Negredo, che con un pregevole tocco morbido supera Robinson e sigla il 2-0. Dopo il raddoppio i Citizens gestiscono bene il pallone, provando la conclusione con Kolarov in due occasioni: pallone che in entrambi in casi non colpisce il bersaglio. Passa un'ora di gioco e gli ospiti spinti dal coro incessante dei propri supporters sprecano due buonissime occasioni per passare in vantaggio: prima ci prova King di testa con la palla di poco alta sulla traversa. Qualche minuto più tardi ancora il numero 9 si trova uno contro uno con Pantilimon: preso dall'emozione calcia sul primo palo: l'estremo difensore ci arriva facilmente grazie anche ad un ottimo riflesso. Sulle ali dell'entusiasmo gli ospiti sfiorano di nuovo al goal con la conclusione di Lowe dalla distanza che esce di pochissimo alla destra di Pantilimon.
Il City sembra alle corde, ma sul contropiede successivo trova addiritura il terzo centro: Navas trova Dzeko con un ottimo passaggio rasoterra: il numero 10 senza esitazioni conclude a rete con un tiro violentissimo. Al 73' arriva anche il 4-0 grazie ad Aguero: al primo pallone giocabile, il numero 16 servito da Dzeko, si gira facilmente in area di rigore e conclude a rete con un rasoterra perfetto. L'attaccante bosniaco chiude la sua ottima prova (dopo i vari errori di precisione nel primo tempo) all' 80' con una doppietta: ancora Navas che serve il numero 10 con il contagiri e pallone da spingere solamente in rete. Dzeko ringrazia, anticipa la difesa del Blackburn ed esulta sotto la curva. Il match scorre tra gli olè ironici dei tifosi ospiti: nessun'azione degna di nota fino al 90', a parte la punizione dal limite di Milner che scalfisce l'incrocio dei pali.
Con il 5-0 rifilato al Blackburn, il City conquista la sua 13 vittoria casalinga consecutiva in tutte le competizioni nazionali: sicuramente un bel biglietto da visita per il 2014. Il ritmo infernale che Aguero e compagni mettono in mostra nelle partite casalinghe non ha pari in Europa. Se solo questa squadra riuscisse ad imporsi anche nelle trasferte con la stessa facilità di quando gioca a Manchester, non ci sarebbe battaglia nemmeno nel Vecchio Continente. La consapevolezza di poter far bene può essere però un 'arma a doppio taglio. E nessuno vuole rischiare di rimanere a "zeri tituli" anche in questa stagione. La sconfitta dello scorso anno cntro il Wigan brucia ancora: l'unica maniera per esorcizzarla è presentarsi di nuovo a Wembley e vincere, con la stessa facilità di quando si gioca in casa.