Grandi sorprese anche nella secondà metà della classifica di Premier League: Swansea, Stoke e Aston Villa sembrano tenersi lontane dalle zone pericolose, mentre Norwich e Cardiff nonostante le rose limitate e le difficoltà cercano di rimanere nella massima divisione. Sorprese anche nella categoria bocciati: West Ham, Fulham e WBA hanno avuto un calo fisico e mentale non indifferenti. Fisse in Relegation Zone, rischiano di salutare la stagione 2014/2015. La lotta nelle retrovie non è mai stata così affascinante.
Swansea 6: Sicuramente i Gallesi avranno vinto il derby con i compatrioti del Cardiff, relegati nelle zone basse della classifica, ma l'anonimato sembra aver prevalso sulla squadra di Brian Laudrup. Un gioco spento,che oltre a tener lontano il bel calcio, tiene lontani i buoni risultati. Troppo altalenanti le prestazioni dei Cigni Neri: il poeta Latino Giovenale lo aveva detto in tempi non sospetti, con una frase che sintetizza l'improbabilità di trovarsi di fronte proprio un "Black Swan". Improbabile come una reale affermazione in campionato da parte di Tremmel e compagni.
Stoke City 6,5: Nell'inferno di metà classifica spiccano i Potters: nessun aspettativa maggiore rispetto ai risultati ottenuti. Hughes è riuscito a dare la giusta carica ai suoi, e lo dimostrano le partite giocate a Stoke -on – Trent. Difficoltà maggiori in trasferta, dove i biancorossi hanno rimediato ben 7 sconfitte ed una sola vittoria. In una classifica così corta serve maggiore concretezza negli scontri diretti, per evitare di rimanere impantanati nella relegation zone.
Aston Villa 5: Meglio in trasferta che in casa. Numeri che si contraddicono, partite giocate senza nessun obiettivo vero e proprio. E' pur vero che i Villans non puntavano a nulla di alto, ma di certo non incarnano lo stesso spirito dei loro supporters.
Norwich 6: i canarini continuano a giocare un bel calcio, ma in più di un'occasione sono stati sfortunati. Non male l'approccio che hanno nei 90', ma la rosa ha i suoi limiti. Nonostante tutto meritano la sufficienza per la tenacia con cui lottano per rimanere nel massimo campionato.
West Bromwich 4: erano partiti meglio di tutti, candidandosi come ammazza grandi e facendo tremare più di qualche panchina avversaria. Un 2013 cominciato bene, proseguito meglio e finito in maniera disastrosa. Il grafico dell'andamento dei Baggies sembra essere quello di una fabbrica in rovina e che non ha azzeccato un investimento degli ultimi dieci. Da un gioco di rimessa e veloce che coinvolgeva tutti gli undici presenti sul campo a una manovra macchinosa con gli ingranaggi più che arrugginiti: l'olio per sbloccarli sembra chiamarsi Anelka; nulla togliere al campionissimo francese, ma l'ex Chelsea dovvrebbe essere una valida alternativa e non l'unica soluzione.
Cardiff 5,5: con tutte le difficoltà e i rapporti ormai in dirittura d'arrivo tra tifosi e società, la squadra prova a sgomitare in tutti i modi. Un anno iniziato benissimo con la storica promozione, concluso non proprio bene con i risultati altalenanti. Ma il campionato Inglese è difficile ache per squadre più blasonate.
Crystal Palace 6: i londinesi non navigano certo in buone acque, ma la rappresentativa della capitale sembra essere sostanziosa nelle retrovie. Decisamente meglio rispetto a Fulham e West Ham, le aquile vogliono provare ad invertire la rotta iniziando bene questo 2014. Comunque vada, hanno dimostrato un attaccamento alla maglia non indifferente: con dei tifosi così(che sostengono ininterrottamente i propri beniamini), sudare 90' a settimana è un piacere, olre che un dovere.
Fulham 3: una delle grandi decadute di questo anno solare. Non che i Cottagers vivessero momenti di grande gioia nelle annate precedenti, ma sicuramente giocavano a calcio, e non a calci. Martin Jol sembrava essere il vero traghettatore di questa squadra dopo il 12esimo posto della scorsa stagione: le scelte non hanno sicuramente premiato l'olandese. Il punteggio tennistico rimediato nell'ultimo match dell'anno, è l'orribile specchio di un anno veramente orrendo.
West Ham 4,5: Più incudini che martelli, gli Hammers sembrano subire colpi da chiunque. Il Boleyn Ground è sempre più terra di conquista e mastini come Noble e Nolan sembrano predicare nel deserto. La cattiveria giusta c'è, ma viene accesa e spenta troppo frequentemente: la gestione del match sembra essere un periodo troppo complesso per Cole e compagni. Le bolle potrebbero scoppiare da un momento all'altro: sarebbe una vera delusione per i piccoli tifosi Irons.
Sunderland 6: La gestione Di Canio è ormai dimenticata e le sette sconfitte iniziali sono solamente un incubo ormai lontano. Cinque risultati utili consecutivi nelle ultime cinque gare dell'anno e la soddisfazione di aver battuto il Manchester City. La dimostrazione che niente è perduto finchè non si arriva alla 38esima giornata. Un proverbio americano usato soprattutto in ambito sportivo dice : “It ain’t over ’til the fat lady sings”. Nulla è perduto finche la grassona non ha cantato. Per ulteriori spiegazioni e maggiori dettagli, contattare esperti di Opera.